Vittoria Puccini e Fabio Volo nei panni di una coppia in crisi: li vedremo su Prime Video

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Lui e lei sono in crisi, ma prima di separarsi partono per quell’ultimo, lungo viaggio in camper in Norvegia che avevano promesso al loro bambino. E tante cose succederanno... È la trama di “Una gran voglia di vivere” con Vittoria Puccini e Fabio Volo, tratto dal romanzo di quest’ultimo. È in arrivo su Prime Video il 5 febbraio.
Nella prima scena i due personaggi si vedono e restano bloccati dall’emozione. Credete nell’amore a prima vista?
Volo: «Assolutamente sì. È alla seconda vista che cominciano i problemi. Cioè quando ci si conosce meglio e vengono fuori anche i difetti. Pensi che io mi sono innamorato di Johanna, la mamma dei miei figli, solo vedendo una sua fotografia!».
Puccini: «A me non è mai successo, perché ho bisogno che la confidenza cresca e diventi amore. Ma... perché no?».
La coppia del film però poi va in crisi. Perché?
Volo: «La risposta è nel titolo: lei ha “Una gran voglia di vivere”. Mentre lui si accontenta di sopravvivere. Ha sempre meno voglia di viaggiare, di fare esperienze. Ha tante paure. Si stanno addormentando».
Puccini: «Secondo me lei gioca un po’ d’azzardo. Forse non desidera davvero lasciarlo: vuole dare una scossa al loro rapporto. E si gioca la carta della crisi. È un rischio, ma in amore bisogna anche saper rischiare».
Così decidono di partire per la Norvegia. Come è stato girare lì?
Volo: «Nel romanzo il viaggio era in Australia e Nuova Zelanda, ma l’importante era portare i protagonisti lontano dal loro mondo... Abbiamo fatto base a Bergen, la città più piovosa d’Europa. Ma i paesaggi ripagano».
Puccini: «L’erba è verde fosforescente. E siamo arrivati fino a Capo Nord».
La scena più difficile?
Volo: «Mi imbarazzano sempre terribilmente le scene d’amore. Anche perché c’è tutta una coreografia: al quinto secondo devi ricordarti di alzare il braccio... nella vita reale non pensi a niente!».
Puccini: «A un certo punto dovevo tuffarmi da un trampolino. A parte che l’acqua era gelata, lì ho scoperto di soffrire di vertigini. Ho iniziato a tremare. Per fortuna c’era vicino un altro attore: gli ho chiesto di stringermi la mano e mi sono buttata».
La scena più divertente, invece?
Puccini: «Sempre quella del tuffo. Perché poi tutti mi hanno preso in giro e l’abbiamo buttata sul ridere».
Volo: «Concordo. Io per fortuna ero allenato perché faccio la doccia fredda tutto l’anno. Fa bene: ti ammali meno e toglie persino lo stress».
Questa è la prima volta che lavorate insieme. Un bilancio?
Volo: «Quando mi hanno detto che Vittoria stava leggendo il libro ero lusingato. Poi ho scoperto che è anche una gran lavoratrice. Siamo diventati come due fratelli in un secondo».
Puccini: «Del libro ho apprezzato che non giudica i personaggi: entrambi hanno i loro motivi per comportarsi così. Inoltre la regista Michela Andreozzi, che è anche una camperista, mi ha detto: “Stiamo scrivendo la sceneggiatura pensando a te”. Potevo dire di no?».