“La battaglia di Hacksaw Ridge”, il film raccontato da Mel Gibson e dal cast
Tratto da una storia vera. Tra i protagonisti troviamo Andrew Garfield, Sam Worthington, Luke Bracey, Teresa Palmer, Hugo Weaving, Rachel Griffiths e Vince Vaughn
Si è guadagnato sei nomination agli Oscar, vincendone 2 e ora è arrivato in televisione in chiaro: "La battaglia di Hacksaw Ridge", presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2016, ha segnato il ritorno dietro la macchina da presa di Mel Gibson. Tratto da una storia vera, il film racconta di un obiettore di coscienza, Desmond Doss, ma non uno qualsiasi: è il primo a ricevere la medaglia d'onore dal Presidente USA per il suo comportamento in battaglia durante la Seconda Guerra Mondiale. Sembra un controsenso, invece si rivela un racconto delicato e commovente di un pacifista che si trasforma in eroe di guerra con grande fiducia e rispetto dell'umanità, pur senza toccare mai una sola arma. A interpretarlo è Andrew Garfield, in un cast all star che ci ha svelato i retroscena della pellicola. Ecco cos'hanno raccontato (ai tempi dell'uscita al cinema) il regista, il protagonista e i colleghi Vince Vaughn, Luke Bracey, Hugo Weaving e Teresa Palmer.
Trailer
Mel Gibson, il regista
Il regista è riuscito dove altri in passato hanno fallito, perché il vero Desmond non si è mai sentito un eroe e non voleva che la sua storia arrivasse al cinema. «Ho scelto di raccontare questa storia» dice Mel Gibson «perché i protagonisti sono fuori dal comune, non si omologano e si comportano in maniera straordinaria per seguire i propri valori. L'altro giorno parlavo con un reduce dall'Afghanistan con un disturbo da stress post-traumatico. Oggi aiuta altri veterani, molti di loro tornati a casa dalla guerra si uccidono. Un modo per guarire è parlarne e condividere quell'esperienza, proprio come è successo in Vietnam». Potrebbe sembrare un film di guerra come gli altri, invece stavolta Gibson accanto a epiche battaglie e scontri senza esclusioni di colpi aggiunge un tocco profondo di umanità. Le motivazioni che spingono il protagonista ad arruolarsi senza impugnare un'arma sono di natura religiosa, un tipo di sensibilità molto affine a quella di Gibson. «Non sono stato indulgente nelle scene di battaglia» spiega «ho voluto mostrare l'orrore della guerra per apprezzare a quale prezzo si conquisti la pace».
Andrew Garfield, il protagonista principale
Andrew Garfield si è guadagnato una nomination agli Oscar come miglior attore protagonista grazie al suo personaggio, Desmond, un obiettore di coscienza che per seguire i propri valori morali si rifiuta d'imbracciare un'arma. L'ex interprete di Spider Man diventa un medico-soldato suo malgrado. «Mi sono innamorato di questa storia» spiega l'attore «perché Desmond è una persona dal cuore semplice che si rifiuta di togliere la vita e in un periodo come il nostro, carico di ideologie guerrafondaie, lui è invece un simbolo di vita». Dividere il set con Mel Gibson è stato un altro motivo di orgoglio per Garfield: «Mel si è comportato quasi da genitore, senza infierire mai quando sbagliavo, e lo stesso Desmond mi ha ispirato, perché è uno dei rari uomini che sanno cosa vogliono e sono disposti a qualsiasi sacrificio per realizzarlo».
Teresa Palmer, l'anima femminile della pellicola
«Mia mamma faceva l'infermiera prima che nascessi. Lavorava con bambini disabili e per 20 anni ha fatto la volontaria. Accettare questa parte è stato un modo per renderle omaggio. Poi però le ho chiesto anche consigli pratici: "Come si usa una siringa con l'ago?". Così è venuta sul set per aiutarmi durante le scene e ho letto l'orgoglio nei suoi occhi quando rievocavo fedelmente il suo lavoro». Non è la sola ragione per cui Teresa Palmer ha accettato la parte: «Nel 2011 ho vissuto un momento in cui mi sentivo molto triste, così ho sviluppato una profonda spiritualità facendo meditazione».
Vince Vaughn, il duro del gruppo
L'outsider Desmond deve fare i conti con il sergente Howell, interpretato da Vince Vaughn. Duro, inflessibile e profondamente indignato per il comportamento di questo obiettore di coscienza, all'inizio non capisce bene le sue motivazioni. Non consideriamolo però cinico, spietato o senza cuore, o almeno così chiede il suo interprete «Il mio personaggio è responsabile per la vita altrui, quella degli uomini che dipendono da lui. Sa che sul campo di battaglia devi partecipare attivamente». Starsene sotto il fuoco nemico senza un fucile gli sembra non solo assurdo, ma pericoloso anche per i commilitoni. «Spesso sul set ho improvvisato» confessa l'attore «perché il sergente deve buttare giù i soldati, trasformarli in uomini, alternando metodi intimidatori e atteggiamenti paterni. Al tempo stesso ci siamo voluti distaccare dagli stereotipi di film del genere». Per un interprete con la commedia nel DNA, il copione non è stato comunque più difficile rispetto a quelli più leggeri: «Mi dispiace essere identificato solo con un genere di film, ma sono fortunato perché posso dimostrare di essere credibile con toni diversi».
Luke Bracey, il grande debutto
Le riprese sono state faticose, spiega Luke Bracey, che interpreta Smitty. «Abbiamo passato due mesi sul campo di battaglia, eravamo dotati di pistole vere, è stato pazzesco. Certo, ne sono uscito con qualche graffio sull'avambraccio, qualche escoriazione qui e là, ma tutto sommato il bilancio è positivo, il set era sicuro e siamo stati fortunati». L'attore si sente quasi un eletto per aver recitato con un cast del genere: «Lavorare a Hollywood per me è un miracolo. Cerco di non deconcentrarmi e di focalizzarmi sul lavoro, quando c'è. Prima di questo film sono stato fermo per due anni e questo, con riprese lunghe sei mesi, è stato il set più lungo su cui abbia mai lavorato. Ne vale la pena: pur di partecipare a progetti interessanti come questo mi accontento anche di una particina».
Hugo Weaving, che la battaglia abbia inizio
Hugo Weaving interpreta un ex militare, Tom Doss, il padre di Desmond, un uomo tutto d'un pezzo che si trova in una posizione scomoda per via della scelta del ragazzo. «Non conoscevo questa storia prima di leggere il copione ?" spiega ?" e sono felice di farne parte perché Mel Gibson è stato davvero di grandissimo supporto per tutto il cast». Il suo è un ruolo a dir poco controverso: «Tom ha servito il suo paese durante la Prima Guerra Mondiale, se avessimo visto quello che ha vissuto avremmo provato tristezza e compassione per lui, a prescindere dal fatto che sia diventato un uomo violento, un alcolizzato e un pessimo padre. Io nei suoi occhi ho voluto che si vedesse quanto ama i suoi figli. Avrebbe fatto di tutto per impedire che vedessero gli orrori del campo di battaglia, ma non mi sono mai preoccupato che Tom piacesse o meno, non giudico mai i ruoli. Siamo esseri umani e ognuno prende delle decisioni che ritiene siano giuste. Ecco: il vero eroe per me è chi non giudica il prossimo e ha un animo delicato».