Uno dei capolavori del cinema africano, un grido d'allarme verso l'Occidente diretto da Abderrahmane Sissako nel 2014
«Timbuktu» è una toccante e drammatica pellicola del 2014 diretta da Abderrahmane Sissako, uno dei maestri del cinema africano. Il film, candidato anche al Premio Oscar come Miglior film straniero, si è aggiudicato al Festival di Cannes di quell'anno ben due premi. L'opera di Sissako è un grido di allarme rivolto a un Occidente spesso troppo distratto, un ritratto crudo della vita a stretto contatto con gli integralisti musulmani. Ma non è una pellicola anti-islamica, anzi: si parla di essere umani in pericolo di vita, di intere popolazioni sottomesse. Si racconta un continente ancora sconosciuto e una realtà tanto vicina a noi, quanto terribilmente sottovalutata. Tra i protagonisti spiccano Hichem Yacoubi, nei panni di un jihadista, e Fatoumata Diawara.
TRAMA
In un piccolo villaggio nel deserto del Mali un pastore vive insieme alla sua famiglia in tranquillità. La vicina Timbuktu, intanto, viene occupata dai fondamentalisti religiosi che impongono un regime di terrore sulla popolazione. I jihadisti mettono al bando musica, calcio e sigarette. Maltrattano le donne, impongono matrimoni forzati e si improvvisano giudici, emanando sentenze brutali e assurde. Ben presto, anche la famiglia del pastore viene coinvolta, suo malgrado, in queste terribili ingiustizie. Ma la popolazione, eroicamente, cerca di resistere.
TRAILER
PERCHÉ VEDERLO
«Timbuktu» fornisce elementi e spunti di riflessione dal primo all'ultimo minuto della pellicola. Senza abusare di scene di violenza, Sissako riesce a trasmettere tutta la dignità delle popolazioni africane, spesso impotenti e sottomesse, ma comunque capaci di ribellarsi. Il film apre gli occhi su quella che è, a tutti gli effetti, un'oppressione. Una prepotenza sociale che utilizza come pretesto una supposta fede per dominare e umiliare intere popolazioni. Tutti dovrebbero guardare «Timbuktu»: con la sua semplicità e la sua continua alternanza tra i diversi punti di vista dei personaggi, questo film può insegnarci davvero molto.