Nella fiction di Rai1 è una nonna fuori dagli schemi: «Sul set ho usato una parrucca, ma poi...». Dal 9 marzo, ogni giovedì per 6 puntate
Arriva al nostro appuntamento di corsa, in leggero ritardo. «Scusa, mi è saltata la luce a casa e non sapevo come fare con l'allarme!». Cappellino calato in testa e occhiali in tinta con il blu del completo, Loretta Goggi ci apre il suo ufficio romano in zona Parioli, un piccolo «caveau» dove ha raccolto una sintesi della sua infinita carriera, iniziata quando aveva solo 11 anni. L'occasione è «Sorelle», fiction in sei puntate al via il 9 marzo su Raiuno, in cui ha ritrovato lo stesso gruppo di lavoro di «Un'altra vita». Anche questa fiction, prodotta da Endemol Shine Italy, scritta da Ivan Cotroneo e diretta da Cinzia TH Torrini, racconta una storia di rinascita femminile, ma in più c'è una vena di mistero e giallo. Qui Loretta è Antonia, mamma «hippy» di due ragazze molto diverse: Anna Valle è Chiara, un avvocato brillante dedito alla carriera, mentre Ana Caterina Morariu è Elena, artista, insegnante e mamma di tre figli avuti dall'ex fidanzato di Chiara, Roberto (Giorgio Marchesi).
Lei ha interpretato il ruolo della nonna nelle fiction «Un'altra vita», «Come fai sbagli» e ora anche in «Sorelle». Una nonna tira l'altra?
«Come le ciliegie! (ride). Ci sono tanti fan che si lamentano perché faccio sempre la parte della nonna. Ma per l'età che ho è normale. In alternativa potrei fare la zitella o la vedova!».
Ci spieghi chi è Antonia.
«È difficile da inquadrare e ha diverse sfaccettature. Ha vissuto la giovinezza negli anni dei figli dei fiori. È una hippy che si è battuta per l'emancipazione femminile. Libera e disinibita, ha avuto due figlie da partner diversi. A Matera, dove vive, ha intrecciato diverse storie con uomini sposati. Sua figlia Elena le somiglia molto e spesso, quando ha una nuova storia d'amore, scompare per qualche giorno. Solo che questa volta non torna più. Così, per evitare che i suoi figli vengano affidati al padre, chiedo aiuto a Chiara».
Con i suoi nipoti che rapporto ha?
«Non è la tipica nonna tutta coccole e favole, ma è energica e indipendente. Quando Elena scompare, inizia a ricevere strani segnali da lei: oggetti che cadono, rumori in cantina, fotografie segnate in modo strano. Ma la prendono per pazza. Oltre ad avere avuto un'ischemia ha anche un principio di demenza senile e scorda molte cose».
E poi ha un'immagine forte: abiti colorati, capelli lunghi e grigi.
«L'idea è di Cinzia, la regista. Non voleva che somigliassi a una nonna tradizionale o a qualche altro mio personaggio. Cercava qualcosa che si staccasse completamente. A me non interessava essere bella ma, possibilmente, brava. Così abbiamo trovato assieme la chiave del personaggio. Un giorno a Firenze Cinzia ha visto in una vetrina di accessori etnici un manichino che secondo lei era perfetto. Mi ha mandato una foto dicendomi che mi avrebbe visto bene così. Poi con Chiara Ferrantini, già costumista di ?Montalbano?, abbiamo fatto diverse prove di parrucche e trucco. Il risultato finale è molto pulito, le labbra risultano sottili e tirate, il viso largo. La parrucca, poi! Sembrano capelli veri. Mi sono sentita benissimo così, tant'è che subito dopo la fine delle riprese ho voluto farmi i capelli bianchi e cambiare taglio».
Le sarebbe piaciuto avere due figlie come Anna e Ana?
«Sono persone meravigliose. Con Anna ho instaurato un rapporto bellissimo: per la festa della mamma mi ha mandato gli auguri. L'altro giorno al telefono mi ha chiamata ?mammetta? e le ho fatto mille raccomandazioni perché doveva partire. Come farebbe una vera mamma!».
Le spiace non avere avuto figli?
«Non so se può mancarmi una cosa che non ho mai provato. Sono felicissima di essere quella che sono. Ho cercato di avere dei figli ma non sono arrivati e spero che questo non mi abbia tolto nulla. La capacità di sacrificarsi delle mamme non l'ho mai provata se non per mio marito, che ho vissuto anche come figlio. Forse perché era orfano e aveva avuto una vita difficile».
Cosa si aspetta da questa fiction?
«Di essere scoperta come attrice. Cerco sempre di migliorare e non vedevo l'ora di interpretare un ruolo forte come questo. Una brava interprete deve dimostrare di poter fare ruoli sempre differenti. È stato molto impegnativo creare un personaggio completamente diverso da quello di ?Un'altra vita?, ma credo di esserci riuscita: nel ?promo? andato in onda durante Sanremo mia sorella non mi ha riconosciuta!».
Ci sarà il seguito di «Sorelle»?
«No, essendo un mistery si conclude, a differenza del finale aperto di ?Un'altra vita?. Per ora non ho altri progetti. Dopo due libri, tre fiction e sei edizioni di ?Tale e quale show? forse è il caso che mi fermi a pensare cosa voglio fare da grande».
E cosa vuole fare da grande?
«Voglio continuare a recitare! Se Dio mi dà la forza e... la memoria!».