Dopo il rifiuto di Matt Damon a rivestire i panni di Jason Bourne (ruolo che poi l’attore riprenderà di nuovo nel quinto film del franchise), i produttori hanno pensato a un passaggio di testimone e non ci hanno messo poi molto a mettere in piedi una nuova storia che coinvolgesse un’altra spia in fuga. La scelta del protagonista è ricaduta così sul bravo Jeremy Renner, reduce all’epoca della buon prova attoriale in «The Hurt Locker», dell’ottima interepretazone in «The Town» accanto a Ben Affleck e anche dei primi film della Marvel che lo vedono nel ruolo di Occhio di Falco.
Renner prende così il posto di Damon per interpretare una superspia su cui sono stati fatti esperimenti genetici e lo affiancano al personaggio di una scienziata, interpretata nel film da Rachel Weisz. Attraverso questo film, lo spettatore scopre che esistono vari programmi di intelligence, che Treadstone è solo uno dei primissimi programmi messi a punto dalla CIA e che le azioni di Bourne, ancora in fuga, minacciano di rivelare i nomi degli altri programmi segreti.
Aaron Cross è difatti uno dei sei agenti che appartengono a un programma noto come Outcome, creato dal Dipartimento della Difesa. Gli agenti di Outcome sono stati addestrati a svolgere compiti isolati, ad altissimo rischio. Ad affiancare Jeremy Renner nel film, oltre a Rachel Weisz nei panni Marta Shearing, scienziata che opera nel settore di massima sicurezza di un laboratorio dove sono create le innovative tecnologie su cui si basa il programma di Outcome, c’è anche Edward Norton nei panni del Colonnello Eric Byer, il direttore dell’agenzia segreta NRAG (National Research Assay Group) che è al centro dell’universo di Bourne e che ha costruito questi programmi. Quando però la fuga di Bourne rischia di compromettere la sua posizione, all’uomo non resta che andare a caccia di tutti gli agenti legati ad Outcome per eliminarli.
In attesa di vedere il film in uno dei continui passaggi televisivi, ecco 10 curiosità su «The Bourne Legacy».
Prima che la scelta ricadesse su Jeremy Renner, sono stati davvero tantissimi gli attori presi in considerazione per il ruolo di Aaron Cross. Tra i più papabili c’erano Josh Hartnett, Tobey Maguire, Taylor Kitsch, Shia LaBeouf, Luke Evans, Jake Gyllenhaal, Michael Fassbender, Joel Edgerton e persino Michael Pitt. La stessa situazione ha coinvolto anche il personaggio della scienziata. Tra le attrici prese in considerazione prima di Rachel Weisz ci sono state Jennifer Lawrence, Kate Beckinsale, Kate Mara, Blake Lively, Milla Jovovich, Diane Kruger e Sarah Michelle Gellar.
Per allontanare gli occhi indiscreti dei fan, evitare inutili paragoni con i precedenti film impedire a curiosi e giornalisti di condividere anticipazioni sulla trama e la storia, il film è stato girato con il falso titolo di «Marcher».
Dei primi quattro film della serie, «The Bourne Legacy» è il film più costoso. Il costo totale della produzione ammonta a $125 milioni. È inoltre anche il più lungo dato che dura circa 135 minuti.
Sebbene il film sia principalmente ambientato a Washington DC, la maggior parte delle riprese si sono svolte nel Queens, New York. Persino lo stabilimento di Manila si trova in realtà nel Queens ed è il luogo dove in genere viene stampato il New York Times.
Quando Tony Gilroy ha scoperto che Jeremy Renner si era occupato personalmente di girare la maggior parte delle scene più complicate di «Mission Impossible: Protocollo Fantastasma» senza utilizzare una controfigura non ha avuto dubbi e la scelta è ricaduta su di lui. Gilry cercava un attore in grado di gestire anche le scene d’azione più difficili.
Come spesso accade con film di questo genere, gli attori devono sottoporsi a duri allenamenti. Renner si è sottoposto, per circa sei settimane, a un intenso allenamento per imparare nuovi arti di combattimento. Durante le riprese si è persino fatto male sia a una gamba che alle mani.
Secondo quanto raccontato dall’attore, la scena più complicata da girare è stata quella che lo vede guidare una motocicletta in corsa insieme a Rachel Weisz. L’attore si sentiva difatti molto responsabile per entrambi.
Se prestate attenzione all’inizio del film, avrete modo di notare che le prime parole pronunciate dal protagonista Cross arrivano solo dopo 15 minuti e 7 secondi.
The Bourne Identity (2002)
Matt Damon
Sebbene l’attore non figuri fisicamente nel film, la sua presenza è evidente e centrale in almeno un paio di punti. Bourne si vede all’inizio del film, quando l’agenzia si confronta su cosa fare con l'agente in fuga e si vede una cartellina su Bourne con la foto di Matt Damon. L’attore si vede anche in un altro punto del film, quando Cross e Shearing sono all’aeroporto e Cross sta guardando e ascoltando il notiziario dove compare la foto di Bourne.