«Love Actually»: i personaggi e gli attori del cast
Un classico dei film di Natale. Sapevate che accanto a Hugh Grant, Emma Thompson e Colin Firth ci sono altri celebri attori che hanno fatto la fortuna di questa commedia romantica?
A volte si rischia di perdere il conto. Anche delle star: nel cast del film «Love Actually» appaiono talmente tanti attori che, anche dopo l’ennesima visione, ne spunta fuori qualcuno che non ricordavamo. Nella commedia natalizia non c’erano solo Hugh Grant, Emma Thompson, Liam Neeson, Alan Rickman e Colin Firth. Come in tutte le famiglie che si rispettino, infatti, gli intrighi si moltiplicano a dismisura sotto le feste e riaffiorano vecchie ferite, compaiono nuovi amori e i drammi familiari raggiungono il culmine.
I protagonisti s’intrecciano a pochi giorni dal Natale a Londra e ne combinano di tutti i colori, passeggiando sui cocci dei cuori infranti o raccogliendone i pezzi per rimetterli insieme sotto il vischio. Intanto il primo ministro britannico (Hugh Grant) incontra il Presidente americano (Billy Bob Thornton) e colleziona gaffe, mentre la sorella (Emma Thompson) è alle prese con un marito fedigrafo (Alan Rickman).
Tra vernissage “bollenti”, tradimenti inaspettati e balli scatenati ricordate, ad esempio, il ruolo del protagonista de «Lo Hobbit» Martin Freeman? È uno dei più surreali e teneri di tutta la storia…
Che ci fa Mr. Bean in un grande magazzino? La vena comica di «Love Actually» è affidata proprio a Rowan Atkinson, commesso un po’ ossessivo-compulsivo mentre impacchetta la “collana del peccato”, con il ciondolo a cuore che Alan Rickman regala alla sua assistente. E sì, a pochi passi da lui c’è la moglie (Emma Thompson) che passa le giornate tra commissioni e costumi della recita di Natale per poi scoprire che il marito, invece, si lascia sedurre da una segretaria un po’ troppo zelante. La confezione regalo si rivela essere più complicata… ed esilarante del previsto. In una parola, cult.
Che fine ha fatto uno dei bambini più adorabili della storia del cinema? Thomas Brodie-Sangster, enfant prodige, non si è perso per strada come molti dei suoi baby-colleghi: in «Love Actually» interpreta il figliastro di Liam Neeson, che ha perso la mamma e si è perdutamente innamorato di una compagna di scuola che cerca di impressionare durante il concerto di Natale. In quell’occasione l’attore ha imparato davvero a suonare la batteria e continua a suonare, abilità che gli è tornata utile in Nowhere Boy nei panni di Paul McCartney. Oggi, a 25 anni, è uno dei Radunai della saga teen di Maze Runner, tratta dall’omonima trilogia, e fa parte del cast de «Il trono di Spade».
In «Love Actually» Kris Marshall interpreta uno “sfigato” che dice sempre la cosa sbagliata quando vuole far colpo su una donna. Poi si trasferisce dall’altra parte dell’oceano, lasciando l’Inghilterra per gli Stati Uniti, e lì diventa un “esotico rubacuori”. Due delle sue conquiste sono January Jones ed Elisha Cuthbert. La prima biondina, femme fatale in «X-Men: L’inizio», ha spopolato in tv con «Mad Men», mentre la collega è diventata un’icona del piccolo schermo in «24». Nella commedia natalizia, invece, danno un benvenuto molto molto accogliente in una delle fredde notti del Minnesota allo spilungone britannico in visita…
Prima de «Lo Hobbit», prima di «Sherlock…» Martin Freeman faceva la controfigura nelle pellicole porno. Non succede nella realtà ma per esigenze di copione nella commedia romantica «Love Actually». Paffutello e imbranato, forse lo ricordano in pochi, ha reso quelle scene tra le più memorabili del film forse perché a Natale siamo tutti più buoni e sentimentali e c’illudiamo che per tutti esiste un’anima gemella, anche quando la incontriamo nelle circostanze più bizzarre o surreali. Anni fa, al Giffoni Film Festival si è dimostrato schivo e di poche parole, quindi si può solo immaginare quanto gli sia costato girare le sequenze senza vestiti: nell’imbarazzo del suo alter ego c’è sicuramente un po’ di quello di Freeman…
Kris Marshall torna in Inghilterra in dolcissima compagnia: le due americane che lo accompagnano con molto affetto – e tanto sex appeal – sono Shannon Elizabeth di «American Pie» e la Bond Girl Denise Richards. Con i loro shorts e lo stile da cowgirl le due atterrano all’aeroporto di Heathrow a Londra lasciando senza fiato gli altri passeggeri nonché il migliore amico del personaggio di Marshall. Il loro cameo non sarà mozzafiato come quello di Claudia Schiffer ma di sicuro è rimasto memorabile… mentre dalle stesse piste atterrano un po’ tutti, dalla rock star interpretata da Bill Nighy all’insegna del politicamente scorretto al Primo Ministro Hugh Grant.
