Gerry Scotti e Carlo Conti: «Che divertimento noi due a Firenze!»

I due presentatori hanno passato un pomeriggio insieme: ecco il loro racconto in esclusiva

23 Giugno 2022 alle 08:19

La loro foto insieme a Firenze con Ponte Vecchio alle spalle è diventata virale in pochi minuti: Gerry Scotti e Carlo Conti sono stati letteralmente inondati da commenti affettuosi. Il giorno dopo quello scatto li abbiamo sentiti al telefono per una chiacchierata a tre: ecco a voi gli “Sconti” o i “Cotti”, come si sono ribattezzati scherzosamente unendo i loro cognomi.

Gerry: «Ciao Carlo... ma non stavi pescando?».
Carlo: «No, sono ancora a Firenze, andrò domani».
Gerry: «In realtà Carlo ha dei posti lungo l’Arno a Firenze dove va a pescare ma non lo dice per non farsi beccare: va lì e si accontenta di tutto, anche degli scarponi (ride)».

Come è nata questa giornata così speciale?
Gerry: «È colpa mia».
Carlo: «Merito, vuoi dire».
Gerry: «Carlo da sempre finisce i suoi messaggi scrivendo: “Quando passi da Firenze ci vediamo”. Io ci passo da Firenze, ma in treno. Quindi solitamente sto poco meno di cinque minuti. Stavolta invece avevo l’occasione di fermarmi un paio di giorni e gli ho scritto: “Carlo io ci sono, se ci sei anche tu bene. Se non ci sei dimmi dove posso andare a mangiare la pappa al pomodoro” (ride)».

E lei Carlo era a Firenze?
Carlo: «La sera prima no, e mi sono permesso di organizzargli la cena con la pappa al pomodoro e la ribollita, poi ieri ci siamo visti con le famiglie. È stata una gioia passare queste tre ore insieme. Ci vogliamo bene».

Anche i fan vi adorano: ci sono solo commenti affettuosi.
Carlo: «Non immaginavo questa ondata di amore: non c’è stato un solo commento negativo. Mi ha colpito il fatto che nei confronti di entrambi ci sia lo stesso tipo di stima e di affetto da parte del pubblico».
Gerry: «Siamo della stessa pasta. Questo succede di rado, e solo a persone che abbiano fatto seriamente il proprio lavoro per tanti anni senza prendere in giro la gente, i propri colleghi e anche se stessi. Perché chi prende in giro il pubblico poi alla fine prende in giro se stesso».

Di cosa avete parlato in quelle tre ore?
Carlo: «Quasi per niente di lavoro!».
Gerry: «Di cibo, dell’età, di trigliceridi, di colesterolo (ride), di Dua Lipa, di pesca, di figli, di grigliate di pesce al mare...».

C’è affinità.
Carlo: «Anche tra le nostre consorti, che hanno scoperto di avere una passione in comune: l’aperitivo. Fra l’altro Francesca ha lavorato con Gerry ai tempi di “Io canto” (era aiuto costumista, ndr) ed è stata felice di ritrovarlo».
Gerry: «Se fossero nella stessa città le troveremmo tutte le sere alticce (ride)!».

Cosa vi diceva la gente per strada vedendovi passeggiare insieme?
Gerry: «Nella nostra camminata ci hanno fermato solo una quarantina di persone perché non era un’ora di punta, poi faceva un caldo bestiale e il 90% dei turisti era straniero. Ma tutti ci hanno detto la stessa bellissima cosa: trasmettete un senso di familiarità, di casa. E questo senso di familiarità è la peculiarità più grande che ci accomuna».

Dove vi siete dati appuntamento?
Carlo: «In centro. Sono passato a prendere Gerry in albergo».
Gerry: «Conoscendo la mia pigrizia Carlo mi ha detto: “Preparati che Firenze si gira a piedi, ti faccio faticare un po’”. Ma ne è valsa la pena, mi ha fatto vedere degli scorci unici».

Che giro avete fatto?
Carlo: «Siamo passati sul ponte Santa Trinita, dove abbiamo fatto la foto con Ponte Vecchio alle spalle, poi siamo andati in un ristorante in Borgo San Jacopo e quindi siamo tornati passando da Ponte Vecchio verso Piazza della Repubblica che era la zona dove aveva l’albergo Gerry. In tutto sugli 800 metri, non di più!».

E a pranzo gli ha fatto provare piatti tradizionali toscani?
Gerry: «Sono in un periodo di attenzione alimentare, al momento di ordinare ho detto: “Alla faccia della mia nomea di buongustaio, posso mangiare delle erbette saltate e del coniglio alla griglia”. E Carlo: “Prendo lo stesso!”».

Carlo, lei è un vero amico!
Carlo: «Ma no, era comunque buonissimo».

Una giornata immortalata dalla foto con Ponte Vecchio alle spalle.
Gerry: «In realtà erano due: una col cappello e una senza!».
Carlo: «C’è anche un filmatino che ci ha girato Francesca in cui stiamo disquisendo di non si capisce cosa: sembriamo due pensionati che si accalorano in una discussione (ride)».
Gerry: «Stavi raccontando dello straniamento che hai vissuto durante il lockdown quando eri in quello stesso punto con il regista Maurizio Pagnussat per un sopralluogo e non c’era nessun altro intorno, mentre ieri eravamo circondati da migliaia di persone: meno male che quella piazza è tornata ad affollarsi».

Quando vi siete salutati cosa vi siete detti?
Gerry: «Finalmente questa estate sarò per due o tre giorni a Castiglioncello da Carlo, andremo a pesca insieme e mangeremo il cacciucco. Ma Carlo mi ha fatto una promessa. In autunno lo devo portare sul ponte di Pavia, la mia città. Un ponte non certo bello e famoso come Ponte Vecchio, ma ha anche lui il suo perché. E la promessa è che rifaremo una foto uguale, sul ponte di Pavia».

Gerry, lei ama la pesca?
«È una questione di pazienza e di manualità: io ho poca pazienza e poca manualità».

È il suo sport...
Gerry: «Mi ci sono dedicato quando avevo il bambino piccolo. Ho amici pescatori che ogni tanto seguo, ma essendo anche una questione di tecnica e di bravura, io mi rilasso semplicemente guardandoli... E ora non vedo l’ora di farlo con Carlo: qualcosa da insegnarmi ce l’ha!».
Carlo: «L’importante sarà stare insieme a chiacchierare. Poi se si prende qualcosa va bene, ma non sono fanatico, a me basta stare in mezzo al mare tranquillo».

Come è nata la vostra amicizia?
Carlo: «Se non ricordo male a una serata dei Telegatti tanti anni fa. Poi ci siamo sempre dimostrati grande rispetto. Nonostante ci definiscano “contro” in tv, noi siamo sempre stati “dirimpettai”, senza mai rivalità!».
Gerry: «A me spiace di aver conosciuto Carlo solo a 50 anni, sono sicuro che se ci fossimo incontrati a 25 ci saremmo divertiti e saremmo diventati grandi amici da subito. E adesso sul palco avreste avuto Conti, Panariello, Pieraccioni e... Scotti. E mi avrebbero preso in giro per la pancia, per la pelata... saremmo stati quattro compagni di merende invece che tre!».

La prossima foto insieme sarà a Castiglioncello?
Gerry: «Sì. Vedrete due uomini su un barchino in mezzo al mare che pescano. A proposito, Carlo: io peso 110 chili, il tuo barchino regge?».
Carlo: «Sì, ma magari per sicurezza lascio Matteino a casa...».
Gerry: «Ecco, non voglio responsabilità se poi la barca si ribalta (ride)».

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