«Tutto può succedere», Matilda e Tobia De Angelis: «Quanto ci piace essere fratelli anche in tv»

I due ragazzi sono fratelli nella vita e anche in tv dove interpretano Ambra e Denis nella terza stagione della fiction di Raiuno, i figli di Sara Ferraro

Matilda e Tobia De Angelis interpretano Ambra e Denis in «Tutto può succedere»
28 Giugno 2018 alle 13:54

Lei è Matilda, 22 anni, musicista e cantante da quando ne aveva 8, suonatrice di violino e chitarra, amante dei supereroi e attrice. Lui è Tobia, 18 anni, suonatore di oboe, studente di istituto alberghiero, chef in erba, scrittore di racconti e attore. Nella vita sono fratelli. Lo sono pure sul set. Nella serie di Raiuno «Tutto può succedere» interpretano Ambra e Denis, figli di Sara Ferraro.

È curioso interpretare due fratelli ed esserlo davvero...
Matilda: «Ed è bellissimo perché tutto è venuto semplice e naturale. E poi Tobia è speciale. Siamo grandi amici oltre che fratelli. E durante le riprese abbiamo vissuto insieme a Roma sette mesi per ognuna delle tre stagioni della serie. Lui era minorenne e io gli ho fatto da tutrice. Ma è stato facilissimo perché Tobia già a 15 anni era sveglio e intelligente».
Tobia: «L’unica chiave per entrare in questo mondo era quella di farlo con mia sorella. Lei mi vuole bene, ma è anche una di carattere, che mi dice sempre le cose come stanno. Per questo le chiedevo spesso consiglio».

Come è nata questa doppia partecipazione?
M.: «Casualmente. Cercavano un attore per interpretare Denis e la responsabile del casting sapeva che avevo un fratello dell’età giusta. D’altronde anche io ho cominciato a fare l’attrice per caso, partecipando a un provino su suggerimento di un amico. E pensare che il primo giorno di riprese del mio primo film è stata mia madre a trascinarmi per le orecchie sul set (il film era “Veloce come il vento” con Stefano Accorsi e per quella interpretazione Matilda ha vinto una sfilza di premi, ndr): io non lo volevo più fare».

Come mai?
«Avevo paura di non essere abbastanza brava. È una mia deformazione: sono secchiona. Il primo giorno delle elementari piangevo perché non sapevo ancora scrivere (ride)».

Vostra mamma deve essere una donna paziente…
M.: «È vero. Ci ha sempre incoraggiati ma senza velleità di chissà che tipo. Mi diceva: il film è un’esperienza unica, coglila!».
T.: «La prima scena che ho girato per “Tutto può succedere” era una partita di calcio e c’erano anche lei e mio padre che facevano le comparse. Mamma, che nella vita fa l’assicuratrice, si è divertita come una matta. Papà, grafico pubblicitario, era un po’ in imbarazzo».

Cosa succede ai vostri personaggi in questa terza serie?
M.: «Ambra si è riappacificata con la musica: ha ripreso a cantare, a suonare e a comporre. Dall’incontro con una discografica capisce che ha le carte in regola ma deve studiare tanto. E stavolta non molla. In questa serie c’è tanta musica e mi piace perché canto spesso. A volte delle cover bellissime, in un caso un pezzo che ho scritto io: quello che si è visto nella prima puntata. Ed è stato come darmi la zappa sui piedi perché il brano doveva avere un testo brutto».
T.: «Denis è vittima delle pene d’amore. Vivrà in una sorta di caos, ma grazie alle difficoltà imparerà a essere più forte. D’altronde l’adolescenza è una sorta di “lavori in corso” che non finiscono mai. Ma per questo ti aiutano a crescere».

Cosa vi fa arrabbiare dell’altro?
M.: «La sua pesantezza: lo chiamo “il giovane Leopardi”. È serissimo dal punto di vista morale, etico e poi giudica. Ma ha una grande qualità: è come un sole, è un ragazzo di una dolcezza infinita, è affettuoso, ti abbraccia, ti bacia. E per abbracciare me ce ne vuole: mi devi immobilizzare!».
T.: «La sua poca pazienza: quando la perde, esplode. Ma allo stesso tempo è la persona che sa dirti la cosa giusta al momento giusto».

In cosa vi somigliate?
M.: «Nella serietà, nella dedizione al lavoro e alle cose che facciamo. Siamo puntuali, rispettosi, gentili. I nostri genitori ci hanno sempre spinti all’indipendenza e al rispetto degli impegni presi».
T.:«Abbiamo delle passioni in comune, come la musica (Matilda è anche la protagonista del nuovo video dei Thegiornalisti, ndr), la recitazione e la cucina».

Chi è più bravo a cucinare?
M.: «Lui è più tecnico di me, fa corsi di specializzazione. Per esempio, è bravissimo con i tagli: affetta benissimo. Io sono più pratica. Gli preparo delle super carbonare con quintali di condimento». 

E a recitare?
M.: «Lui è più bravo a fare tutto».
T.: «Matilda, e per me è una spinta a migliorarmi».

Continuerete a lavorare insieme?
M.: «Perché no? Ora però dalla tv prendo una pausa. A settembre ho due progetti per il cinema».
T.: «Mi piacerebbe ma ora ho l’ultimo anno di superiori, poi vediamo. Vorrei fare l’attore... ma anche lo chef».

Seguici