“Animali fantastici: i crimini di Grindelwald”: cast, trama e trailer

Il secondo capitolo della saga ambientata nell'universo magico creato da J.K. Rowling. Con Eddie Redmayne; Johnny Depp, Jude Law ed Ezra Miller

25 Marzo 2023 alle 11:31

"Animali fantastici: i crimini di Grindelwald" è il secondo capitolo (di cinque) della saga prequel di Harry Potter. Da New York allarghiamo gli orizzonti e ci spostiamo a Londra, a Parigi e persino in Scozia, tornando a percorrere i corridoi di Hogwarts settant’anni prima che vi faccia il suo ingresso il mago occhialuto più famoso del mondo. Alla regia c’è ancora una volta David Yates, già regista del primo capitolo e di quattro film della saga di Harry Potter, mentre la sceneggiatura è firmata dalla stessa J.K. Rowling.

Le creature magiche che erano state al centro della trama del primo film ci sono ancora (con nuovi animali mai visti prima), ma il vero nucleo di questo capitolo è decisamente più politico e vede il mago oscuro Grindelwald alla ricerca di nuovi seguaci per perseguire il suo progetto di supremazia del mondo magico su quello babbano, mentre Silente cerca di frenare la sua avanzata da lontano, mandando avanti Newt Scamander al suo posto.

Questo nuovo capitolo crea ancora più collegamenti con la saga originale di Harry Potter, ma si lascia andare a qualche incongruenza che farà storcere il naso ai fan di vecchia data, nonostante le ambientazioni suggestive e in generale l’ampliamento di un universo fantastico sempre più sfaccettato.

Cast e personaggi

Questa volta Eddie Redmayne non è più il protagonista indiscusso del film. "Animali Fantastici: i crimini di Grindelwald" infatti è un capitolo molto più corale rispetto al precedente, e Newt sembra essere più che altro il trait d’union che collega i vari personaggi.

Sul fronte americano ritroviamo i compagni d’avventura del primo film: Tina Goldstein (Katherine Waterston), finalmente reintegrata come auror, sua sorella Queenie (Alison Sudol) e il babbano Jacob Kowalski (Dan Fogler). Se tra Tina e Newt le cose non vanno benissimo (lui è innamorato ma imbranato, lei arrabbiata e poco incline al dialogo), lo stesso non si può dire per Queenie e Jacob, che si sono ritrovati dopo che a lui è stata cancellata la memoria e ora stanno insieme a dispetto delle leggi magiche americane, che vietano le unioni tra maghi e babbani.

In questo nuovo capitolo della saga, accanto al fronte americano troviamo quello inglese, composto prevalentemente da Theseus Scamander (Callum Turner), fratello di Newt nonché abile auror, e Leta Lestrange (Zoë Kravitz), fidanzata di Theseus e amica d’infanzia di Newt che infatti l’aveva nominata nel primo film.

E poi, naturalmente, c’è Albus Silente, interpretato da un fantastico Jude Law. Questo Silente non è ancora preside di Hogwarts, è più giovane e molto tormentato: come i fan di Harry Potter ricorderanno, in gioventù lui e Grindelwald erano molto uniti - la Rowling ha dichiarato che Silente ne era proprio innamorato - e insieme sognavano di rivoluzionare il mondo magico, almeno finché Silente non ha capito le vere intenzioni di Grindelwald e l’ha affrontato per poi vederlo fuggire. Rimorso e senso di colpa gli impediscono di cercare nuovamente lo scontro ed è per questo che cerca l’aiuto di Newt.

A interpretare nuovamente il mago oscuro è Johnny Depp, che riesce a creare un cattivo molto diverso rispetto a Voldemort: altrettanto spietato ma in qualche modo più politico, Grindelwald è un oratore carismatico capace di ammaliare le folle e convincere le persone a unirsi alla sua causa senza bisogno di minacce.

Come Newt, anche lui è sulla tracce di Credence (Ezra Miller), che alla fine del primo film si è salvato e ora è a Parigi alla ricerca di notizie sulle sue vere origini. Nella capitale francese fa la conoscenza di un altro outsider: Nagini, una maledictus. È una donna nel cui sangue scorre una terribile maledizione: è in grado di trasformarsi in un serpente, ma presto o tardi la sua forma animale prenderà il sopravvento, intrappolandola per sempre nel corpo di un rettile. E infatti il suo nome è decisamente familiare per i fan della saga originale: Nagini era il serpente di Voldemort in persona.

Ci sono poi altri personaggi di contorno, dagli accoliti di Grindelwald a Yusuf Kama (William Nadylam), un mago franco-africano anche lui sulle tracce di Credence.

