Francesca Fialdini: «Ecco come ho imparato ad andare… “A ruota libera”»

Racconta in esclusiva a Sorrisi i preparativi per riprendere il 18 settembre il suo talk show della domenica pomeriggio

13 Settembre 2022 alle 15:41

Da tre stagioni Francesca Fialdini è il volto e il sorriso di un pezzetto di pomeriggio nella domenica di Rai1. Il programma s’intitola “Da noi... a ruota libera”, va in onda nove mesi all’anno, senza interruzione salvo imprevisti (vedi il Covid) con ospiti vari e argomenti altrettanto variegati. Torna per la quarta stagione dal 18 settembre.

Ha già annunciato che il programma «cambierà pelle».
«Sarà un autunno complicato, con il Covid, il contesto internazionale, l’impoverimento economico, avremo uno sguardo sulla società raccontando anche storie di attualità, oltre a rafforzare la parte di intrattenimento».

«Abbiamo raccontato storie di chi riesce a trovare dentro di sé il coraggio di girare la propria ruota». La sua quando l’ha girata?
«Proprio quando mi hanno detto: “Occupati di questa fascia oraria”. È oggettivamente complicata. Ho avuto un brivido dietro la schiena, la domenica pomeriggio è un giorno molto importante televisivamente parlando, dalle 17 alle 18 c’erano le partite, senza trascurare il Rosario delle 18».

Lo dice lei che ha iniziato lavorando a Radio Vaticana...
«In competizione con il Rosario non mi ci metterei mai, non foss’altro che per umiltà. Invece la ruota è girata bene, con sorpresa, gioia e grande volontà».

A proposito, il vostro motto è: “Tra un sogno e la realtà c’è la nostra voglia di volontà”.
«Il primo motto del programma era: “Facciamoci un favore, facciamoci felici”. Poi con il Covid la situazione si è complicata per tutti, così abbiamo deciso di cambiarlo e dire che i nostri desideri dipendono dalla nostra volontà, che possiamo sempre cambiare le cose».

Si definirebbe un tipo volitivo?
«Sì. Nella vita lavorativa come lo ero a scuola. Sono stata una secchiona, ero di quelle che volevano tanto farcela, ma fino ai 16 anni non ce la facevo».

Perché?
«Sembrava che non capissi nulla, i risultati non arrivavano. Poi al terzo anno un’insegnante mi disse: “Tu hai le carte per fare quello che vuoi”. È stata come una sveglia. Quando mia madre all’inizio dell’anno successivo disse per provocarmi: “Lo so che mi deluderai”, risposi: “Ti prometto che quest’anno non avrò debiti”. E così è stato. Da allora la ruota è girata grazie alla mia volontà».

Gira, gira, il 18 aprile ha festeggiato 100 puntate del programma.
«Non le avevo neanche contate. È stata una sorpresa. Siamo partiti e continuiamo a essere una realtà piccolina, duriamo un’ora e dieci minuti, ma certi traguardi sono belli».

Per gioco lei ha cantato con Ron, Orietta Berti, Cristina D’Avena. Voglia di cambiare mestiere?
«All’inizio una delle mie preoccupazioni sul programma era che non avevo mai fatto intrattenimento puro, quindi l’impegno più grande è stato lavorare su me stessa per destrutturarmi e tirare fuori la bimba che c’è in me, la voglia di divertirmi, di ribaltare la ruota».

Sembra una persona controllata: riesce ad andare “a ruota libera”?
«Ma chi lo dice che sono controllata?».

Forse chi non la conosce.
«Fuori dai riflettori faccio fatica anche a organizzare la giornata, le vacanze o qualunque cosa richieda metodo: vivo nello spazio del caos e dell’improvvisazione, sono tutt’altro che controllata. Nel lavoro, invece, è giusto che tutto sia preparato bene, ho il senso di responsabilità».

Quando Claudio Lippi le ha detto che era «un’amica nata per far parlare gli amici» si è commossa.
«Mi ha spiazzato, non mi capita spesso, faccio fatica a farmi conoscere per quella che sono, forse è vero che sono, e sembro, molto misurata».

Gli ammiratori sui social le scrivono: “Complimenti per le gambe stupende”. Le fa piacere o si offende?
«Non mi interessa».

Di cosa va orgogliosa?
«Del mio percorso; mi sono sempre buttata, non mi sono mai tirata indietro. Quando il direttore di Raiuno Giancarlo Leone mi scelse per “Unomattina” rimasi in silenzio. “Hai paura, eh?” disse. Gli risposi di sì. E lui: “È giusto, ma cerca di trasformarla in un’occasione bella per te”. E così ho fatto».

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