Si gode gli ultimi giorni di vacanza prima delle nuove puntate di Caduta libera e anticipa: «Arrivano tante sorprese»

Dal 30 agosto torna con le nuove puntate, sempre dal lunedì alla domenica alle 18.45 su Canale 5, “Caduta libera”. E lo storico game show condotto da Gerry Scotti è arrivato alla decima edizione.
Gerry, che traguardo!
«Non me ne sono neanche accorto che siamo arrivati a dieci edizioni dal 2015. La vita è così: il tempo passa veloce quando ci si diverte. Vuol dire che abbiamo fatto bene».
Che sorprese ci aspetta-no nelle puntate inedite?
«Ecco, ripetiamolo bene: sono puntate i-ne-di-te. Gli spettatori per un lungo periodo hanno dovuto assistere alle repliche perché la pandemia ha bloccato tutto. Ripartire è un grande segnale ed è giusto festeggiare con qualche piccola sorpresa: abbiamo rinnovato la scenografia con un nuovo impianto di luci, c’è una nuova sigla e cambia anche la musica degli stacchetti. Piccoli lussi che abbiamo voluto concederci dopo un momento di grande incertezza».
Giochi nuovi?
«Sì. Ogni anno inseriamo una manche diversa. Stavolta avremo il “Giornalone”: una serie di domande sui fatti del passato in cui si dovranno indovinare i titoli di cronaca dell’epoca».
Pensando ai titoli dei giornali del passato, a che periodo tornerebbe?
«Io ricordo quello del 21 luglio 1969, sul “Corriere della sera”, perché il mio papà la- vorava lì, in tipogra- fia: “L’uomo è sulla Luna”. Ha segnato un momento importante per la mia generazione. Poi però guarderei anche avanti, al futuro: sono convinto che i titoli legati ai ragazzi che hanno vinto le medaglie d’oro per l’Italia nell’atletica resteranno nella storia».
Il meccanismo diabolico delle botole è uno dei più avvincenti della storia dei quiz. Secondo lei perché piace così tanto?
«Penso che dietro ci sia un senso di “giustizia”: la pu- nizione un po’ infantile che arriva democraticamente per tutti, campione incluso, quando si sbaglia. È la legge del contrappasso: se sei asino, caschi. Poi, certo, dopo una caduta ci si può, anzi ci si deve, rialzare».
Si ricorda la sua caduta più “scenografica”?
«Quando da bambino mio padre mi regalò la bicicletta nuova. Ero così orgoglioso di mostrarla davanti a tutti i miei amici... Non ero mai cascato prima con quella vecchia e invece, dopo poche pedalate, sono andato giù per terra, sbucciandomi gomiti e ginocchia».
Nella prima puntata rivedremo il campione uscente, Fabrizio Andreotti. Da cosa si riconosce chi ha la stoffa del vincitore?
«Chi non ha paura delle botole ha più possibilità di vincere. Gli altri si bloccano: anche se sono preparatissimi fanno dei passi falsi».
Infatti si chiama proprio “I dieci passi” il percorso finale in dieci domande... Ogni tanto, da casa, noi ci accorgiamo che lei vorrebbe suggerire e si trattiene a fatica.
«Anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, quando lo incontro al parcheggio o in ascensore a Cologno Monzese mi dice sempre: “Li vogliamo far vincere questi concorrenti? Suggerisca!”. Io cerco di aiutarli, ma dato che le domande non le leggo prima, a volte li porto su una pista sbagliata!».
A proposito di passi... C’è una signorina che tra poco potrebbe muovere i suoi primi passi: sua nipote Virginia ha 9 mesi. Gattona già?
«Ancora no, ma si rotola e si regge sul busto e agita le gambe. Si capisce che ha voglia di mettersi in piedi. Vediamo, una conquista alla volta. Intanto mi sono commosso perché mia nuora mi ha mandato un video con lei che la tiene in braccio sul trenino al parco Sempione di Milano. Mi è sembrato di tornare indietro nel tempo a quando, sul quel trenino lì, ci portavo mio figlio Edoardo».
Come sono andate le vacanze in famiglia?
«Mio figlio con la moglie e la bambina hanno passato qualche giorno all’isola d’Elba dove, su mio consiglio, hanno fatto il pisolino pomeridiano tutti e tre. I ragazzi, dopo avermi preso in giro (“Ma mica siamo vecchi come te!”), mi hanno ringraziato... Poi sono andati in montagna sopra Biella, perché la piccola gradisce molto stare al fresco e sono andato a trovarli. Io invece prima di rientrare in studio sono stato in Sicilia, tra Scicli e Ragusa Ibla, dove ho fatto lunghe passeggiate in acqua salata come mi ha suggerito il fisioterapista, dopo un piccolo intervento al ginocchio destro».
Prima di tornare al lavoro si mette a dieta e fa esercizi per la voce?
«Nulla di tutto questo. Alla dieta ho rinunciato, quanto alla mia leggera afonia ormai è un “marchio di fabbrica”».
Il primo giorno di trasmissione è come il primo giorno di scuola?
«È così. Ricominciare il 30 agosto, con addosso ancora il sapore dell’estate, ma con la gioia di rivedere gli amici, è più forte della voglia di restare in vacanza».
All’inizio dell’anno scolastico si regala la mela alla maestra. I suoi collaboratori cosa le portano?
«Farò io un regalo a loro: noleggerò un pullman e li porterò nell’Oltrepò Pavese, nella mia piccola azienda che produce vino per una bella bicchierata tutti insieme. Mangeremo pane e salame, in allegria».
E cosa non mancherà nel suo camerino per iniziare con il buon umore?
«Il disordine. Rivedrò tutti i miei “feticci”: i regali delle signore, le foto, i quadri, l’acqua santa di Lourdes. Il mio caos è importante che lo ritrovi intatto, così come l’ho lasciato».