Opera prima di Alessia Scarso, «Italo» è un delicato film per bambini e per famiglie in cui si racconta la storia dell’amicizia di un intero paesino della provincia siciliana con un cane speciale. Ambientato nelle campagne di Scicli nel 2009, la pellicola è tratta da una storia vera e racconta di Italo Barocco, diventato in poco tempo una vera e propria mascotte, istituzione e simbolo di un paese che ha gli ha conferito la cittadinanza onoraria.
«Italo» è una storia corale e romantica, divertente e commovente e al tempo stesso molto umana che ha per protagonisti tre bambini e tre adulti, sullo sfondo di una Sicilia colorata e tradizionalista.
La trama
La storia di «Italo» si svolge in un piccolo paesino in provincia di Ragusa, dove la gente guarda con sospetto e odio i cani randagi, tanto da bandirli. Quando un dolce meticcio comincia a gironzolare per le strade di Scicli, intenerendo e conquistando i cuori dei cittadini, diventa difficile mandarlo via. In particolar modo, Italo stringe amicizia con il piccolo Carmelo detto Meno (Vincenzo Lauretta), figlio del sindaco Antonio Bianco (Marco Bocci), e con tutti i suoi amici. Il cane riesce a stringere amicizia persino con gli abitanti più burberi, divenendo presto parte integrante delle loro vite.
Il trailer
Cast e personaggi
Il piccolo Vincenzo Lauretta interpreta Meno, un ragazzino profondamente segnato dalla prematura scomparsa della madre e costretto a crescere prima del tempo. A soli dieci anni è chiuso, schivo e fatica e relazionarsi con quelli della sua età. L’arrivo di Italo riuscirà a fargli provare nuove emozioni. Martina Antoci interpreta la piccola Chiara, inseparabile compagna di classe di Meno e segretamente innamorata di lui. Matteo Korreshi è invece il piccolo Paolo, bullo della scuola che si diverte a tormentare Meno e che nutre un certo interesse per Chiara. Sono proprio la gelosia e il disinteresse della ragazzina, che ha occhi solo per il suo rivale, a indurlo a comportarsi in quel modo.
Ai tre piccoli protagonisti si affiancano Marco Bocci, Elena Radonicich e Barbara Tabita. Il primo interpreta Antonio, padre di Meno e sindaco del paesino, uomo di poche parole troppo concentrato sul lavoro, tanto da non riuscire ad avere un rapporto con il figlio. Dopo la morte della moglie, fatica a relazionarsi anche con altre donne, ma ad attirare la sua attenzione sarà Laura, insegnante del figlio dalla forte personalità, interpretata da Elena Radonicich. La Tabita veste invece i panni di un' esuberante consigliera comunale che si candida a sindaco e deve scontrarsi con Antonio.
Chiude il cerchio dei protagonisti l’irresistibile Italo, adorabile cane color miele che arriva a Scicli dal nulla e diviene il simbolo dell’intera cittadina.
Perché vederlo
Racconto di formazione e amicizia, la storia di «Italo» è anche metafora e specchio di un paesino pieno di contraddizioni e di una regione che è spesso protagonista al cinema per parlare di mafia, omertà o delinquenza. La Sicilia raccontata da Italo è sicuramente tradizionalista, popolata da simpatici vecchietti e comari pronte a spettegolare, ma in questo film si fa scenario di una favola con personaggi autentici che si muovono in una cornice barocca e settecentesca. La storia dell’amicizia di Italo con gli abitanti del luogo, quella della relazione di Antonio con una nuova donna, quella delle elezioni del nuovo sindaco si incrociano tutte con quella più personale di Meno. Il bambino deve crescere, fare i conti con il lutto, imparare ad affrontare le difficoltà della sua età ed evitare i continui soprusi dei bulletti di turno. Il risultato è un film semplice che sfrutta un buon ritmo e un montaggio veloce, con una regista che dimostra di avere una buona padronanza artistica.
Com'è nata l'idea
Piccola produzione realizzata con poco, «Italo» è frutto di un'intensa collaborazione tra tre amiche, tutte appassionate di cinema e tutte alle prese con le gioie e i dolori di questo mestiere. Magica favola tratta dalla realtà, la storia è nata grazie all'incontro tra la regista Alessia Scarso, Coralla Ciccolini, che ha curato l’idea e la sceneggiatura, e la produttrice Roberta Trovato. Un lavoro di team tutto al femminile che ha permesso a questo progetto, complesso e ambizioso, di prendere vita per raccontare allo spettatore questa incredibile avventura.
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