È una storia così bella, densa e in fondo segreta, che pensare che sia solo l’inizio della storia “pubblica” di una cantante così popolare lascia stupiti. E invece è tutto vero: “La bambina che non voleva cantare”, film tv in prima serata su Raiuno mercoledì 10 marzo, racconta la vita di una bimba chiamata Nada Malanima, interpretata da Tecla Insolia.
Che per tutti, certo, è Nada, e sembra quasi di averla vista nascere a Sanremo nel 1969, quando aveva appena 15 anni e conquistò il pubblico con “Ma che freddo fa”.
Ma prima di quel Festival, la “piccola” Nada aveva vissuto una vita di emozioni, dolori, gioie e angosce. Anni dopo la “grande” Nada la racconterà nel romanzo autobiografico “Il mio cuore umano”, che arriva fino al giorno in cui la bambina parte per Roma dove “forse” diventerà una cantante. Oggi il romanzo è in libreria (ed. Blu Atlantide) e la sua storia arriva su Raiuno nel film che ne ha tratto Costanza Quatriglio.
Chi è Tecla Insolia, dal Festival di Sanremo a Nada
Un solo provino è bastato: la parte di Nada in “La bambina che non voleva cantare” è stata subito di Tecla Insolia. Nata a Varese 17 anni fa, cresciuta a Piombino (Toscana profonda: come quella di Nada…), si è fatta conoscere come cantante vincendo “Sanremo Young” nel 2019 e arrivando seconda tra le Nuove proposte al Festival di Sanremo dell’anno successivo; in tv, invece, l’abbiamo vista da poco in “Vite in fuga”.
«Al provino ho recitato qualche scena e poi, naturalmente, ho cantato, a cappella, senza musica… Qualche canzone di Ornella Vanoni e Gino Paoli, e un classico di Nada: “Ma che freddo fa”». Nada, però, non l’ha incontrata: «Spero di farlo, se non mi chiamerà prima lei per dirmi: “Ma che cosa hai combinato!”». “Studiare” la vita di Nada, comunque, le ha lasciato una buona idea per il futuro: «Mi piacerebbe fare come ha fatto lei: riuscire a vivere la mia vita, la mia musica, proprio come piace a me. Questo è il modo per essere felici».
Trama
Nella campagna toscana dei primi anni Sessanta vive la piccola Nada. Il suo universo è composto da nonna Mora, dalla sorella Miria, dal babbo Gino, un uomo buono e silenzioso, e dalla mamma Viviana, spesso preda di forti de- pressioni che la tengono lontana dalla figlia e dal mondo. Quando suor Margherita scopre il talento di Nada per il canto, il cuore fragile della bambina si convince che solo la sua voce prodigiosa ha il potere di far guarire la mamma.
E così, tra la gioia di veder la madre finalmente felice e la paura che la malattia si possa riaffacciare all’orizzonte, Nada cresce accettando ciò che Viviana desidera per lei, fino a quando quel grande talento sopravvivrà persino alle sue stesse paure: tutti scopriranno presto la voce unica di quella bambina che non voleva cantare.
Cast e personaggi
Tecla Insolia è Nada
La scoperta del talento la rende felice, perché quello può essere un modo per ottenere le attenzioni della madre, quell’amore che sente sfuggirle ogni giorno. Nel solco invisibile tra la vita che era e quella che sarà, Nada fa i conti con la crescita, con l’amore tormentato di sua madre, con la scoperta di una vocazione che vorrebbe tenere per sé cercando di resistere alla ‘chiamata’ che si impone con una forza travolgente
Carolina Crescentini è Viviana
Preda di frequenti crisi depressive, Viviana non riesce a sentire l’amore intorno a sé. Affida al talento di Nada la speranza di un riscatto sociale, ma soprattutto esistenziale; vuole la felicità, ed è in questa ricerca, nell’anelito struggente verso qualcosa che sente come irraggiungibile, che si compiono i suoi sforzi. Intelligente e tenace non si ferma davanti a nulla, i momenti di depressione sembrano portarla lontano, in uno spazio vuoto tra sé e il mondo da cui uscire ogni volta rafforzata e rilanciare, senza esitazioni, la forza invincibile della sua capacità d’amare.
Sergio Albelli è Gino
Gino, il papà di Nada, cerca di prendersi cura di Viviana come può. Taciturno, gran lavoratore, ama la moglie e le figlie, cercando di far fronte all’instabilità in cui è costretto a vivere. Fa di tut- to per tenere unita la famiglia. La sua mitezza viene spesso scambiata per debolezza, ma a lui non importa, non riesce a essere diverso e questo non gli dispiace.
Nunzia Schiano è la Nonna Mora
Nonna Mora ha imparato a fronteggiare le crisi di nervi della figlia Viviana con un senso pratico che non lascia spazio a interpretazioni. Ripara le cose e i sentimenti, ha le mani d’oro, cuce i vestiti e ricuce i rapporti, la sua indole riparatrice è la colonna portante di tutta la famiglia. Occhi che incantano, vedova da mille anni, il suo vestire di nero con il fazzoletto in testa la fa sembrare un personaggio senza tempo.
Giulia Battistini è la sorella Miria
Miria è come una piccola madre per Nada. Sorella protettiva, dolce e sensibile, la consola quando la mamma cade in depressione. Chiede alla vita solo ciò che la vita può darle, i suoi desideri sono nell’ordine delle cose, innamorarsi e andare in Svizzera al seguito del marito.
Paolo Calabresi è il maestro di canto Leonildo
Il maestro di canto Leonildo è un uomo alto e buono, un romanticone che si commuove facilmente anche solo a rammentare la bellezza della voce di Mina. Ama la musica più di ogni altra cosa al mondo. Con il suo cuore sensibile, accoglie la piccola Nada alle lezioni di canto dannandosi per i dispetti di quella bambina dalla voce prodigiosa che non vuol cantare. Insegnando canzoni d’amore, con il passare degli anni, il maestro instaura con la sua allieva un dialogo struggente sul significato dell’amore romantico.
Paola Minaccioni è Suor Margherita
Suor Margherita percepisce Nada come una creatura sacra. Non ha dubbi, il talento di Nada per il canto è frutto di un disegno divino: la bambina deve cantare. La prima volta che Nada mette piede al coro dei bimbi, nessuno può immaginare cosa si nasconda dietro quel visino da monella.
Daria Pascal Attolini è Nora
La vitalità di Nora è ossigeno per Viviana che vede in lei la sponda per gioire di un modo d’esser donna emancipato e indipendente, pur senza nascondere le proprie fragilità. In paese con Nora arriva non solo un altro piacevole bar che lei dirige da sola, ma anche un’altra musica: dal jukebox esplode il rock and roll e con quello una leggerezza che riempie di felicità la vita di Viviana. E la spregiudicatezza: Nora in paese è l’unica ad indossare i pantaloni!