Se cercate del divertimento spensierato, se avete bisogno che un’orda di mostri assalga la vostra serata, questo film di Zhang Yimou, già autore di "Hero" o "La foresta dei pugnali volanti", è quello che fa per voi. "The Great Wall": un grande blockbuster storico-fantastico che potrà soddisfare la vostra voglia d’azione e, soprattutto, quella dei vostri figli.
Quindi tenetevi liberi per accompagnare per un’ora e quaranta Matt Damon e Pedro Pascal in un’avventura ai confini del mondo nel tentativo di sconfiggere una misteriosa minaccia aliena a colpi di frecce, strategie militari bizzarre, divertenti e in slow motion. Per arrivare preparati alla visione, andiamo a scoprire qualche curiosità e cerchiamo di capire qualcosa in più sulla più grossa co-produzione cinematografica della storia tra Cina e Stati Uniti. Non ingrassa, non impegna, fatevi sotto, signore e signori.
Cast
Genere: Azione
Uscita: 2016
Durata: 103'
Regista: Yimou Zhang
Attori: Matt Damon, Tian Jing, Pedro Pascal, Willem Dafoe, Eddie Peng, Lu Han
Trama
William Garin e Pedro Tovar sono due mercenari, che dall'Europa sono arrivati sino in Cina per procurarsi la polvere nera, la polvere da sparo dell'epoca, e importarla nel loro Paese. Ma, giunti in quei luoghi sconosciuti, i due sono attaccati da una bestia mostruosa. Sopravvissuti per miracolo, vengono catturati dall'esercito imperiale, arroccato sulla Grande Muraglia proprio allo scopo di proteggersi e di difendere i confini dalle terribili creature. William e Pedro si troveranno coinvolti in questa battaglia epica.
Trailer
La più grande co-produzione tra Cina e Stati Uniti
C'è Zhang Yimou al timone della pellicola cinese più costosa della storia e dimostra di essere perfettamente in grado di comandare l’azione come ai bei tempi del cinema asiatico che furono post "La tigre e il dragone". Circa 150 milioni di dollari per la messa in scena di una grande battaglia sovrannaturale con un cast misto: da Matt Damon nel ruolo del mercenario William alla bellissima e atletica Tian Jing nella parte del comandante Lin Mae, passando per Andy Lau, celebre attore di Hong Kong, qui alla sua prima esperienza nel cinema hollywoodiano.
Una Grande Muraglia non tutta vera
Intraprendere una ricerca del realismo in "The Great Wall" non sarebbe l’approccio più adatto alla visione. Ma se proprio vogliamo mettere i puntini sulle I, tralasciando mostri e azioni di combattimento pressoché impossibili nella realtà, il problema più grosso sta proprio nella Grande Muraglia Cinese. Nonostante la tagline del film indichi come per la costruzione dell’intero muro difensivo ci siano voluti 1700 anni, la Muraglia non è stata edificata tutta in una volta sola, anzi ogni dinastia ne aggiungeva via via un pezzo nel corso del proprio regno. Considerando che la storia si svolge durante la dinastia Song (tra il X e il XIII secolo) è impossibile che la Cina fosse completamente murata. Se le creature lo avessero saputo prima...
Zhang Yimou e il ritorno al "wuxia"
Dopo qualche anno di staticità narrativa e registica da parte di Zhang Yimou, il celebre regista cinese ritorna al genere che l’ha reso popolare nel resto del mondo: il “wuxia”. Dicasi “wuxia” una tipologia di storie della tradizione cinese che mischiano il fantastico con veri fatti storici, servendosi di protagonisti specializzati in arti marziali. L’equivalente asiatico degli occidentali romanzi di “cappa e spada”. Noi abbiamo "I tre moschettieri", loro hanno "Il romanzo dei tre regni". Noi usiamo le armi, loro le mani. Il risultato è il medesimo.
Matt Damon e Willem Defoe alla conquista della Cina
Per la più grande co-produzione USA-Cina, servivano volti riconoscibili, star di chiara fama. Quindi mano al portafoglio per assicurarsi un buon Matt Damon, che regala qualche momento di ironia discretamente riuscita, e un Willem Dafoe quasi in pilota automatico, ma necessario per la riuscita commerciale del prodotto. Due attori conosciutissimi per il tentativo hollywoodiano di intraprendere un’azione di conquista di un mercato sempre più in espansione e sempre più fondamentale per gli studio occidentali.
Game of Thrones in trasferta
Come non affiancare a Matt Damon un altro attore in grande ascesa nei panni del suo simpatico compagno di avventure? È proprio questo il ruolo di Pedro Pascal, cileno ma naturalizzato statunitense, che già era abituato ad attraversare territori ricolmi di imprevisti nei panni di Oberyn Martell ne "Il Trono di Spade" (o anche in quelli di Javier Peña in "Narcos"). L’ennesima scampagnata accompagnato da un pilastro tecnico della serie tratta dai romanzi di George R. R. Martin ovvero Ramin Djawadi, compositore della colonna sonora ormai specializzato in film e serie tv epiche.
Tanta meravigliosa azione
L’azione. Questo è un film in cui l’azione è protagonista. Non Matt Damon, non Pedro Pascal e nemmeno Tian Jing. I mostri sono ovunque, imparano, scalano le mura ed elaborano trappole nonostante un finale che pone qualche dubbio sulla loro effettiva intelligenza. Ma le strategie per respingere gli assalti sono spettacolari: lanterne cinesi giganti usate come mongolfiere, simil piattaforme di bungee jumping per colpire gli avversari al di là dell’altissima recinzione e molto altro. Il tutto condito da tanta, molta, polvere da sparo.
Piccole polemiche continuano
Come qualsiasi grossa co-produzione internazionale degli ultimi anni, anche "The Great Wall" ha sollevato qualche polemica circa il casting di attori occidentali, in particolare Matt Damon, in ruoli da assoluti protagonisti, relegando gli asiatici sullo sfondo. Polemiche piuttosto inutili che ha provveduto a smorzare lo stesso regista Zhang Yimou affermando che il ruolo di Matt Damon era stato creato proprio per un attore straniero e che il resto del cast è quasi interamente asiatico. Un trend che, quindi, l’intera industria cinematografica dovrebbe seguire per assicurarsi più successi commerciali globali.
Un grande e divertente giocattolo
In conclusione, "The Great Wall" è una spensierata avventura in una Cina fantastica per combattere mostruose creature provenienti (forse?) dallo spazio. Fluidità, scelte cromatiche, inquadrature godibili e tante invenzioni visive rendono questo prodotto commerciale non un capolavoro, ma sicuramente un film capace di intrattenere e divertire in più di un’occasione. Il “wuxia” non è mai stato così commercialmente vivo.