«Sirene»: parla Denise Tantucci, la sirena Irene

La Nina di «Braccialetti Rossi» è ora la giovane sirena della fiction di Rai1 e ci ha svelato che...

Denise Tantucci
9 Novembre 2017 alle 14:26

Delle quattro donne-pesce di «Sirene», Irene è la più saggia, quella che si mette subito a studiare la cultura umana. La interpreta Denise Tantucci, conosciuta soprattutto per la Nina di «Braccialetti rossi», attrice molto giovane
ma già con un curriculum variegato; ha scritto anche un libro e uno spettacolo teatrale. «Irene» ci spiega «ha voglia e capacità di ascoltare le persone, cosa che il personaggio di Marica le rinfaccerà spesso. È una sirena empatica, il personaggio più etico di tutti».

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E questo permette di parlare anche di temi importanti.
«Sì, di ecologia e anche un po’ di bullismo, perché Irene s’inserisce in un liceo di Napoli dove aiuterà un ragazzo che sembra proprio “un pesce fuor d’acqua”».

A proposito d’acqua, come si è trovata a nuotare da sirena?
«La coda di silicone era pesante, ma in acqua diventava molto idrodinamica: è stato incredibile nuotare stile delfino, ci siamo allenate un po’ il mese prima di girare. In alcune scene, comunque, abbiamo avuto delle controfigure. La produzione ha provato a farci girare le scene in mare nel periodo estivo, ma poi abbiamo finito per farle tra settembre e ottobre. Io in verità non ho sofferto molto, giusto un po’ di freddo».

E l’atmosfera sul set?
«Molto allegra, soprattutto nel mese passato a Napoli. I toni della commedia ti condizionano anche fuori dal set. Se giri a Roma sei praticamente a casa tua, se vai in esterna sei condizionato dal luogo, e a Napoli ogni posto è bellissimo: ho mangiato tante pizze e mozzarella».

La scena più divertente?
«Tutte quelle in cui noi sirene eravamo insieme, soprattutto quando c’era anche Luca: quattro donne contro un uomo è sempre una situazione molto divertente. Un giorno che avevo perso del tutto la voce e avevo una scena in cui litigavo con Maria Pia Calzone, dovevo urlare ma dalla bocca non usciva niente. La Calzone mi guardava e provava a capire cosa dicevo; alla fine mi sono dovuta doppiare».

Da scrittrice ha affrontato il ruolo in un modo diverso?
«Penso che chiunque sia abituato a scrivere abbia un occhio di riguardo per il senso delle parole e per la comprensione dello spettatore. Chi scrive è poi molto più abituato a immaginarsi le scene e questo aiuta a impostare il modo di recitare».

«Sirene» è stato girato l’anno scorso. Cos’altro ha fatto dopo?
«Un film realizzato questa estate. Si chiama “Like me back”, regia di Leonardo Guerra Seràgnoli, e racconta una vacanza di tre ragazze dopo la maturità, vista attraverso Internet».

Quale personaggio le ha dato più soddisfazioni?
«Dal punto di vista del divertimento direi Irene di “Sirene”, per la parte artistica il film che ho appena fatto».

E adesso a cosa lavora?
«Faccio la studentessa, non per fiction ma davvero. Studio Fisica all’università».

Il suo piano B è fare la scienziata o l’attrice?
«Nella vita voglio fare entrambe le cose. Quando sono sul set mi manca lo studio e viceversa».

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