«Rosy Abate»: parla Mario Sgueglia, il poliziotto della serie di Canale 5

Nella serie tv con Giulia Michelini è il vicequestore Luca Bonaccorso, e pensare che da grande avrebbe dovuto fare il libraio

Mario Sgueglia
1 Dicembre 2017 alle 16:56

Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. E viceversa, anche nelle fiction. Prendiamo il successo di «Rosy Abate», in onda su Canale 5. Lei, Giulia Michelini, già la amavamo in «Squadra antimafia». Di lui, l’attore romano Mario Sgueglia, che veste i panni del vicequestore Luca Bonaccorso, ci stiamo innamorando puntata dopo puntata. Conosciamolo meglio.

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«Rosy Abate»: trama, cast e personaggi

Cosa le piace del suo personaggio in «Rosy Abate»?
«Il fatto che sia un poliziotto fuori dal comune. Non gli interessa fare carriera, lavora sempre al bar con la birretta in mano. Ma è uno serio».

Barba lunga e orecchino, li porta anche fuori dal set?
«L’orecchino sì. La barba l’ho fatta crescere per esigenze di copione. Senza, dimostro 23 anni anziché 38».

Sul set si è divertito?
«Molto. Giulia ha inventato il tormentone romanesco “Stàmoce”. Era il suo modo per richiamarci all’ordine quando eravamo distratti. E alcuni siparietti tra Luca e il collega Criscito li abbiamo improvvisati. Con Augusto (Zucchi, ndr) siamo affiatatissimi».

Lei ha recitato, fra le altre, nelle serie tv «1992» e «Suburra».
«Due ruoli a cui sono affezionato. In “1992” ho interpretato un regista bislacco; in “Suburra” ero Quirino, l’unico buono della serie».

Sognava di diventare attore fin da bambino?
«Non proprio. A scuola ero bravo in Storia e Filosofia. Al liceo classico ho iniziato a frequentare un corso di teatro. Dopo mi sono iscritto a Giurisprudenza e mi sono laureato in Diritto bancario».

Come mai questa scelta?
«Mio padre ha ereditato da mio nonno la libreria di famiglia di testi giuridici. Pensavo che avrei proseguito nella tradizione. E intanto risparmiavo sui libri».

Ma allora è vero che Giurisprudenza apre tutte le porte?
«Così è stato in effetti. A un certo punto ho capito che la mia strada era la recitazione. Il ruolo della svolta è stato quello di Vincent Van Gogh nella pièce teatrale “L’odore assordante del bianco”. Ma comprendere un testo giuridico pieno di cavilli e codicilli non è poi così diverso dallo sviscerare un copione».

Sta girando qualcosa in questo momento?
«No, mi rilasso e mi godo il successo di “Rosy Abate”».

In che modo si rilassa?
«I miei due cani mi portano a spasso (ride)».

Come si chiamano?
«Scipione e Clementina, sono due pastori tedeschi. Scipione da “Scipione detto anche l’Africano”, il film di Luigi Magni. Clementina perché ha il pelo arancione, proprio come il frutto».

Ora che sappiamo tutto di lei, ci svela se Luca si innamorerà di Rosy?
«Luca era innamorato di Claudia, prima di scoprirne la vera identità. Se si innamorerà anche di Rosy? Chi può dirlo, vedremo».

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