Luisa Ranieri è il vicequestore Lolita Lobosco nella 2ª stagione della serie

«Con i suoi tacchi a spillo guido, corro e faccio gli arresti. Ma nella vita io sono una da tacco basso» dice l’attrice

5 Gennaio 2023 alle 08:32

Il cappuccino con il latte di soia (per lei) e il caffè (per me) li avevo ordinati già da un po’ ma... non arrivavano. «Aspetta che provo a chiederli io» dice ridendo Luisa Ranieri. E subito dopo la colazione magicamente è davanti a noi, sul tavolino di un bar del centro di Roma. A conferma, come se poi ce ne fosse bisogno, di quanto irresistibile sia Luisa. Solare, simpatica, ironica, con quelle splendide espressioni napoletane che di tanto in tanto colorano i suoi discorsi. E bellissima. Pure di prima mattina senza trucco e con i capelli raccolti in una semplice coda di cavallo. Ha da poco compiuto gli anni (il 16 dicembre) e suo marito Luca Zingaretti le ha dedicato sui social una poesia romanticissima e piena di amore, diventata virale in un attimo.

Luisa, come ha festeggiato?
«Io faccio sempre una festa di compleanno per pochi amici intimi, in genere una cena a casa mia».

Cucina lei?
«Se ho tempo sì, lo faccio volentieri, mi piace quella dimensione conviviale, rilassata di casa».

Che cosa prepara in genere?
«Diciamo che tutti aspettano le mie paste, per i dolci invece sono negata».

Entriamo nel dettaglio.
«Quella che faccio più spesso, soprattutto perché è veloce, è la “puttanesca”, un piatto napoletano che è un “sugariello” con pomodorini, capperi di Pantelleria e olive nere di Gaeta. Se ho più tempo invece faccio la “genovese”, la pasta e patate, pasta fagioli e cozze, riso zucca e cozze, la pizza fritta, il piatto vegetariano... mi fanno proprio la lista».

Le fanno addirittura le ordinazioni?
«Sì, in genere preparo più di una cosa per accontentare un po’ tutti».

Il compleanno è il suo ma il regalo lo fa lei a loro!
«È proprio così (ride)! A me piace vedere che le persone stanno bene».

Alla fine torta e candeline?
«Già, la mia preferita è la mimosa».

E prima di soffiare?
«Il desiderio... tutto secondo tradizione insomma. Anche perché pure se non lo volessi esprimere parte il coro: “De-si-de-rio de-si-de-rio”... e allora vado col desiderio. Che poi è sempre lo stesso: che le mie bambine stiano bene. Che ci assista la salute, poi il resto si mette a posto».

Di sicuro il lavoro “è a posto”: dall’8 gennaio risalirà sui tacchi a spillo di Lolita Lobosco per la seconda stagione della serie che ha ottenuto un grande successo.
«I tacchi 12 sono il mio incubo! Infatti questa volta siamo scesi a 10, massimo 11 (ride). Il fatto è che fanno parte del personaggio di Lolita, lei non rinuncia alle sue scarpe super femminili, non è tipa da tacco quadrato e comodo».

E lei?
«Io sono una donna da tacco basso: sono una pratica. Ma colleziono scarpe col tacco alto perché compro prevalentemente quelle: stanno lì, nuove, nella scarpiera».

Però ci si muove bene sul set.
«Il regista Luca Miniero approfitta del fatto che io da giovanissima sia stata una mannequin e quindi le scarpe alte le so portare. E allora con i tacchi a spillo mi fa fare qualunque cosa: guido, faccio gli inseguimenti e gli arresti, cammino persino sulla sabbia senza levare le scarpe. La scena più difficile è stata quella su una scala mobile, col tacco così sottile che si infilava nei canalini di ferro (ride)».

Per non parlare della tipica pietra bianca che si trova in terra a Bari: non esattamente liscia...
«E pensi che il nostro fonico è talmente preciso che prima di ogni scena ricopriva la base dei tacchi con un gommino di silicone per far in modo che il ticchettio non disturbasse le battute...».

A proposito di guidare, è tornata al volante della Bianchina.
«Mi diverte molto guidarla. E poi è un’auto a cui sono affezionata perché mi ricorda mia madre. La Bianchina è stata la sua prima auto, e con quella portava in giro me e i miei fratelli subito dopo aver preso la patente».

Che cosa ci dobbiamo aspettare da Lolita nella seconda stagione?
«Per certe cose si è un po’ ammorbidita, mentre per altre rimane sempre la solita bisbetica indomata. Lei ci prova ad avere una relazione stabile, ma non è fatta per questo. È una donna libera, autonoma, non ha bisogno dell’altro per essere chi è: lei si completa».

Lolita ama mangiare, e poi va a correre per smaltire. Anche lei è così?
«Certo, sennò non potrei fare l’attrice! Io mangio perché mi piace mangiare, salvo poi chiudermi in palestra».

