Mirto, il tenerissimo Golden Retriever di «L’isola di Pietro 2»

Nella fiction con Gianni Morandi sta diventando una star grazie al suo sguardo: espressivo, intenso e magnetico. Insomma, quello che serve a un vero attore

Kumash (Mirto) sul set della fiction. Tra lui e Gianni Morandi c’è un ottimo rapporto anche nella realtà
16 Novembre 2018 alle 15:47

Bello come un attore. Peccato che reciti solo con gli occhi, e se parla... abbaia. Stiamo parlando di Mirto, il cane della fiction con Gianni Morandi «L’isola di Pietro». Ma chi è in realtà? Si chiama Kumash, è un Golden Retriever di tre anni e mezzo e il suo destino nel cinema era segnato fin da cucciolo. Non perché fosse fisicamente perfetto (pare che non abbia i numeri per partecipare alle esposizioni), ma per lo sguardo: espressivo, intenso e magnetico. Insomma, quello che serve a un vero attore.

Così Kumash, il cui nome è stato scelto in memoria di un Jack Russell, è stato selezionato da Massimo Perla per entrare nella sua grande casa formata da tre umani (lui, la compagna Laura Lubian e la loro bimba di due anni, Carolina) e altri sei cani, attori pure loro. D’altra parte, se fai parte della più importante famiglia di addestratori di cani per il cinema e la tv, è inevitabile avere qualcosa che ti consente di sfondare nel mondo dello spettacolo. E così è capitato anche a Kumash, attore con un curriculum da fare invidia ai colleghi umani.

Da due anni interpreta Mirto. Un personaggio che ha... «costruito» prima di portarlo in scena. Infatti lui e Gianni si sono incontrati un paio di volte assieme all’addestratore alla vigilia delle riprese per stabilire quella confidenza che poi sul set si percepiva immediatamente. «Mirto era sempre accompagnato dal suo allenatore Michael e nelle pause era molto coccolato, da me prima di tutti gli altri» racconta Morandi. «Fuori dal set spesso ci incontravamo mentre correvo sulla spiaggia e ci facevamo un po’ di coccole. Ricordo la fine delle riprese della prima stagione: Mirto è venuto da me e mi ha salutato. Un gesto che mi ha reso molto felice. E poi, quando ci siamo rivisti per girare i nuovi episodi, mi ha riconosciuto subito».

Kumash è un cane propositivo, che ha voglia di collaborare e di fare. Anche più di quanto sia nella natura della sua razza. Per questo è stato facile insegnargli il mestiere fin da piccolo. Ha imparato a pochi mesi ad avere fiducia nei «colleghi» umani e a interagire con loro come se li conoscesse da sempre. D’altra parte basta mostrargli un biscottino per fargli fare quasi qualunque cosa. Lo sa bene Morandi, che per farlo correre assieme a lui o farselo venire incontro gli elargiva prelibatezze in abbondanza. Kumash infatti è esageratamente goloso. E ha commesso diversi «furti» pur di soddisfare il suo vizio. Oggi, per non fargli divorare la pappa (mangia due volte al giorno), ha una ciotola studiata apposta per rallentare la sua voracità. In famiglia lo chiamano «Hooligan», come i più feroci tifosi inglesi di un tempo, perché dietro quella faccia d’angelo si nasconde un carattere forte, che però se serve sa farsi rispettare, soprattutto dal Rottweiler di casa con il quale non va molto d’accordo. Ad Aki (che interpreta il famoso Rex) è invece legatissimo.

Quando non lavora, come in questo periodo, si divide tra casa e il centro gestito dal «papà umano». È un gran dormiglione, ma è sempre pronto a darsi da fare. Con la bimba di casa, poi, è bravissimo. Il suo giocattolo del cuore è una pallina da tennis e il suo sport preferito è il «Rally-Obedience», un percorso a stazioni da fare nel minor tempo possibile. Oppure si diverte ad abbaiare ai cani dei vicini, ma lo fa più per gioco che per convinzione.

Una vita perfetta? Macché. È ancora «single», anche se  scalpita per mettere su una famiglia e diventare papà. Prima però deve trovare la compagna giusta. Ora che non lavora e può godersi il meritato successo, le pretendenti possono farsi avanti: chissà quante fan gli scodinzoleranno attorno...

Una carriera iniziata quando era ancora un cucciolo

Kumash con Giorgio Panariello

Nonostante abbia soltanto tre anni e mezzo, Kumash ha all’attivo molti lavori importanti, tra cui i film «Malati di sesso», «Vacanze ai Caraibi» e la fiction «Tutti insieme all’improvviso» con Giorgio Panariello (nella foto qui sopra). Per non parlare dei tanti spot, come quello di un antiparassitario che ha segnato il suo debutto come cucciolo-attore.

Parla il suo «agente»: «Così li scelgo per il set»

Massimo Perla

Massimo Perla, «papà» di Kumash, è un famoso addestratore di cani, molti dei quali lavorano per il cinema o per la tv (nella foto è con Aki, l’interprete del celebre Rex).

Massimo, come si capisce se il proprio cane ha talento per la recitazione?
«Non c’è una regola. Dipende dalla richiesta che ci fanno. Una volta mi hanno chiesto perfino un cane a tre zampe!».

Ma devono avere caratteristiche particolari, come essere socievoli?
«In realtà no. Ogni caratteristica può servire, dipende dal ruolo. Se serve solo un’espressione prendo un cane che abbia uno sguardo particolare. Se invece è necessario che reciti scene più complesse scelgo tra i cani addestrati. Per un film di Laura Morante mi è stato chiesto un cane diffidente che si lasciasse andare solo con lei. Così ho usato il cane della mia compagna, che è più aggressivo. L’ho preparato rendendolo meno diffidente e grazie a cinque incontri con Laura si è creato un rapporto di fiducia tra loro».

Come si entra nel mondo del cinema?
«Ora in alcune esposizioni fanno i casting ai cani promettendo di farli recitare. Ma quei cani non lavoreranno mai. Perché io prendo un cane di cui mi fido e di cui conosco la storia. Non ci si improvvisa in questo mestiere, se si sbaglia cane si perdono tempo e soldi. E poi i registi si arrabbiano!».

Un eroe che ama il mare e i bambini

● Golden Retriever in inglese significa cane «dorato da riporto».
● Dolce, affettuoso e molto intelligente, è buonissimo con i bambini, gli estranei e gli altri animali.
● La vita media si aggira intorno agli 11-12 anni ma può arrivare anche a 15.
● È una razza particolarmente soggetta a displasia dell’anca e obesità.
● Un cucciolo con pedigree costa tra i 1.000 e i 1.500 euro.
● Le sue origini sono nella Scozia di fine 800: era usato come cane da riporto, ma per la sua versatilità oggi è un ottimo cane guida per ciechi e per la pet therapy.
● È molto utilizzato dalla Protezione civile e dalla Polizia, grazie alla sua passione per l’acqua e alle sue zampe quasi «palmate».
● È instancabile e se deve lavora fino al crollo, quindi è bene non mettergli pressione.

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