“La stagione della caccia – C’era una volta Vigata”: trama, cast e personaggi

Francesco Scianna è il protagonista del film tratto dal romanzo di Camilleri

29 Novembre 2021 alle 12:49

Di Francesco Scianna si dice che abbia un fascino antico. E lui stesso ammette, tra una risposta e l’altra, che il suo volto, dai lineamenti così marcati che sembrano scolpiti nell’ebano, ben si adatta a Fofò La Matina, il personaggio uscito dalla penna di Andrea Camilleri protagonista de "La stagione della caccia - C’era una volta Vigata". Siamo sempre a Vigata, la stessa di Salvo Montalbano, ma alla fine del 1800. Qui Fofò, farmacista di umili origini, si muove seguito da una scia di di sangue e di passioni.

La trama

1880. L’Italia è unita da un pezzo, i Borbone non sono che un ricordo, ma a Vigata il blasone conta ancora molto. E i più nobili fra i nobili sono i Peluso di Torre Venerina. Ma questa ricchissima e potente famiglia comincia all’improvviso a essere decimata dai lutti. I Peluso muoiono uno dopo l’altro, come le prede di una battuta di caccia. E curiosamente l’inizio di questa inquietante e oscura mattanza coincide con l’arrivo a Vigata di un misterioso personaggio: Fofò La Matina, un giovane farmacista, figlio di un contadino che molti anni prima aveva lavorato come campiere proprio per i Peluso.

Poco tempo dopo il ritorno in paese di Fofò, figlio del defunto Santo La Matina, geloso custode dei segreti di piante miracolose, "camperi" del marchese Peluso, la famiglia Peluso viene sconvolta da una serie di morti che sembrano dovute a cause naturali o a accidentali disgrazie: muore il vecchio marchese Peluso che pur essendo ormai completamente svanito e quasi paralizzato, se ne va carponi ad affogare in mare; muore avvelenato dai funghi il tanto desiderato figlio maschio Rico, che il marchese era riuscito a procreare grazie all'arte farmaceutica del padre di Fofò; muore, fuori di senno, la marchesa Matilde; muore anche lo stesso marchese Peluso che era riuscito a divenire padre per la seconda volta, sia pure per vie "traverse", di un figlio maschio; muore, insieme alla moglie americana, lo zio Totò, che aveva fatto fortuna in America ed era ritornato a Vigata dopo lunga assenza; muore anche Nenè un cugino che aveva invano cercato di accasarsi con 'Ntontò, figlia del marchese. Che ne sarà di ‘Ntontò, sempre più sola in quel palazzo in cui non vi sono ormai che lutto e desolazione?

Il film tv si ispira all’omonimo romanzo di Andrea Camilleri pubblicato da Sellerio nel 1992. Lo scrittore disse di essersi ispirato alla “Inchiesta sulle condizioni sociali della Sicilia (1875-1876)” in cui un responsabile dell’ordine pubblico dell’epoca dichiarava che «un farmacista per amore ha ammazzato sette persone». La prima versione della sceneggiatura è stata firmata dalla stesso Camilleri. Scrive il regista Roan Johnson nelle sue note: «Uno dei tanti temi di questo film è la follia. Si potrebbe parlare per ore dei personaggi di Camilleri, sono così complessi, così poco semplificati che sfuggono perfino alle categorie di protagonista o antagonista».

Cast e personaggi

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