“Un passo dal cielo 6”, Daniele Liotti: «Seguitemi, vi terrò col fiato sospeso»

L'attore torna nei panni di Francesco Neri. Non è più una guardia forestale e si trasferisce in Cadore

Daniele Liotti in "Un passo dal cielo 6"
29 Marzo 2021 alle 08:23

Daniele Liotti torna nei panni di Francesco Neri (non più guardia forestale), il protagonista della sesta stagione di “Un passo dal cielo”. Ed è subito azione.

Daniele, cosa ci fa appeso a una parete di roccia a strapiombo sul vuoto?
«Sto cercando di salvare una persona. Ma non mi faccia dire altro: non voglio rovinare la sorpresa».

È un effetto speciale?
«No no, ero proprio su uno strapiombo a un centinaio di metri da terra! Ma nessuna paura, ero ben legato!».

Sarà, ma a guardarla vengono le vertigini...
«Devo dire che non ho paura dell’altezza. Me l’ha fatta passare proprio questa serie: ho imparato a conoscere, a rispettare e ad amare la montagna, e a non temerla. Nella sesta stagione c’è molta azione. E anche più commedia».

Andiamo per ordine. Innanzitutto perché si chiama “Un passo dal cielo - I guardiani”?
«Ci sono delle novità. Il titolo si riferisce al fatto che i nostri personaggi sono un po’ i guardiani delle montagne».

Quali novità?
«Francesco abbandona la Forestale, si leva la divisa ma non per questo rinuncia a difendere le sue montagne. È passato del tempo da quando lo abbiamo lasciato e ora lo ritroviamo che chiude la porta della sua palafitta sul lago di Braies, troppo piena di ricordi, e si mette in viaggio per portare i lupi di Emma (interpretata da Pilar Fogliati, ndr) in Slovenia, nel loro habitat ideale. Lei non c’è più (l’aneurisma se l’è portata via, ndr) e Francesco vuole esaudire il sogno della donna che ha amato così tanto. E poi ha voglia di ricominciare, portandosi dentro i meravigliosi ricordi che lo tengono legato a quei luoghi. Ricordi che gli danno forza e serenità».

Ma quelle montagne non lo lasciano andare...
«In effetti no. Il racconto ci porta sulle Dolomiti bellunesi e lui, proprio per difenderle da una società di speculatori, si trasferisce in un rifugio in cima alle Cinque Torri. Ha bisogno di solitudine e di immergersi ancora di più nella natura. Ma sente che è una sistemazione provvisoria: il cavallo è sempre sellato, le bisacce e lo zaino pronti per ripartire con i lupi».

Il cavallo è lo stesso delle altre stagioni?
«No, è una cavalla dolcissima e affettuosa che si chiama Stella. Eravamo così legati che quando dovevo arrivare davanti al rifugio si fermava, io scendevo e lei mi seguiva entrando nella baita... abbiamo dovuto rigirare la scena più volte».

E con i lupi come se l’è cavata?
«Beh, lì un po’ di apprensione c’è stata. Soprattutto in un paio di scene nelle quali dovevo giocare con loro: ero sdraiato e avevo sei lupi sopra di me che mi leccavano, mi mordicchiavano, mi sovrastavano...».

Si è ambientato subito nelle nuove località delle riprese?
«Sì. Avevo una casa sopra San Vito di Cadore. Era su un sentiero che si inerpicava con un bel dislivello fino a un rifugio: una quarantina di minuti di camminata, che facevo tutte le mattine molto presto, prima di cominciare a girare. È stato bellissimo: ho incontrato volpi, cervi, leprotti, scoiattoli... sono stati momenti nei quali ho fatto il pieno di emozioni. Mi sono commosso a volte davanti a tanta bellezza. Abbiamo girato tra giugno e ottobre, dopo i mesi di lockdown in cui eravamo tutti chiusi in casa: mi sono sentito fortunato. Molto».

Con il cambio di location non ha dovuto girare la scena che era ormai un classico: il bagno nell’acqua gelida del lago di Braies. Contento?
«Sì, lo confesso (ride)».

In alternativa?
«Una cosa altrettanto “traumatizzante”? Una grandinata a 3.000 metri con chicchi che sembravano sassi, e fulmini uno dietro l’altro».

La prima puntata della serie andrà in onda il 1° aprile. Un giorno speciale per lei.
«E non è un pesce d’aprile! È il mio compleanno».

E mica un compleanno qualunque.
«Diciamo che “Un passo dal cielo” è la ciliegina sulla torta dei miei 50 anni. Un bellissimo regalo».

Chi arriva e chi resta

La nuova stazione di polizia è a San Vito di Cadore, nelle Dolomiti venete. Qui si sono trasferiti il commissario Nappi (Enrico Ianniello) e Huber (Gianmarco Pozzoli). Francesco ha lasciato la Forestale e vive in una baita sulle montagne delle Cinque Torri. Ha sposato Emma ma la donna non c’è più a causa dell’aneurisma che se l’è portata via. Nella serie arrivano Dafne (Aurora Ruffino), Elda (Anna Dalton), Carolina (Serena Iansiti) e Christoph (Carlo Cecchi).

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