28 Dicembre 2020 | 10:00 di Marianna Ninni
Rifacendosi al lungometraggio d’animazione del 1991, il regista Bill Condon ha riportato al cinema la favola de «La Bella e La Bestia» e lo ha fatto attraverso una rivisitazione del film in live-action con protagonisti Emma Watson e Dan Stevens.
Al contrario di alcuni precedenti esperimenti live-action della Disney, che rivisitavano le fiabe tradizionali in chiave moderna o raccontavano la vicenda da un punto di vista del tutto nuovo, come accade con «Maleficent», qui la storia conserva la sua natura originale ed è praticamente la stessa.
A causa della sua arroganza e della sua crudeltà, un principe cade vittima di un incantesimo che lo imprigiona nel corpo di una orrenda bestia, condannando ingiustamente anche i suoi più fidati domestici. Quando Belle raggiunge il castello incantato in cerca del padre stringe un patto con la bestia: la libertà dell’uomo in cambio della sua. L’arrivo di Belle non appare casuale, tutti riconoscono in lei quella fanciulla tanto attesa per spezzare l’incantesimo. La bestia non dovrà fare altro che mostrarle il suo lato più umano e Belle, pura nell’animo e nel cuore, non farà alcuna fatica ad andare oltre i pregiudizi per riconoscere nel volto della bestia un principe dal cuore buono.

La chiave di lettura del film
“La vera bellezza è dentro”: è tutto qui il senso intorno a cui è stata costruita questa fiaba tradizionale che affonda le sue radici nella Francia del XVIII. Pubblicata per la prima volta dalla scrittrice Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve è stata poi riadattata diverse volte fino al bellissimo lungometraggio d’animazione della Disney nel 1991, il primo film d’animazione a ricevere una candidatura agli Oscar come Miglior film. La storia de «La Bella e la Bestia» con l'incontro tra i due protagonisti racconta temi universali come l’amore, l’amicizia e l’intramontabile trionfo del bene sul male. All’epoca il film d'animazione incassò 100 milioni di dollari e fu il primo della Disney a essere trasformato in un musical teatrale.

La sfida di Bill Condon
La prima volta che hanno proposto al regista di realizzare un remake del film d’animazione del 1991, Bill Condon aveva rifiutato, ritenendo impossibile migliorare un film praticamente perfetto. A distanza di 25 anni e con l’ingresso in campo della tecnologia, il progetto ha acquisito una natura del tutto nuova e per il regista è stato più facile pensare a una versione più realistica del film. A tutto ciò si aggiungono due elementi particolarmente interessanti: il film è un musical e rende omaggio ai film dell’Età dell’Oro di Hollywood ed è un racconto che permette di rimettere mano a una storia universale, concentrandosi molto di più sulla profondità dei diversi personaggi.

Attori e personaggi
L’universo de «La Bella e la Bestia» è popolato di grandi personaggi e per l’occasione è stato fatto un lavoro certosino per scegliere gli attori più adatti a ricoprire ciascun ruolo. Emma Watson è Belle, uno tra primi personaggi femminili più emancipati in un film d’animazione; Dan Stevens è l’arrogante e viziato principe/bestia; Luke Evans è l’egocentrico Gaston mentre Josh Gad interpreta il piagnucoloso Le Tont; Kevin Kline è Maurice, il padre di Belle. Ewan McGregor veste i panni dell’irresistibile candelabro Lumière; Ian McKellen interpreta lo schizzinoso Tockins, mentre Emma Thompson è la teiera Mrs Bric e il giovanissimo Nathan Mack interpreta Chicco. A questi si aggiungono inoltre i personaggi del Maestro Cadenza, Stanley Tucci, la diva trasformata in guardaroba (Audra McDonald) e la seducente cameriera Spolverina, interpretata da Gugu Mbatha-Raw.

