Arriva un docufilm sull’imprenditore, diretto da Francesco Miccichè e interpretato da Fabrizio Bentivoglio
Il 23 luglio 1993 Raul Gardini si tolse la vita, travolto dal ciclone di Tangentopoli. Solo l’anno prima aveva fatto sognare milioni di italiani che, grazie a lui, si erano scoperti appassionati di vela e avevano passato notti in bianco per seguire le regate del suo “Moro di Venezia”, l’imbarcazione con cui aveva tentato di conquistare la Coppa America.
A raccontare gli ultimi due anni di vita dell’imprenditore ravennate (il 23 luglio, in prima serata, su Rai1) è “Raul Gardini”, docufilm diretto da Francesco Miccichè e interpretato da Fabrizio Bentivoglio: «Erano anni che volevo questo ruolo. Mi colpisce l’oblio che ha coperto Gardini, l’ostinazione nell’essersi dimenticati di una persona come lui» dice l’attore. E spiega: «La sua avvenenza, la sua solarità, Tangentopoli e il “Moro” hanno fatto passare in secondo piano chi era davvero. Gardini era un uomo d’altri tempi, uno per cui una stretta di mano valeva più di cento firme ma costretto a rapportarsi a una certa politica. Ed era anche un visionario che aveva pensato a un combustibile alternativo alla benzina, ottenuto dall’eccedenza dei cereali, e a bioplastiche compostabili e biodegrabili realizzate con materie prime agricole. Se gli avessimo dato retta ci saremmo risparmiati trent’anni di plastica».
Il docufilm, coprodotto da Rai Fiction e Aurora Tv, racconta la storia di Gardini attraverso l’interpretazione di Bentivoglio ma anche grazie a materiali di repertorio, interviste d’archivio e testimonianze di chi lo ha conosciuto. Bentivoglio conclude: «La vicenda di Gardini è uno dei tanti buchi neri che tappezzano la storia del nostro Paese. Come quella di Giorgio Ambrosoli che ho interpretato nel film “Un eroe borghese”. Non pretendiamo di dare delle risposte ma, magari, qualche elemento in più per capire».