Viggo Mortensen è «Captain Fantastic». Trama e trailer

Il titolo sembra quello di un film di supereroi. Il «Captain Fantastic» del titolo è invece un padre, il genitore di sei figli che ha scelto di crescere in un bosco, senza energia elettrica e senza alcuna tecnologia, allenandoli giornalmente nel corpo e nello spirito

Captain Fantastic  Credit: © Festa di Roma
14 Marzo 2019 alle 17:53

Il titolo sembra quello di un film di supereroi. Il «Captain Fantastic» del titolo è invece un padre, il genitore di sei figli che ha scelto di crescere in un bosco, senza energia elettrica e senza alcuna tecnologia, allenandoli giornalmente nel corpo e nello spirito. Fuori c’è l’America vera, quella piena di centri commerciali e persone sovrappeso, il paese che Ben e la sua famiglia decidono polemicamente di escludere dalle proprie vite, facendosi una (eccellente) cultura da soli.


Trailer


La filosofia è quella hippie in cui sono cresciuti il personaggio di Ben e di sua moglie, la stessa che saggiò il regista Matt Ross da ragazzino, vivendo con la madre in una comune senza tv e tecnologia. «Ma per me», ha detto il regista, «questo è prima di tutto un film sul difficile compito di essere padre».

I figli del film, sei presenze straordinarie che vanno da un bambino di otto anni a un ventenne, sono uno dei valori aggiunti del film. «Il regista ci ha dato del tempo prima delle riprese», ha detto Mortensen «per fare conoscenza con i sei ragazzi. Abbiamo passato settimane ad allenarci, arrampicarci sulle montagne, esercitarci con gli strumenti musicali per essere poi pronti a farlo durante le riprese. Che sono andate benissimo. I due bambini più piccoli mi chiamavano “il papà estivo”».

La svolta del film avviene quando questa strana famiglia decide di recarsi al funerale della madre, ricoverata da mesi in un ospedale, mettendoli a contatto con una realtà imprevedibile e un nonno, interpretato da Frank Langella, che ha idee piuttosto diverse da quelle di Ben.

Divertente ed emozionante, «Captain Fantastic» ha veri momenti di commozione, come nel funerale alternativo, in cui Ben e i suoi figli eseguono una struggente cover di «Sweet Child O’ Mine» dei Guns n’ Roses.

«Era una delle sceneggiature migliori che avessi letto», ha detto Mortensen, «un film che io stesso avrei voluto andare a vedere al cinema».

Seguici