Da anni la giornalista di «Storie maledette» è tra le più amate della tv (ne sanno qualcosa i "leosiner" di tutta Italia). Per le sue frasi celebri, i suoi tailleur e la sua dedizione al programma
Ci sono dei personaggi destinati a diventare famosi per il loro fascino, per la loro sagacia, per la loro intelligenza, per la loro comicità… e poi c’è Franca Leosini, che è un po’ tutto questo.
Giornalista, conduttrice e autrice tv: sembra avere tutte le carte in regola, con il suo «Storie maledette» per essere il nostro personaggio preferito del 2018. Non solo, Franca è stata anche selezionata come “icona dell’anno” dalla serata gay “Muccassassina”, che le ha conferito un premio, con queste motivazioni: «La Leosini è la regina del noir, una donna elegante e di contenuto che si è spesa per i diritti degli omosessuali più di ogni altro quest’anno, parlando chiaro di adozioni e matrimonio per le coppie dello stesso sesso, deprecando gli orrori della Russia, dove è in pericolo il diritto di manifestare».
Insomma: non solo autrice e giornalista, ma anche paladina dei diritti umani.
La vita
Nata nel 1934 a Napoli e iscritta all’albo dei giornalisti dal 1974, la Leosini spazia in tantissimi campi dell’editoria: dalla sezione culturale de l’Espresso, alla direzione di Cosmopolitan, per approdare, infine, alla terza pagina de Il Tempo. Dal 1988 inizia a collaborare in RAI, divenendo autrice di «Telefono Giallo», condotto da Corrado Augias. Successivamente inizia a condurre «Parte Civile» e «I grandi processi», per arrivare finalmente al 1994, quando diventa conduttrice e autrice di «Storie maledette», programma che negli ultimi anni l’ha portata a una sempre più inesorabile ascesa verso la fama di “conduttrice senza macchia e senza paura”.
Storie Maledette
«Storie maledette», come molti di voi sapranno bene, si occupa di intervistare i protagonisti delle più famose inchieste giudiziarie, insomma di scoprire cosa succede una volta finito «Un giorno in pretura». Negli ultimi mesi ha raggiunto un pubblico così vasto grazie alla vicenda Scazzi, da raggiungere addirittura alll’8,1 % di share.
Il programma si pone l’obiettivo di scavare a fondo, tramite un metodo fatto di botta e risposta, analisi, contraddizioni e affermazioni, nella psicologia di queste persone che la giustizia ha già giudicato colpevoli. Lo saranno davvero? Le indagini saranno state portate avanti nella maniera corretta? Queste sono le principali domande che sorgono all’utente medio seguendo qualche puntata della trasmissione e l’obiettivo di Franca Leosini è proprio questo. Andare a fondo nella storia e cercare di ribaltare i punti di vista, talvolta in maniera quasi ironica. Ma come mai è diventata un’icona, tanto da conquistare pagine interamente dedicate a lei sui principali social network?
Il linguaggio: tra ironia, cultura e cinismo
Il principale motivo è sicuramente il linguaggio: la Leosini non si limita ad esporre i fatti in maniera neutrale: il suo stile è pungente, cinico, incalzante e molto, molto "forbito" (anche se è una definizione che lei non ama molto).
Sono ormai passate alla storia alcune delle sue frasi rivolte a Sabrina e Cosima Misseri nella puntata dedicata al delitto di Sarah Scazzi, come: «Lei (Sabrina) era sentimentalmente genuflessa a questo Dio Ivano», riferendosi al rapporto morboso che incorreva tra la cugina di Sarah e Ivano Russo, mai sbocciato in una vera e propria relazione. O,ancora: «Brad Pitt in confronto a Ivano sembrava un bipede sgualcito».
Insomma, certamente non si risparmia battute, nonostante il format (interviste a condannati per omicidio). Anche il dialogo con Paolo Esposito, protagonista della terza e ultima puntata della stagione 2018, ha contribuito a soffiare il fuoco sulla sua leggenda. Con frasi come: «Ignoro chi sia il santo protettore della Moldavia, ma se fosse successo a Napoli avrebbero detto "San Gennaro ha fatto ‘o miracolo"».
Il look: classico, ma tosto
Un altro motivo per cui le persone adorano così tanto Franca (tanto da da ribattezzarsi “Leosiners”, quasi come fossero tifosi di una squadra di calcio) è sicuramente il look: permanente come se fosse sempre appena uscita dal parrucchiere, smokey eyes da far invidia a qualsiasi make-up artist e tailleur elegantissimi, ma allo stesso tempo semplici e originali.
Potrebbe essere nostra zia, quella un po’ strana che ti capisce, che stimi, e che alla fine ti regala sempre qui 50 euro che ti fanno comodo. Il suo look è contemporaneamente austero e affabile, seria ma anche ironica e asciutta: insomma, un mix perfetto.
Una donna senza macchia e senza paura
Un altro punto a suo favore è sicuramente quell'aria da donna “senza macchia e senza paura”: si è costruita un programma che è diventato a tutti gli effetti un format di successo, entra nelle carceri per intervistare persone trovate colpevoli di omicidio dalla legge. Il tutto senza perdersi d’animo, senza paura di nessuno e senza rovinarsi la permanente o il trucco.
Non ha paura di essere irriverente, di alleggerire i toni della conversazione e a volte di rimproverare la persona che si trova davanti, uomo o donna che sia.
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Il programma scritto e condotto da Franca Leosini è tornanto con nuove puntate, a partire da un'esclusiva intervista in due parti a Sabrina e Cosima Misseri sul caso di Avetrana