Con quel suo fare da primo della classe, bello e ambizioso ha conquistato Alba (Rosa Diletta Rossi), la figlia del protagonista Claudio Amendola, alias l’ispettore Guerrieri, e il pubblico di Raiuno
Con quel suo fare da primo della classe, bello e ambizioso ha conquistato Alba (Rosa Diletta Rossi), la figlia del protagonista Claudio Amendola, alias l’ispettore Guerrieri, e il pubblico di Raiuno, che ha premiato la fiction poliziesca «Nero a metà» con ascolti record. Ma chi è il fascinoso Malik Soprani, o meglio, Miguel Gobbo Diaz, che molti ricorderanno come “Benny il boxer” nel film «La grande rabbia». Ce lo racconta lui stesso.
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Come vive il successo di Nero a metà?
«Con gioia e grande sorpresa. Credo che la gente sia colpita nel vedere che un ragazzo di colore interpreti un poliziotto e quindi un personaggio positivo. Sapere che non avrei dovuto interpretare un rapinatore o qualcosa di simile mi ha veramente inorgoglito».
A dispetto del nome e del colore della pelle, Malik è un cittadino italiano. Proprio come lei?
«Mia madre è dominicana mentre il mio cognome viene dal mio papà adottivo che è di Vicenza. Mamma lo ha conosciuto quando io avevo tre anni e poi si sono sposati. Lui mi ha cresciuto come se fossi figlio suo e per me è stata una esperienza d’amore meravigliosa. Ho avuto la fortuna di poter contare su una famiglia che mi ha sempre protetto, e assecondato ogni sogno. E come Malik, che ha deciso di restituire al Paese che l’ha accolto qualcosa di utile entrando in Polizia, anch’io mi impegno molto per trasmettere un messaggio positivo».
Cosa dicono i suoi amici?
«Che, vedendomi nella fiction, non mi riconoscono per il temperamento e per il modo di fare. E io lo prendo come un complimento perché significa che rendo il personaggio credibile».
Malik ha un debole per Alba, ma è un rubacuori. E lei?
«Sinceramente non ho il suo talento (sorride)».
Da bambino cosa sognava di fare?
«Volevo diventare calciatore. Poi ho scoperto il fascino della recitazione».