Da mercoledì 24 marzo, in prima serata su Canale 5, prende il via la nuova fiction "Svegliati amore mio" con protagonista Sabrina Ferilli. Come ne "L’amore strappato", in cui l’attrice era al centro di una fiction ispirata a un fatto di cronaca realmente accaduto, è di nuovo protagonista di una storia che, in qualche modo, racconta un grave problema di attualità.
Prodotta da Fabula Pictures e diretta da Simona e Ricky Tognazzi, racconta la battaglia di una madre coraggio che lotta per la salvezza di sua figlia e, nel contempo, cerca di far emergere la verità riguardo i (gravi) danni provocati dall’inquinamento industriale, quello di un’acciaieria. Nella lotta difficile intrapresa, la donna si troverà in conflitto anche con il marito, che nel "mostro d’acciaio" (come lei chiama la fabbrica) ci lavora da sempre con molta dedizione.
La serie annovera nel cast anche Ettore Bassi, Francesco Arca, Francesco Venditti, Veruska Rossi e Massimo Popolizio.
La trama
Siamo nei primi anni Duemila, in un Sud Italia non meglio specificato. Naná è una donna forte, animata da un profondo senso di giustizia, una mamma meravigliosa e una moglie innamorata. Un giorno tutto cambia, quando si scopre che sua figlia Sara, di dodici anni, è affetta da leucemia. Dopo un momento di buio e dolore, Nanà inizia una battaglia, con la forza di una leonessa, contro il “Mostro”. Si tratta dell’acciaieria Ghisal dove da vent’anni lavora suo marito Sergio. Il lavoro che gli ha permesso di dare una sicurezza alla famiglia è forse la causa del veleno responsabile della malattia della bambina. Per Nanà si tratta di una battaglia su più fronti, a partire dal muro di omertà e di inconsapevolezza della società in cui vive. La donna deve convincere le altre madri, rassegnate al dolente destino che le vede perdere i figli, a unirsi alla sua battaglia, persuadere un giornalista e una dottoressa ormai anestetizzata a combattere con lei, per inchiodare lo spietato manager dell’acciaieria, devoto solo al profitto. Nanà si troverà in conflitto perfino con il marito, legato al proprio lavoro e tormentato dalle conseguenze sulla salute della figlia, e sarà costretta a tenere a bada uno spasimante ossessivo. Soprattutto, la donna cercherà di fare di tutto per salvare la propria figlia.
In un piccolo paese di provincia - affacciato sul mare, ma colorato dalle polveri rosse di un’incombente acciaieria - Nanà trascorre una vita serena con il marito Sergio, operaio siderurgico, e la loro figlia Sara. Lavora come parrucchiera nel negozio dell’amica Ramona, mentre sogna di aprire presto un’attività in proprio. Quando a Sara viene diagnosticata una leucemia, per la madre inizia una guerra che pare impossibile da vincere. Il suo infinito coraggio e grande animo la spingono a indagare sull'anomala diffusione di mali simili a quello che ha colpito sua figlia tra molti bambini che abitano la zona adiacente all’acciaieria. Vincendo le resistenze iniziali, con appassionata determinazione, riesce nell’impresa di aggregare attorno a sé tante voci, soprattutto di madri disperate, che fino a quel momento erano rimaste silenziose.
Sposato con Nanà, la ragazza più bella del paese, Sergio è un operaio integerrimo e diligente impiegato nell’acciaieria. Anche lui, come sua moglie, sta per realizzare il proprio sogno: diventare capo della manutenzione, per uscire finalmente dall’inferno dell’altoforno e approdare a una più sicura e remunerata posizione in fabbrica. Ma anche per lui, come per la moglie, la scoperta della malattia della figlia Sara, cambia il corso degli eventi. La promozione non arriva, proprio quando le spese familiari aumentano per via della bambina ricoverata e bisognosa di cure. Quando Nanà inizia a volere approfondire le ragioni del male di Sara e scopre la diffusione di tanti casi simili nei dintorni, Sergio le è ostile perché non può permettersi di pensare che l’acciaieria agisca a danno dei propri operai.
Il migliore amico di Sergio è stato anche un importante ex amore di sua moglie Nanà. La storia è finita da tempo ma non per Mimmo, che non si è arreso all’idea di averla persa e negli anni è rimasto ossessionato da quella donna che è stata la più importante della sua vita. Quando torna al paese d’origine, è destinato a prendere il posto in fabbrica al quale ambisce Sergio ma, in realtà, ciò che più gli interessa è riavere Nanà. La malattia di Sara precipita le cose anche per lui: lei intuisce che Mimmo vorrebbe riprendere una relazione con lei e, quando si trova a subire un’avance molto esplicita che sfiora l’aggressione, lo respinge violentemente. Ma la frustrazione per avere di nuovo subito un rifiuto accresce l’ostilità di Mimmo verso Sergio.
“Pesciolino”, come la chiamano i genitori, è una atletica dodicenne, abilissima nuotatrice, in procinto di vincere l’ennesima gara. Proprio durante l’evento sportivo, Sara rischia di affogare per un malore improvviso. La successiva diagnosi in ospedale la condanna a una cura lunga e difficile per combattere un cancro del sangue. In ospedale incontra il suo primo amore, Lorenzo.
Stefano è un giornalista annoiato, si occupa della desolata attività degli spettacoli locali. Finché non incontra Nanà che riuscirà a coinvolgerlo nella sua campagna per denunciare l’inquinamento prodotto dall’acciaieria. Tornato ad appassionarsi al suo lavoro, pubblicherà un’importante inchiesta al riguardo.
Altri interpreti e personaggi
Oltre agli interpreti e personaggi principali, nel cast ci sono anche: Massimo Popolizio è il direttore della fabbrica privo di scrupoli (Ettore Tagliabue); Veruska Rossi è la dottoressa Manuela Placido, oncologa di Sara che diventerà l’alleata di Nanà nella sua ricerca della verità. Poi ci sono Iaia Forte nei panni di Ramona, la parrucchiera che licenzia Nanà, e Paolo Giommarelli interpreta il medico direttore sanitario Paolo Torelli, ex marito della dottoressa Placido. Infine, le altri “madri d’acciaio”: Francesca Antonelli, Lusiana Zanella, Daniela Terreri, Adele Tirante, Elisabetta Perotto, Maria Vittoria Casarotti.