A interpretare il cantautore nella serie di Raiuno è Luca Marinelli
Nelle prime immagini si vede la grande famiglia di Fabrizio De André riunita attorno a un tavolo nella tenuta sarda dell'Agnata. Ci sono lui, la compagna Dori Ghezzi, i figli Cristiano e Luvi, il padre, gli amici e tanta serenità. Poche ore dopo Fabrizio e Dori vengono rapiti. È il 27 agosto 1979. Per quattro mesi rimarranno nelle mani dell'anonima sarda. Comincia così la fiction in due puntate «Fabrizio De André - Principe libero», dedicata al grande cantautore e poeta genovese interpretato da Luca Marinelli, vincitore del David di Donatello per il film «Lo chiamavano Jeeg Robot».
Dopo questo inizio drammatico la storia fa un salto temporale all'indietro per raccontare gli anni genovesi della sua formazione, la costante opposizione all'autorità, che fosse la scuola, i genitori o l'alta società che lui, rampollo di una ricca famiglia, rifiutava, preferendo la vita nei «carrugi» (i vicoli del centro storico), le storie degli ultimi, gli amici fraterni (primo fra tutti, Paolo Villaggio) e i suoi «vizi», come fumo, alcol e donne. Scopriamo quindi come è nato l'amore per la musica (tutto merito di un violino e di una chitarra). Quello per la prima moglie Puny (nella fiction, Elena Radonicich) e per la seconda, Dori (Valentina Bellè).
E ancora, le paure, gli incontri importanti e le canzoni, che risentiamo nella fiction cantate da De André e dallo stesso Marinelli: «Quando mi hanno proposto questo ruolo non ho avuto paura, ma terrore puro!» dice l'attore la cui somiglianza con il cantautore è davvero impressionante. «Quando ti avvicini a personalità così forti ti rimane qualcosa dentro. Vedere il suo sguardo sulle cose, la passione per il genere umano, il suo dare voce a chi non l'aveva, il suo modo di leggere il mondo e la vita è stato spettacolare. Ci ha fatto crescere a tutti. Mi sono sentito un essere umano migliore. Tornare in me è stato deludente?».
La fiction è stata supervisionata da Dori Ghezzi, che sul piccolo schermo ha il volto di Valentina Bellè: «Nei due mesi precedenti l'inizio delle riprese ho passato molto tempo con questa donna straordinaria che ho imparato a conoscere prima di tutto come persona» racconta l'attrice. «Mi ha insegnato tanto e spero di essere riuscita a trasmettere a chi vedrà la fiction il suo modo di essere e di amare».
L**a villa di genova in cui è cresciuto**
Nella fiction scopriamo che Fabrizio De André è cresciuto in una meravigliosa dimora del ?500. Si tratta di Villa Saluzzo Bombrini, detta il «Paradiso», e si trova nel quartiere genovese di Albaro. Il padre Giuseppe (interpretato nella fiction da Ennio Fantastichini) agli inizi degli Anni 60 prese casa in uno dei tre appartamenti della villa rimanendoci fino alla morte. Da qui furono condotte le trattative coi rapitori per il riscatto del figlio Fabrizio.
L**a tenuta in sardegna dove la coppia è stata rapita**
L'amore per la campagna, la terra e gli animali spinse Fabrizio a comprare la tenuta dell'Agnata in Sardegna, vicino a Tempio Pausania. Qui la coppia fu rapita il 27 agosto 1979 e liberata quattro mesi dopo, in seguito al pagamento del riscatto di 550 milioni di lire. Questa terribile esperienza ha ispirato «Hotel Supramonte», una delle sue canzoni più famose che fa parte dell'album «Fabrizio De André».
**Le figure più importanti al fianco di de andré**