Maya Sansa: «Anche a casa mi tocca indagare»

L'attrice è una poliziotta accanto a Gassmann in "Io ti cercherò" ed è ora nei cinema con “Lasciami andare”, in cui recita accanto a Stefano Accorsi

Maya Sansa è nata a Roma il 25 settembre 1975. dopo il liceo classico si è diplomata in recitazione a Londra
16 Ottobre 2020 alle 08:56

Il suo papà è iraniano, la mamma romana e la nonna Livia, a cui è molto legata, è di origini istriano-austriache. Un bel mix di culture per Maya Sansa, tra le nostre interpreti più amate. L’attrice vive in Francia con il compagno canadese Fabrice Scott, attore anche lui, e la loro figlia Talitha, di 7 anni. L’abbiamo raggiunta al telefono a Parigi per parlare della serie tv dove è protagonista insieme con Alessandro Gassmann: “Io ti cercherò”, co-prodotta da Rai Fiction e Publispei, che ha ottenuto ottimi ascolti (il primo episodio è stato visto da 5 milioni di spettatori). E del suo ultimo film, ora nei cinema, “Lasciami andare”, in cui recita accanto a Stefano Accorsi.

Maya, iniziamo dal suo ruolo nella serie. Lei è il vicequestore che aiuta l’ex collega Valerio (Gassmann) a indagare sulla morte del figlio di lui. Tra voi c’è una bella intesa?
«Molto bella. Con Alessandro era la nostra “prima volta” su un set. Ma la sua fama lo precede: ho trovato il collega bravissimo e l’uomo gentile e generoso di cui tanti mi parlavano».

Non è la prima volta che interpreta una poliziotta e maneggia armi...
«Vero. Anni fa mi ero allenata al poligono con la pistola per il film tv “Lupo mannaro” e più di recente ho imbracciato il kalashnikov nel film “Red snake”, dove sono una volontaria italiana che si unisce alle combattenti curde contro l’Isis. Stavolta non interpreto una poliziotta d’azione o un soldato, ma una investigatrice che scava nelle indagini e studia la scena del crimine».

Ha mai incontrato agenti così nella vita fuori dal set?
«Mi è capitato giusto un paio di settimane fa qui a Parigi perché, ahimè, mi sono entrati i ladri in casa. L’appartamento era invaso da agenti della Scientifica. Sembrava il set di “CSI”!».

Si chiamava Sara anche la protagonista di un’altra sua fiction di successo, “Tutto può succedere”. Questo nome le porta bene?
«Sì, e mi piace perché è un nome mediorientale. Ma per aiutare gli spettatori a entrare in una storia totalmente diversa, d’accordo con il regista Gianluca Maria Tavarelli e la costumista Marina Roberti, ho cambiato look: Sara di “Tutto può succedere” era mora, mentre questa Sara ha i capelli rossi».

Sia la fiction sia il film “Lasciami andare” affrontano il tema della perdita di un figlio. Due sfide difficili?
«Diverse. Il dolore di Valerio in “Io ti cercherò” è atroce perché recente. Nel film invece la mia Clara ha la speranza che ci sia un’altra dimensione dove il figlio avuto con Marco (Accorsi, ndr) e perduto anni prima vive ancora. Mi sono concentrata molto su questo aspetto».

Con Accorsi aveva già lavorato.
«Dopo “L’amore ritrovato” di Carlo Mazzacurati del 2004, ci siamo “ritrovati”, per l’appunto. Per via dei nostri impegni non ci vediamo spesso, ma siamo amici. Pure lui ha vissuto a Parigi e ridiamo perché i nostri figli parlano una strana lingua, tra italiano e francese».

Lei è una mamma apprensiva?
«Lo sono stata quando mia figlia era appena nata. Ora Talitha va in seconda elementare, è nella “età della ragione”, come dicono in Francia, diventa ogni giorno più saggia. Se vado via per lavoro sono tranquilla perché è al sicuro con Fabrice, che è un papà straordinario. Ma tutto il tempo libero lo dedico a lei: balliamo la capoeira, cuciniamo...».

Cucina italiana o francese?
«Ci piace la pasta, ma per non ingrassare abbiamo preso un forno a vapore dove cuciniamo le verdure. E, se vengono amici a cena, preparo piatti orientali con il curry e tante altre spezie».

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