Tullio Solenghi e Massimo Lopez: «Se siamo qui è grazie a Carlo Conti e a una mail»

Insieme a teatro dopo 15 anni. Tullio è tra i protagonisti di «L’allieva» e gira anche i palcoscenici di tutta Italia con Massimo: «Viviamo nello stesso condominio, ma a convincerci è stato il conduttore»

Tullio Solenghi e Massimo Lopez saranno al teatro Manzoni di Milano fino all’11/11. Poi la tournée continuerà in tutta Italia fino ad aprile
8 Novembre 2018 alle 15:06

Tra i tanti meriti di Carlo Conti non c’è solo quello di garantire alla Rai programmi di successo, di aver realizzato tre ottimi Festival di Sanremo, di essersi cimentato perfino nel ruolo di direttore artistico dello Zecchino d’Oro: ha anche convinto due leggende della comicità a tornare sul palco insieme. «Prima ha invitato me a “Tale e quale show”» racconta Massimo Lopez «e poi Tullio. Quindi ci ha detto: “Ma quanto mi piacerebbe rivedervi insieme sul palco... tutti lo vorrebbero”. E noi abbiamo pensato: ha proprio ragione». E così, 15 anni dopo il loro ultimo spettacolo di teatro insieme («La strana coppia»), eccoli girare di nuovo l’Italia con il «Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show».

A «Tale e quale» avete fatto una bellissima figura: Massimo nell’edizione 2016, Tullio nel 2017. Facile, però, voi siete imitatori professionisti...
Tullio: «Lo pensavamo anche noi. Ma c’è una bella differenza tra le nostre parodie comiche e le imitazioni dello show televisivo: lì devi diventare identico»
Massimo: «E poi a noi piace sceglierci le nostre “vittime”. Lì invece arrivo e mi dicono: “Devi fare Elton John e Jovanotti”. Cosa???».

Eppure è andata bene.
Tullio: «Eccome. Tanto che il duetto Sinatra-Dean Martin (con cui hanno vinto insieme “NaTale e quale show” nel 2016, ndr) è entrato dritto dritto nello show teatrale».

L’ultima risata che vi siete fatti insieme?
Massimo: «Ieri, riprovando lo sketch dei due papi per lo show».  
Tullio: «Io faccio Ratzinger e lui è Bergoglio. Li immaginiamo in una dimensione domestica, come due conquilini che si vogliono bene ma si rimbrottano anche».
Massimo: «Chessò, Bergoglio vuole i sughi piccanti e Ratzinger: “No, che sono pesanti e poi non dormi!”».

A proposito di coinquilini, è vero che abitate nello stesso palazzo?
Tullio: «Sì. E non ci siamo mai  trovati l’uno contro l’altro alle riunioni di condominio».
Massimo: «Siamo allineati pure sui garage».

E la prima risata insieme, invece?
Tullio: «Quelle dello sketch che ci ha lanciato: il telequiz con un Mike Bongiorno piccolo despota e i due concorrenti che lo fanno impazzire, perché si chiamano Signor Carlo e Signorina Carlo».
Massimo: «Con Anna Marchesini ci ispiravamo alla tv che avevamo amato da bambini: i quiz, i tg, i grandi sceneggiati...».
Tullio: «“I promessi sposi”. Ma lo sa che l’altro giorno due liceali mi hanno fatto vedere il loro libro di testo? Sopra c’era il ritratto di Alessandro Manzoni e sotto noi nella parodia del Trio».

A proposito del Trio e di Anna Marchesini: è strano recitare senza di lei?
Massimo: «Lo so che può suonare retorico, ma per noi lei c’è ancora. Lo spirito dello show è sempre quello del Trio, di quando ci riunivamo e dalla mattina alla sera dividevamo spunti, battute, risate».
Tullio: «Ad Anna dedichiamo un momento dello spettacolo, con dei versi scelti apposta per lei. All’inizio il pubblico si aspetta una gag, poi capisce».
Massimo: «E si commuove insieme a noi».

Ce l’avete ancora il «vizio» di ispirarvi alla tv?
Massimo: «Oggi è più difficile. Il panorama è più vario e frastagliato, ci sono meno programmi capaci di unire tutta la nazione. E solo quelli sono degni di una parodia».
Tullio: «Uno che mi incuriosisce è “MasterChef”. Per noi la cucina è qualcosa di affettuoso, lì volano i piatti e torturano psicologicamente i concorrenti. Potrebbe nascerne un bel numero».

Mi dite ognuno un difetto dell’altro?
Tullio: «Massimo ha la sindrome di Peter Pan, che è insieme una qualità e un difetto. Sta sempre a sognare, giocare, scherzare. E io devo riportarlo a terra».
Massimo: «Tullio non è più inflessibile e pignolo come una volta. Si è lasciato andare. Meglio così, adesso come artista è ancora più libero».

Non siete stati cattivi...
Massimo: «Ci perdoni, ma non riusciamo proprio a essere cattivi l’uno con l’altro. Pensi che quando ho letto la mail che Tullio mi ha mandato per parlare dello show e ho visto che aveva cominciato con “Ciao fratellino”, mi sono venute le lacrime agli occhi».
Tullio: «Ormai quando salgo sul palco con Massimo mi sembra di entrare a casa mia. C’è uno spirito di fratellanza».

Insomma, in tanti anni non è cambiato nulla?
Tullio: «Solo una cosa. Un tempo studiavamo di nascosto il pubblico prima dello show e a volte dicevamo: “E beh, sono un po’ anzianotti...”».
Massimo: «Oggi diciamo: “E beh, sono coetanei”».

In coppia a teatro

Tullio Solenghi e Massimo Lopez saranno al teatro Manzoni di Milano fino all’11 novembre con il loro «Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show». Poi il tour continuerà in tutta Italia con tappe anche a Reggio Emilia, Parma, Bologna, Firenze, Torino, Genova, Viareggio e Roma.

Intanto Tullio fa il dottore in «L’allieva»

Nella seconda stagione della fiction «L’allieva» Tullio Solenghi (al centro) interpreta il «Supremo» dottor Malcomess, direttore dell’Istituto di Medicina legale dove lavora la protagonista Alice (Alessandra Mastronardi).

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