Sarà per un giorno direttore di Rai Storia e ha pensato a un palinsesto tutto dedicato alla sua amata città
«Firenze l’è piccina e l’è anche casa mia... ce l’ho sempre davanti anche quando vado via...». Il brano “Firenze” dell’amico Leonardo Pieraccioni secondo Carlo Conti descrive perfettamente il rapporto con la sua città natale, a cui ha voluto rendere un omaggio speciale.
Il 10 ottobre sarà lui a inaugurare il nuovo ciclo di “Domenica con...”, il programma di Rai Cultura (firmato da Enrico Salvatori e Giovanni Paolo Fontana) in onda su Rai Storia (canale 54 del digitale terrestre): ogni settimana un personaggio famoso decide un tema intorno al quale ruota la programmazione della rete. E Conti ha scelto la patria sua e... di Dante. Per celebrarla, dalle 14 a mezzanotte si alterneranno documenti di repertorio, film, spezzoni di trasmissioni con il contributo delle Teche Rai.
Carlo, scelta campanilista la sua?
«Volevo parlare di qualcosa che mi appartiene: il mio amore per questa città, dove sono nato e cresciuto. E dove ho deciso di tornare, lasciando Roma, per far crescere mio figlio Matteo in una dimensione meno caotica, più a misura d’uomo. E perché non corresse il rischio di diventare romanista o laziale, un’onta gravissima per un tifoso sfegatato della Fiorentina come me (ride). Comunque, un po’ di sano campanilismo è insito in noi fiorentini. La rivalità con i senesi? La presa in giro fa parte del nostro modo di affrontare tutto con leggerezza e questo nasconde attaccamento alla vita».
Una leggerezza che ha portato su Rai Storia?
«Anche. Con il film “Ad ovest di Paperino” dei Giancattivi, apripista della comicità toscana assieme a Paolo Poli e naturalmente a Roberto Benigni, che vedremo negli Anni 70 nei panni del mitico sottoproletario Mario Cioni nel programma “Vita da Cioni”».
E ci sarà anche lei!
«Ho ricordato i miei inizi, nel 1985 a “Hit Parade”: giovane fiorentino a Roma con riccioli e occhialoni in cerca del successo... E poi io, Panariello e Pieraccioni ospiti a “Carràmba! Che fortuna” nel 1998. Abbiamo cantato “La porti un bacione a Firenze”, omaggio a Odoardo Spadaro, primo cantante fiorentino ad apparire in tv. Rivedermi ora mi fa un po’ di tenerezza e mi diverte (ride)».