Non c’è due senza tre e così "Nero a metà" torna con la terza stagione in onda in prima visione su Rai1 da lunedì 4 aprile per tre serate. Considerando il finale del secondo ciclo di episodi, era difficile non attendere nuove indagini della fiction poliziesca con Claudio Amendola, questa volta coinvolto anche come regista oltre al ruolo di attore protagonista. La regia, del resto, non è certo una novità per Amendola: è stato da poco distribuito sulla piattaforma streaming Prime Video "I cassamortari", film che ha scritto e diretto.
Tante le novità per i nuovi episodi della fiction, a cominciare da un cast ricco di nuovi ingressi come Giorgia Salari, Caterina Guzzanti, Gianluca Gobbi, Eduardo Valdarnini, Adriano Pantaleo e Luca Cesa che si aggiungono ai personaggi già conosciuti. Tanti snodi narrativi che terranno il pubblico con il fiato sospeso: il terzo capitolo riprende esattamente da dove si era interrotto il secondo, ovvero dallo sconvolgente ritorno a Roma di Clara, la prima moglie di Carlo nonché madre di Alba.
Dove eravamo rimasti con la seconda stagione
Con la sua umana risolutezza Carlo Guerrieri ha appena arrestato l’ennesimo colpevole della sua carriera quando vede avvicinarsi Clara all’ingresso del commissariato: proprio lei, l’ex moglie da tempo latitante, la madre che Alba non ha mai avuto accanto. Si è chiusa così la seconda stagione di "Nero a metà", col ritorno dei fantasmi di un passato legato a una donna che dopo aver commesso reati, detto bugie ed essersi nascosta in Svizzera, di punto in bianco torna a Roma per costituirsi, scontare la sua pena e chiedere perdono alla figlia che ha abbandonato da piccola. Alba è scossa nel vedersela davanti: l’ha tanto cercata e ora è lì. D’istinto decide di non lasciarla sola anche se Carlo è convinto che sia un errore e che Clara porterà solo altro dolore nelle loro vite.
La trama della terza stagione
Alba ha iniziato a conoscere sua madre grazie ai colloqui in carcere e ora ha la possibilità di ospitarla a casa sua. È infatti passato del tempo e le sono stati concessi i domiciliari. Ma uscendo da Rebibbia, Clara fa perdere le sue tracce. Carlo, che sin da subito non ha creduto al pentimento dell’ex moglie, è certo che sia scappata, Alba che sia stata rapita. In un susseguirsi di colpi di scena e scoperte, Carlo e Alba, aiutati in particolare da Malik, ma anche dalla squadra investigativa del commissariato Monti, dall’informatrice Ottavia e dalla Narcotici, diretta da Giulia Trevi, arrivano al traffico internazionale della cocaina rosa e allo sfruttamento di minori per lo spaccio. Cosa c’entra Clara con tutto questo? Difficile anche solo immaginarlo in un’indagine che coinvolge così fortemente gli affetti e i legami familiari.
Marta ha lasciato Roma per tornare a Napoli e Carlo ora è solo, ha deciso buttarsi a capofitto nel suo lavoro. Almeno fino a quando nella sua vita arriva la bella Giulia Trevi, nuova e insopportabile collega della Narcotici. Ma ci sarà spazio anche per la sua seconda moglie Cristina (Alessia Barela), che lui aveva lasciato per stare con Marta. Malik, invece, convive con Monica e ha chiesto l’affido del piccolo Alex, ma i suoi pensieri tornano spesso ad Alba che ha finalmente capito di amarlo ancora e proprio per questo è disposta a restare un passo indietro per non comprometterne la felicità. Solo il tempo dirà se riusciranno a stare lontani. Nel frattempo, Alba si avvicina a Federico Viessi, un volontario di Rebibbia che ha conosciuto Clara quando era in carcere. Alba inizia a frequentarlo e tra i due sembra nascere qualcosa di più di un’amicizia, una relazione che però arriva a mettere in serio pericolo Alba. Mario Muzo, ancora addolorato dalla tragica perdita della moglie, decide di lasciare la Polizia e dopo aver risolto l’ultimo caso della carriera saluta commosso il suo amico Carlo. L’uscita di Muzo preannuncia l’arrivo di un sostituto, l’esperto informatico Lorenzo Bragadin. Un nuovo acquisto del commissariato è Giulio Santillo, spiritoso agente napoletano che eredita da Cantabella la non facile gestione dell’agenda di Carlo.
Il commissario Giulia Trevi lavora da tempo alla Narcotici, ma da un anno ne è la dirigente. 45 anni, separata, niente figli, niente gatti, niente cani, niente creature bisognose di attenzioni, compagni stabili compresi. Come molte donne arrivate ai vertici di un ambiente prevalentemente maschile, è una donna tosta, a volte sfacciata. Per lei il lavoro di poliziotto è soprattutto disciplina e lavoro di squadra, un binomio che fa un po’ a cazzotti con i metodi poco ortodossi di Carlo. Infatti, non si sopportano, almeno apparentemente, forse perché in fondo in fondo un po’ si somigliano. Giulia guida un vero e proprio scassone che non passerebbe nemmeno la revisione se non fosse di proprietà di un dirigente di polizia. Indossa sempre jeans e una maglietta attillata dello stesso colore delle scarpe col tacco. È bella e disinibita e si diverte a provocare Carlo, a suo modo lo corteggia anche, ma con fare un po’ maschile. Carlo, da parte sua, conoscendola meglio e scoprendone la simpatia, sostituirà l’appellativo di “stronza” sulla sua rubrica telefonica col nome di Silvia: è già qualcosa.
