“Un professore”: Alessandro Gassmann fa innamorare di Socrate e Kant i suoi studenti

Giovedì 11 novembre torna su Rai1 come protagonista di una nuova serie diretta da Alessandro D’Alatri

Alessandro Gassmann
9 Novembre 2021 alle 08:48

Neanche il tempo di godersi il successo di "I Bastardi di Pizzofalcone" che Alessandro Gassmann giovedì 11 novembre torna su Rai1 come protagonista di una nuova serie, "Un professore", diretta da Alessandro D’Alatri e coprodotta da Rai Fiction e Banijay Studios Italy.

Alessandro, da l’ispettore Lojacono dei “Bastardi” a Dante, insegnante di Filosofia in un liceo.
«Questa è una serie diversa, più familiare. Dentro c’è molta commedia, perché fa tanto ridere, ma c’è anche la possibilità di emozionarsi. Dante Balestra, il mio personaggio, è un uomo di talento e di grande simpatia, è un professore di Filosofia fuori dal comune, che utilizza sistemi di insegnamento alternativi per entrare in comunicazione con i ragazzi».

Lui entra in contatto con i suoi studenti, ma con il figlio Simone non ci riesce così bene...
«Dante è un uomo separato, torna a Roma per insegnare e va proprio nella classe di suo figlio, per scelta. E comincia una convivenza con un figlio che conosce meno di quanto non conosca i suoi allievi. Oltretutto lui è un uomo single e ha una attività amorosa vivace, cosa che Simone non riesce a sopportare».

Ma Dante è uno che non si tira mai indietro nella vita privata e nel suo lavoro.
«No di certo, è uno che si assume le sue responsabilità, che prende dei rischi, ma lo fa nella convinzione che la scuola non debba essere un luogo terrorizzante e punitivo ma un punto di incontro dove fare appassionare i ragazzi. Perché una volta che un ragazzo si appassiona a una materia, e la Filosofia è una materia straordinaria, è probabile che poi riesca a tirare fuori qualche cosa di buono dalla sua vita. Lo dimostra la tenacia con la quale segue Manuel, la “pecora nera” della classe, il figlio di Anita (interpretata da Claudia Pandolfi, ndr). Sono sempre gli allievi più difficili quelli a cui Dante si dedica con più passione».

Le è mai capitato un insegnante come Dante nel suo percorso scolastico?
«Mai, purtroppo. E infatti a scuola ero pessimo: non volevo andarci, per me era un luogo coercitivo e punitivo».

Ognuno dei 12 episodi (ne vanno in onda due a serata) ha come titolo il nome di un filosofo. Una scelta originale.
«L’aspetto forte di questa serie è che utilizza in maniera intelligente e non superficiale la Filosofia: ogni episodio si riferisce al pensiero di un filosofo in particolare, da Socrate a Platone, da Kant a Nietzsche, che aiuterà a risolvere i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana dei protagonisti. Il lavoro di scrittura fatto da Sandro Petraglia è straordinario: non è certo un approccio riduttivo né tantomeno banale nei confronti di questa scienza così complessa, riesce anzi a renderne tutto il fascino».

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