“Tutta colpa di Freud”: vi fareste psicanalizzare da Claudio Bisio?

Il conduttore di "Zelig" è il protagonista della nuova serie di Canale 5, seguito del film omonimo

29 Novembre 2021 alle 09:00

Arriva il 1° dicembre su Canale 5 la serie “Tutta colpa di Freud” diretta da Rolando Ravello, quattro prime serate che vedono protagonista Claudio Bisio e accanto a lui Caterina Shulha, Marta Gastini, Demetra Bellina e un cast ricco di attori e personaggi di contorno (tra gli altri, Max Tortora e Claudia Pandolfi). Se il titolo vi risulta familiare è per una semplice ragione: è lo stesso dell’omonimo film uscito nelle sale nel 2014 scritto e diretto da Paolo Genovese.

Dal cinema alla tv

La storia resta quella del film del 2014, ma qui è raccontata attraverso altri protagonisti, in un’altra città e con sviluppi inediti. «Per onestà» chiarisce subito Bisio «va detto che è un remake o un sequel, come preferite. Io qui ho preso il posto che sul grande schermo era stato di Marco Giallini con dei cambiamenti, a cominciare dal fatto che lui era romano e io sono milanese. Per il resto c’è una certa continuità».

Quel che resta di Roma

Il romano, comunque, c’è sempre ed è l’amico e vicino di casa “brillantone” interpretato da Max Tortora. «Lui è un contraltare comico, insieme facciamo dei duetti. Mi chiedo come mai non ci siamo conosciuti prima» ammette Bisio. «Io e Max siamo in apparenza così diversi, ma ci fanno ridere le stesse cose, poi io adoro Bracardi e lui ama Jannacci!».

L’idea originale

Del resto dietro la serie c’è sempre Paolo Genovese, che dopo aver inventato la trama per il cinema qui è autore del soggetto e della sceneggiatura. «L’idea è sempre sua» racconta Bisio. «Ma piuttosto che trovare un altro attore con cui si poteva fare un paragone, ha deciso di ambientare la serie a Milano. Mi ha chiamato un paio di anni fa e ho detto subito di sì. Il film mi era piaciuto, il ruolo era bello».

Il “mammo”

«Francesco Taramelli, il mio personaggio, è uno psicanalista con qualche senso di colpa che gli arriva dal passato» spiega Bisio. «La moglie ha lasciato lui e le tre figlie per girare il mondo e salvare gli oceani. Così oltre al babbo lui ha fatto il “mammo”». E a vedere i risultati va piuttosto bene: «La serie inizia nel momento in cui per la prima volta Francesco resta solo: una figlia vive con il fidanzato, un’altra è pure fuori casa, la più piccola parte per studiare all’estero. Lui ha una crisi di panico, pensa di avere un infarto, va in ospedale e qui trova l’aiuto della psichiatra Claudia Pandolfi. Poi le figlie per una serie di coincidenze tornano a casa e il senso di vuoto scompare».

Le emozioni del cuore

«Non si tratta però di una serie sulla psicanalisi, né sulla terapia di coppia» spiega l’ideatore Paolo Genovese. «È una serie sulle differenze in amore e sulla difficoltà di accettarle. Il tono è quello della commedia all’italiana, quel meraviglioso genere che riesce a raccontare con leggerezza, ma senza superficialità, l’animo umano con tutti i suoi difetti, i suoi pregi, ma soprattutto le sue emozioni e le fa arrivare dritte al cuore dello spettatore».

Strani pazienti

La psicanalisi fa da contrappunto a tutto il racconto. Lo stesso Bisio lo dice divertito: «Ho una serie di pazienti che sono come dei rami secondari rispetto alla storia principale. L’attrice Federica Fracassi interpreta una paziente terrorizzata da topi, ragni e insetti. Marta Zoboli, che conoscevo dai tempi di “Zelig”, fa una comica che durante l’analisi prova le sue battute. Herbert Ballerina è un paziente timido con manie di persecuzione. Io stesso non sono uno psicanalista così canonico. Quando scopro che un povero paziente ha una storia con mia figlia, le sedute si trasformano in un interrogatorio...».

Un set turbolento

Si è cominciato a girare la serie nel 2019 e si è finito quasi un anno dopo: «Il set era partito benissimo, io sono di Milano e adoro lavorarci» racconta Bisio. «Abbiamo iniziato a novembre 2019 e siamo andati avanti fino a febbraio. Mancavano tre, quattro settimane alla fine delle riprese quando sono arrivati il Covid e il lockdown: chiuso tutto e fermi».

Ma tutto è bene...

Il regista Rolando Ravello aggiunge: «Abbiamo interrotto e atteso. Nel frattempo, però, la vita va avanti e due attrici (Caterina Shulha e Marta Gastini) hanno scoperto di aspettare un bimbo. Quando siamo potuti tornare nuovamente sul set era agosto, con 40 gradi, ma gli attori dovevano girare con i vestiti invernali avendo interrotto a dicembre. E bisognava anche fare di corsa con le ragazze che di lì a poco avrebbero partorito... Speriamo che tutto questo sia servito a regalare un sorriso a chi vorrà vederci».

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