Montalbano, le prime foto dei nuovi episodi in onda nel 2020

Riapre il set della fiction Rai (che spopola anche in replica). Ma sapete che per girare ogni sequenza c’è una “ricetta” precisa?

Luca Zingaretti è il commissario Montalbano
9 Maggio 2019 alle 09:40

In Sicilia ha appena riaperto il set e si stanno girando giorno e notte i nuovi episodi di Montalbano. Intanto su Raiuno le repliche della fiction continuano a registrare ascolti altissimi: in media 6 milioni di spettatori riguardano (e in alcuni casi ri-ri-riguardano) le avventure del commissario il lunedì sera. Ma quali sono i segreti di questo successo, e come si gira la perfetta scena della fiction più amata? Esiste, in effetti, un sistema di regole e indicazioni molto dettagliate. Una vera e propria “ricetta”, insomma. Ne abbiamo parlato con lo storico regista della serie Alberto Sironi e con lo scenografo Luciano Ricceri.

Sono appena iniziate le riprese dei prossimi episodi di Montalbano, di cui vedete qui le prime foto esclusive dal set. Siamo a Punta Secca (Ragusa), nella casa del commissario (sulla sinistra s’intravede la sua Fiat Tipo)

Salvo parla raramente con più di due o tre persone
Tutto deve ruotare attorno al protagonista. Troppi personaggi nello stesso dialogo rischierebbero di metterlo in secondo piano. Montalbano è il principale motore della storia. È una caratteristica tipica della letteratura gialla inglese che Camilleri ha trasferito nei suoi libri. E inevitabilmente è arrivata anche in tv.

A Vigata non si vedono né bar né ristoranti
Racconta Ricceri: «Quando vent’anni fa arrivammo per la prima volta a Ibla, il quartiere di Ragusa dove ancora giriamo la maggior parte delle scene, la zona era quasi disabitata. Oggi, complice il successo televisivo, si è trasformata in una meta turistica. Quindi tra i problemi che dobbiamo affrontare c’è quello dei tantissimi locali che hanno aperto durante gli ultimi anni con ombrelloni e tavolini che si affacciano sulla strada. Di conseguenza, soprattutto nella piazza del Duomo, studiamo le inquadrature in modo tale che vengano tagliati fuori dalla scena».

Qui Montalbano è all’interno della sua abitazione con i fidati Fazio e Mimì Augello

Montalbano cammina come se fosse un cowboy
«Una delle principali doti di Luca Zingaretti è la sua capacità di muoversi nello spazio. Per questo le lunghe camminate di Montalbano con lui al centro dell’inquadratura sono diventate un nostro marchio di fabbrica sin dai primi episodi. Per realizzarle meglio ci siamo in parte ispirati ai vecchi film western» spiega Sironi.

Gli arredamenti interni sono quasi tutti originali  
Lo scenografo Ricceri ci ha svelato che i palazzi e le case locali sono una straordinaria fonte di arredi interni. «A Ragusa, Porto Empedocle e nella stessa Ibla ci sono antichi edifici abbandonati che conservano mobili d’epoca intatti. Per cui laddove è possibile vengono sfruttati senza dover costruire nulla di nuovo sul set».

Per le automobili vige il... divieto di parcheggio
Ogni volta che è prevista una scena in strada, nei giorni precedenti scatta il divieto di sosta e, se necessario, le macchine vengono rimosse dalla polizia locale. Non solo per rispettare la privacy dei proprietari, ma anche perché la Vigata descritta da Camilleri non è certo una cittadina caotica e piena di traffico.

La telecamera è sempre praticamente immobile
Spiega Sironi: «Le serie televisive moderne sono caratterizzate da movimenti di camera continui e frenetici. Basta pensare a “Gomorra”. Per noi girare in quel modo sarebbe del tutto fuori contesto. Montalbano è un prodotto classico, che va in onda in prima serata su Raiuno, e perciò richiede uno stile classico. Quello dei bei film di una volta, in cui contano più di ogni altra cosa gli attori e i dialoghi».

Le immagini in tv non sono del tutto nitide
«Per anni abbiamo usato la pellicola da 35 millimetri perché dona alle immagini una sorta di “sfarfallio” e un colore “seppiato” (tra il marrone e il sabbia, ndr). Questo particolare consente di vedere il mondo in un modo più cinematografico, magico, come è magico il mondo del commissario Montalbano. Adesso, per motivi di costi, non si usa più quel tipo di pellicola che è estremamente costosa, ma macchine da presa digitali. Tuttavia quello stesso effetto noi cerchiamo di riprodurlo al computer in un secondo momento» spiega il regista Alberto Sironi.

Il sangue non scorre (e Salvo non è così forte)
Nell’episodio “Un diario del ’43”, che abbiamo visto lo scorso febbraio, Montalbano solleva in spalla un cadavere. Un uomo da solo, a meno che non sia un culturista, non riuscirebbe a farlo. Inoltre, anche nei casi di omicidi più violenti, la quantità di sangue è ridotta al minimo. «A noi essere verosimili non interessa. Conta molto di più raccontare una bella storia» prosegue Sironi.

Non abbiamo bisogno di comparse, grazie!
Non ci deve essere alcuna fonte di distrazione, come si diceva. Lo sguardo del telespettatore deve essere concentrato su quello che fa il protagonista e chi gli sta accanto. Se ci fate caso ci sono pochissime comparse, si vedono al massimo piccole figure in lontananza.

Il paesaggio non fa soltanto da sfondo
I suggestivi paesaggi siciliani sono  protagonisti in quasi tutti gli episodi. Basti pensare alla spiaggia che si vede dalla terrazza della casa di Montalbano. Per valorizzarlo, si utilizzano degli obiettivi che “allargano” l’immagine.

Un’inquadratura, tre personaggi, cinque regole

Montalbano con Fazio e Augello

1. Le comparse sono ridotte al minimo. Si possono notare solo delle piccole figure in lontananza.

2. Nella maggior parte delle scene, le macchine da presa non si muovono: restano fisse sui protagonisti.

3. Nei giorni di ripresa scatta un rigido divieto di sosta. Per questo motivo non si vedono auto parcheggiate (se non quelle previste dalla produzione).

4. A Ragusa oggi esistono molti ristoranti, gelaterie e bar che nei libri di Camilleri non ci sono. Perciò non vengono mai inquadrati.

5. Montalbano non dialoga quasi mai con più di due personaggi alla volta. Qui è con Fazio (Peppino Mazzotta, al centro) e Augello (Cesare Bocci).

I tre nuovi episodi

Come anticipato da Sorrisi nelle scorse settimane, il primo episodio si intitola “La rete di protezione” e vedrà Salvo affrontare il mondo dei social. Nel secondo, “Il metodo Catalanotti”, Mimì in fuga dal letto della sua amante scoprirà un cadavere. Il terzo, “Salvo amato Livia mia”, è un collage dei racconti romantici con al centro i due.

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