Trama

Sono passati pochi mesi dalla cattura da parte del MACUSA (il Ministero della Magia americano) di Gellert Grindelwald (Johnny Depp), il mago oscuro che ha messo sotto scacco l’Europa. La situazione sembra volgere al meglio quando Grindelwald riesce a scappare durante il trasferimento da New York, rifugiandosi a Parigi con i suoi seguaci alla ricerca del misterioso Credence (Ezra Miller), la cui identità resta ancora avvolta nel mistero.

Newt Scamander (Eddie Redmayne) intanto è tornato a Londra, dove continua a presentarsi a colloquio al Ministero, nella speranza che gli venga tolto il veto sui viaggi internazionali. Viene contattato direttamente da Albus Silente (Jude Law), che gli chiede di andare a Parigi per trovare a sua volta Credence e salvarlo dalle grinfie e dai piani di Grindelwald. Lì Newt ritroverà anche gli amici conosciuti a New York.

Trailer

Animali fantastici, ambientazioni magiche...

Al centro della trama di "Animali fantastici e dove trovarli" c’erano proprio le creature magiche di Newt, scappate dalla valigia in cui venivano segretamente tenute dal magizoologo. La fuga degli animali a New York era un po’ il pretesto per collegare Newt a Credence e poi a Grindelwald, la cui ascesa al potere è il vero nucleo di questo secondo capitolo.

Questo non significa che di creature non se ne vedano più. Oltre a una (bellissima) scena in cui seguiamo Newt a casa sua e lo vediamo alle prese con un Kelpie (un demone acquatico mutaforma che generalmente ha le sembianze di un grosso cavallo con la criniera fatta di alghe), a Parigi vedremo il magizoologo alle prese con nuove creature mai viste prima e mai nominate nella saga originale, quindi una vera novità anche per i fan di vecchia data. Tra queste c’è lo Zouwu, un felino originario della Cina che è in grado di percorrere distanze lunghissime in brevissimo tempo.

L’universo magico creato dalla Rowling si arricchisce così ulteriormente, diventando ancora più complesso e sfaccettato non solo grazie alle creature magiche ma anche alle ambientazioni. Dopo aver esplorato New York nel primo capitolo, infatti, ora ci spostiamo nella Parigi degli Anni 20. Forse meno particolareggiata e definita rispetto a New York o Londra, rivela comunque elementi suggestivi e curati nei dettagli, come la statua che conduce al quartiere magico della città.

L’ambientazione più evocativa resta sempre Hogwarts, in cui torniamo per alcuni flashback sull’adolescenza di Newt e Leta: le divise sono leggermente diverse rispetto a quelle viste nei film di Harry Potter, ma per il resto è tutto come lo ricordavamo. Anche se il set non è lo stesso: gran parte degli ambienti chiusi è andato distrutto durante le riprese della battaglia finale di "Harry Potter e i doni della morte - parte 2", quindi sono stati ricostruiti da zero set come l’aula di Difesa contro le arti oscure. È anche il motivo per cui non si vede la sala grande: ricostruire un set così grande sarebbe troppo dispendioso, sia come denaro che come tempistiche.

... e svolta politica

La presenza di creature magiche adorabili come i cuccioli di Snaso o l’asticello Pickett però non rendono affatto "Animali fantastici: i crimini di Grindelwald" un’avventura fiabesca. Anzi: questo nuovo capitolo è decisamente più cupo del precedente e caratterizzato da una forte impronta politica.

Al centro di tutto c’è Grindelwald e la sua ricerca di nuovi seguaci. Il mago oscuro crede nella superiorità del sangue magico rispetto a quello babbano e sogna un futuro in cui i maghi non dovranno più nascondersi, ma potranno finalmente uscire allo scoperto e governare sui babbani, da tenere a bada perché pericolosi.

Saremo anche sul finire degli anni Venti e Grindelwald potrà anche fare riferimenti alla Seconda guerra mondiale, ma la carica politica del film è tutta volta al presente, in una chiara critica a Trump e in generale al razzismo e alle discriminazioni.

Quello di "Animali fantastici: i crimini di Grindelwald" è senza dubbio un messaggio forte, ma il suo impatto viene un po’ minimizzato da una trama confusionaria in cui, semplicemente, c’è troppa carne al fuoco: ci sono troppi personaggi e troppe storyline e la sceneggiatura non riesce a dare il giusto peso a nessuno. Il risultato è così un film di passaggio che, pur intrattenendo lo spettatore, si limita a porre le basi per i prossimi capitoli, che promettono un’impronta politica ancora più marcata.

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