Il matrimonio di Keira Knightley è uno dei momenti clou di «Love Actually»: Juliet, il suo personaggio, è al centro di uno dei più grandi equivoci sentimentali mai visti. Il neomaritino interpretato da Chiwetel Ejiofor (star di «12 anni schiavo») ha scelto come testimone di nozze il suo miglior amico (Andrew Lincoln di «The Walking Dead») ma ignora che l’uomo è perdutamente e segretamente innamorato di lei. Strano ma vero, di questa coppietta felice ci si ricorda molto meno perché a rubare la scena è proprio la dichiarazione d’amore con cartelli e canti natalizi che Andrew Lincoln fa alla Knightley sulla soglia di casa.
Oggi ce lo ricordiamo a stento, ma Andrew Lincoln non ha sempre avuto a che fare con gli zombie di «The Walking Dead». Un tempo era innamorato, non ricambiato (forse), da Keira Knightley: succedeva in «Love Actually» dove il suo personaggio, col cuore a pezzi, finge disprezzo per lei perché sa che diventerà presto la moglie del migliore amico. Poi viene tradito dal filmino nuziale: ha trascorso tutto il tempo del matrimonio a riprendere la cerimonia o, per essere più precisi, solo e sempre lei. Così la novella sposa Juliet si accorge dell’amara verità e ne resta sopraffatta. Quando lui bussa alla sua porta con una serie di cartelli romantici e spiritosi il pubblico non ha occhi che per quest’uomo disperato, ma che almeno a Natale trova il coraggio di confessare la verità sui propri sentimenti. Quell’immagine ha ispirato negli anni tantissime coppie e molte dichiarazioni d’amore in uno dei momenti più emozionanti della commedia.
Durante le vacanze di Natale pensare a Billy Bob Thornton vuol dire farsi venire in mente «Babbo Bastardo», ma è in «Love Actually» che sprigiona tutto il suo potenziale di cattiveria. Nei panni del Presidente degli Stati Uniti sconvolge la vita politica e sentimentale del Primo Ministro inglese Hugh Grant: quando fa delle avance ad una delle cameriere dello staff britannico, per la precisione alla sboccata e verace Natalie, si ritrova messo all’angolo dall’alleato europeo. In uno slancio di orgoglio patriottico, Hugh Grant rivendica infatti il suo territorio.
Non tutte le lovestory hanno un happy ending e quella del povero Rodrigo Santoro né è la conferma. Laura Linney è cotta del collega dal primo momento in cui i loro sguardi si sono incrociati: conta i minuti e i secondi di quest’innamoramento a distanza, silenzioso e struggente. E poi, quando finalmente, con la complicità della festa aziendale e un piccolo aiutino degli amici, lui si fa avanti e la situazione tra i due inizia a riscaldarsi ecco emergere il più grande ostacolo all’infelicità della donna, il senso del dovere nei confronti del fratello con disturbi mentali. Tutte le donne del pubblico si sono immedesimate nel suo personaggio, Sarah, e hanno tifato per Karl, ben lontano dal condottiero di «300» che ha mandato in tilt l’universo femminile, proprio perché sensibile, delicato e un po’ timido. Neanche la magia delle feste, però, è riuscita a tenerli insieme, missione impossibile persino per Babbo Natale.
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