Il sovrintendente Lorenzo Bragadin, ex campione di rugby delle Fiamme Oro ed esperto informatico, piomba a Roma da Brescia e viene assegnato a Carlo su richiesta del Questore. A vederlo non gli daresti una lira: né come campione (ex, molto ex), né come informatico. Stralunato e solitario, quando arriva in commissariato va subito a rinchiudersi nell’archivio e non fa nulla per socializzare con i colleghi. Altra caratteristica: arriva sempre in anticipo (anche quando va a prendere Carlo), non ama aspettare e non bussa mai prima di entrare. Nonostante tutto questo ha una genialità che applica con ottimi risultati nelle indagini. Carlo scopre molto presto che le stranezze di Bragadin sono legate, almeno in parte, a un episodio tragico verificatosi quando era ancora a Brescia: in un’operazione di polizia ha ucciso per errore un ragazzo, per questo non porta più la pistola. Si è fatto trasferire a Roma per prendere le distanze da quella tragedia. Sarà l’arrivo di Elisa Cori, sua ex compagna, a costringerlo ad affrontare una volta per tutta i fantasmi che lo tormentano.
Elisa Cori, sensibile e sempre con la testa fra le nuvole, è una vera forza della natura: disordinata e un po’ svampita, come può una così essere a capo della Scientifica? Può perché la Cori nel suo lavoro è davvero brava: unisce testardaggine e lampi di genio a inciampi e incidenti che affronta con grande autoironia. E a poco a poco anche Carlo e i suoi capiscono di poter contare su una nuova valida alleata. Ex compagna di Bragadin, di fronte alla sua fuga a Roma ha chiesto e ottenuto anche lei il trasferimento da Brescia per tentare di riconquistare quello che è per lei il grande amore. Bragadin all’inizio non vede di buon occhio quell’inseguimento, rifiuta qualsiasi contatto con lei. Silvia, positiva nonostante tutto, decide di aspettare, di dargli il tempo di cui ha bisogno, ma non sarà facile.
Federico Viessi ha 30 anni, è carino, gentile e fa l'educatore nel carcere di Rebibbia nella sezione femminile dove è stata reclusa Clara. Conosce Alba la mattina in cui si perdono le tracce di sua madre e così la aiuta a capire cosa le sia accaduto. Alba lo ricontatta e i due si avvicinano: Federico è capace di confortarla e farla ridere quando Alba ha bisogno di un amico e deve stare lontana da Malik, ma Federico sembra provare qualcosa di più per lei. Scopriremo però che Federico ha anche un lato decisamente oscuro.
Altri personaggi
Eduardo Valdarnini è Spartaco Mattei
Spartaco ha 28 anni, in Polizia da quando ne aveva 18. Da agente semplice è passato ad agente scelto e lì si è fermato. I provvedimenti disciplinari che ha collezionato in dieci anni di onesto ma turbolento servizio non si contano. Non perché non sappia fare il suo mestiere, tutt’altro, non tollera è che gli si dica come va fatto. Non c’è dirigente che non sia stato mandato da Spartaco a quel paese. Per il resto nessuno è più generoso, leale e sincero di lui. Universalmente considerato una testa calda, non ha mai fatto nulla per smentire i suoi superiori. È passato di reparto in reparto fino a quando non ha trovato casa alla Narcotici, dove Giulia Trevi sfruttandone l’aspetto trasandato lo fa lavorare sul campo, spacciandosi per tossico o spacciatore. Spartaco è ironico, buono ma anti-buonista. Ed è bello: quando Carlo gli mette alle calcagna Ottavia e lei lo aggancia con un trucco, lui all’inizio si arrabbia ma poi non può fare a meno di essere conquistato da quella ragazza così spudorata eppure indifesa. Inizia così tra i due un rapporto di grande tenerezza.
Adriano Pantaleo è Ciro Santillo
Ciro Santillo ha 30 anni. È un agente semplice del commissariato Monti. Napoletano, simpatico e un po’ impiccione, è a lui che Marco Cantabella affida l’agenda di Carlo quando ottiene un permesso studio. Un passaggio di consegne che Santillo considera la grande opportunità per conoscere meglio Guerrieri, che come sempre evita con destrezza la pratica della firma delle “scartoffie” e il presenziare agli impegni istituzionali. Santillo, però, è tanto ostinato quanto Carlo è sfuggente ed è disposto a tutto per diventare il suo angelo custode. Carlo un po’ lo sfugge, un po’ lo sopporta ma alla fine ci si affeziona pure. E Ciro, timorosissimo di ritrovarsi promosso sul campo, finirà comunque per diventare un elemento insostituibile della squadra, risulterà essere la chiave per la risoluzione di situazioni difficilissime.