A che cosa non resiste?
«Pasta e dolci. Ma pure a un buon bicchiere di vino. Sennò “che campamm a fa’?” (ride)».

Ha organizzato una visione speciale della prima puntata?
«Io faccio sempre una cena con visione a casa mia e invito il regista, il produttore, il cast principale. È un portafortuna, mi piace condividere».

E soprattutto le piace cucinare! C’è un modo di dire di Lolita che ha fatto suo?
«Quando sono “sotto barese” non me ne accorgo ed escono spontanee delle espressioni come “mannegghia”».

Nella vita avrebbe potuto fare il vicequestore come Lolita?
«Sì, mi sarebbe piaciuto fare il magistrato o l’avvocato penalista: la giustizia è una materia che mi interessa».

Se la sarebbe cavata bene?
«Eccome! Con la mia rigidità sì. Io su certe cose sono quasi utopica, poi con l’età ho imparato ad ammorbidirmi, però ho un senso molto alto dello Stato, della giustizia...».

È stato un anno straordinario per lei. Con Paolo Sorrentino è andata persino agli Oscar per il film “È stata la mano di Dio”!
«È stato come essere in una favola».

Di quell’esperienza qual è il momento che si porta dietro?
«Per assurdo non è stato il tappeto rosso, ma la meravigliosa cena napoletana organizzata da Daniela, la moglie di Paolo la sera prima a casa loro. C’erano tanti ospiti internazionali, una vista pazzesca su Los Angeles... una serata magica, mi sentivo catapultata in un altro mondo».

Come ci si prepara alla serata degli Oscar?
«Il momento più incredibile è stato quando ho provato l’abito, che non avevo ancora visto realizzato. Io e Luca eravamo nella suite dell’hotel di “Pretty Woman”, a Beverly Hills, ho messo l’abito che era davvero quello dei sogni da ragazzina, ho guardato Luca, che è rimasto a bocca aperta per lo stupore, e ci siamo detti: “Ma è una favola?”».

Non posso non chiederle dei tacchi...
«Ovviamente 12 centimetri (ride). Solo che non ho la tenuta di Lolita: all’una di notte, non ce la facevo più, non sono andata a nessun party, sono rientrata e finalmente dopo otto ore ho tolto le scarpe».

Dalla scintillante Notte degli Oscar alla raccolta delle olive a Pantelleria... lei è una donna piena di sorprese!
«Fare l’olio è una cosa che mi piace assai, amo il contatto con la terra, stare lì con i contadini, riposarsi e farsi una birretta insieme. A casa nostra abbiamo l’olio che facciamo noi e i nostri capperi».

Suo marito Luca ha presentato “Danza con me” con Roberto Bolle. Voi ballate a casa?
«Come no? Piace a entrambi. Luca è timido, quindi in pubblico risulta riservato e un po’ musone ma in realtà è un gran caciarone, è uno che si diverte, è leggero e simpatico. Non vi dico quando poi imita le mosse di Bolle... è esilarante!».

Con Luca avete ideato il cartone animato “Food Wizards”, che insegna ai più piccoli l’importanza di una alimentazione sana.
«Questo cartone è il mio bambino (ride). Nasce dall’esigenza di dare ai più piccoli la consapevolezza che sono degli esseri viventi: tutto quello che mangiano ha una reazione chimica nel corpo e che bisogna quindi bilanciare i vari cibi».

E con le sue figlie ci riesce?
«Sì, ma come tutte le mamme faccio una fatica blu. Quando inizia la socialità, le feste, il pranzo a casa dell’amichetta... diventa davvero complicato».

C’è qualcosa che a casa vostra non entra mai?
«Il cibo dei fast food. Per me è cibo spazzatura».

E qualche volta uno strappo alla regola si può fare?
«Ma certo! La pizza. Oppure la domenica sera andiamo al sushi e mangiamo quello che ci va. Ma anche durante la settimana non è che a casa nostra non si mangi la cotoletta con le patatine... solo che quando le faccio, non aggiungo anche la pasta. Piccole attenzioni, insomma».

Luisa all’inizio di questo nuovo anno quali sono i suoi buoni propositi per il 2023?
«Voglio fare un bel viaggio per regalare alle bambine tanti ricordi legati a luoghi da scoprire con mamma e papà. Bisogna portarle a vedere il mondo adesso, che tra qualche anno cominceranno ad andare da sole».

Ora è sul set del film di Ferzan Ozpetek “Nuovo Olimpo”.
«Sì, è la terza volta che lavoro con lui: è un “amico amoroso”. Un bellissimo lavoro, pensi che per trasformarmi nel mio personaggio ci vogliono sei ore di trucco. Ma non posso anticipare altro. Finisco tra poco, poi mi prendo una pausa fino alla primavera, quando ho già degli impegni fissati. Ma prima... c’è un bellissimo viaggio da organizzare».

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