Numeri e location
Le riprese del film si sono svolte presso gli Shepperton Studios di Londra, da maggio ad agosto 2015, e in varie location del Regno Unito. Al contrario del film d’animazione del 1991, la storia live-action è stata ambientata in un periodo storico ben preciso: la Francia della seconda metà del XVIII secolo. Di conseguenza, costumi, acconciature, scenografie e persino gli oggetti di scena sono stati accuratamente riprodotti su quelli del periodo. Il paesino di Belle e Maurice è stato ricostruito nell’area esterna degli Shepperton, lì è stato allestito un set di circa 2674 metri quadri che trae ispirazione da un paesino francese chiamato Coque. Sono state quindi costruite la casa di Belle, una scuola, un negozio di vestiti, una taverna, una chiesa e la piazza del villaggio. Per la scena iniziale del film sono servite circa 150 comparse, centinaia di animali e 28 carretti e oggetti di scena. Tra gli altri set ci sono: il castello, ripensato attraverso diversi stili architettonici tra cui il Rococò francese, che cambia man mano che l’incantesimo svanisce; la sala da ballo del castello con un pavimento di finto marmo; la colossale biblioteca ispirata a una celebre biblioteca portoghese e la foresta incantata, realizzata all’interno di uno studio degli Shepperton dove, in circa 15 settimane, sono stati allestiti alberi e siepi vere, un lago ghiacciato, cancelli alti otto metri e circa 20.000 ghiaccioli.

I costumi
A occuparsi dei costumi del film è stata la designer Jacqueline Durran che li ha realizzati con materiali ecosostenibili provenienti dal commercio solidale. Gli abiti sono chiaramente uno degli elementi di spicco di questo film romantico e hanno richiesto un lavoro scrupoloso. Di tutti i costumi quello che ha richiesto una maggiore attenzione (e 12.000 ore di lavoro) è stato l’abito giallo di Belle, realizzato attraverso 54 metri di strati di organza di seta tinta gialla tagliata in forma circolare. Gli strati superiori dell’abito sono poi stati arricchiti con filigrana di foglie d’oro e con 2160 cristalli Swarowski.

La colonna sonora
Il film ripropone alcune tra le più popolari canzoni dell’originale del 1991 a cui si aggiungono un paio di nuove brani. Le musiche contribuiscono a sottolineare il contenuto emovito della storia narrata e al tempo stesso creano un effetto nostalgia, ricordando allo spettatore la magia del film originale. Le nuove canzoni servono invece a raccontare nuove parti della vicenda, muovendosi in direzioni inesplorate e al tempo stesso intrecciandosi perfettamente con il resto della colonna sonora.

L'italiano che ha lavorato al film
Tra i tanti che hanno lavorato al live-action de «La Bella e la Bestia» c’è anche il l'animatore 3D italiano Gianluca Fratellini che ha partecipato alla realizzazione della famosa sequenza «Stia con noi (Be our guest)». Di cosa si occupa un animatore 3D e come funziona il suo lavoro? Deve ricreare l’illusione del movimento di un personaggio tridimensionale, dando di fatto vita a delle performance di recitazione da attore senza l’ausilio del cosiddetto motion-capture, ma con un semplice mouse. Insomma, deve creazre da zero pose ed espressioni facciali. Gianluca Fratellini si è principalmente occupato dei movimenti dei personaggi di Lumière, Tockins e Spolverina e della realizzazione della scena del balletto in cui il personaggio di Spolverina si trova a danzare con altre 300 spolverine. Una sequenza difficile, ma che ha portato anche a grandi soddisfazioni. Gli abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa di questa esperienza e lui ci ha detto: «Un giorno, uno di quelli in cui ero particolarmente stanco e stavo ancora lavorando a una delle sequenze di “Stia con noi” una persona mi posa la mano sulla spalla, mi chiede come va e mi dice che la sequenza sta venendo molto bene… Concentrato ed esausto mi sono girato lentamente e mi sono trovato di fronte al sorriso soddisfatto del regista Bill Condon. Io però l’ho realizzato solo dopo 5 minuti…» Una bella soddisfazione per la nostra Italia scoprire che alcuni dei nostri talenti riescono a fare la differenza in film di spessore come questo.