Gerry Scotti, il telespettatore perfetto

È una star della tv, ma anche un “cliente” che passa due ore al giorno davanti al piccolo schermo

Gerry Scotti scherza col telecomando in mano mentre posa per Sorrisi  Credit: © Frezza/La Fata
28 Aprile 2022 alle 08:19

Mentre posa per il servizio fotografico della nostra copertina, Gerry Scotti è allegro e si diverte. Signore della tv di intrattenimento, dopo una stagione ricca di impegni tra “Caduta libera”, “Tú sí que vales”, “Lo show dei record” e adesso fino a giugno “Striscia la notizia”, impugna il telecomando e lo guarda come uno scettro del potere: «A-ah. Ora comando io: scelgo quello mi pare e questo non lo mollo» dice, proprio come fa ognuno di noi, in poltrona, davanti al suo programma preferito.

Gerry, lei è un bravo conduttore, ma è anche un bravo telespettatore?
«Sì, sono di bocca buona ma sono educato e non sono un fanatico. Per deformazione professionale guardo tutti i programmi nuovi, almeno una serata. E perché so quanta fatica e quanto lavoro c’è dietro le quinte, non direi mai: “Lo avrei fatto meglio io”. In generale, bisognerebbe essere meno provinciali, senza criticare troppo la televisione italiana. Io guardo spesso i format esteri e devo dire che la nostra è una tv di qualità, fatta bene. Tuttavia se una cosa non mi piace, basta: non la guardo più. Esiste il telecomando... allora usiamolo!».

Si raccapezza con tutti i telecomandi che ormai abbiamo in casa? Quello per la tv lineare, quello per lo streaming, quello per la pay tv, quello per il lettore dvd...
«Direi che sono sufficientemente tecnologico per districarmi, sì. Invece i miei suoceri, che sono più in là con gli anni, ogni tanto hanno bisogno di essere “teleguidati” al telefono per capire quali tasti schiacciare per poter passare dal digitale al satellitare... Quanto al lettore dvd, l’ho eliminato da poco, non lo usavo quasi più. Però ho conservato tante cose, anche mie, registrate su vari supporti: prima su vhs, poi su dvd, poi su chiavetta... Adesso si trova tutto online».

Gli italiani guardano la tv almeno tre ore al giorno. Si attesta su questa media?
«Dal lunedì al venerdì un po’ meno: sulle due ore. Che poi vuol dire: un tg al mattino e un film o qualcos’altro la sera. Recupero nel weekend, con lo sport: guardo le gare motociclistiche, l’automobilismo, il ciclismo e tutte le partite di calcio. Sei ore di tv il sabato e la domenica mi riportano sulla media nazionale (ride)».

Quanti televisori ci sono in casa sua?
«Tre: ne ho uno piccolino in cucina, per le notizie, uno nella sala giochi e da lettura, dove ho anche un tavolo verde per le partite a carte. E uno in camera da letto, che è quello usato meno perché non amo la tv come “sonnifero”. A me piace guardare la tv seduto in poltrona o sul divano. Le partite importanti invece le guardo con gli amici in un altro appartamento: facciamo troppa baldoria e qualche volta siamo stati redarguiti dal condominio».

Ha un maxischermo in sala per avere l’effetto “cinema”?
«No, è un televisore abbastanza grande, ma non grandissimo».

Mentre guarda la tv, mangia o assaggia qualcosa?
«Non guardo la tv durante i pasti: è un’abitudine che avevo in passato e che ho abbandonato negli anni. Un’eccezione la facciamo durante le partite: lì c’è sempre qualche dolcino da spizzicare o un bicchierino d’amaro da sorseggiare».

Come sceglie i programmi?
«Uso Tv Sorrisi e Canzoni! Siete da sempre la mia guida preferita. Soprattutto per i film e le serie particolari, perché sulla data di messa in onda dei vari show sono informato in anticipo per forza di cose, da addetto ai lavori».

Entriamo nello specifico dei generi. Iniziamo dal suo “regno”: l’intrattenimento. Cosa le piace e che cosa invece l’ha stancata?
«Guardo sempre volentieri “Amici” di Maria De Filippi e “Tale e quale show” di Carlo Conti. E devo dire che se ho gente a casa e la sera c’è “Tú sí que vales”, anche se sono fra i protagonisti dello show mi piace guardarlo perché è un varietà che incuriosisce e mi sembra di vedere sempre una cosa diversa. Sui reality, invece, che hanno dominato per un lungo periodo, sono scettico: prima avevano ognuno le proprie peculiarità, adesso invece mi sembrano un po’ tutti uguali, quasi indistinguibili».

Passiamo all’attualità: meglio i telegiornali classici o i canali all news?
«Alle otto di sera non ce n’è per nessuno: guardo sempre il Tg5. Ma i canali all news di Sky, della Rai e Tgcom24 sono perfetti per informarsi anche su altri dispositivi durante la giornata: sul tablet, sul cellulare, sugli schermi in giro».

Lei è un fan dei talk show politici e di approfondimento?
«Dipende dal tema, purtroppo ultimamente siamo concentrati sulla tragedia dell’Ucraina, ma anche dagli ospiti. In base a cosa mi interessa posso guardare Giovanni Floris, Corrado Formigli, Bianca Berlinguer... La nostra squadra Mediaset mi piace molto: Nicola Porro, Paolo Del Debbio, Mario Giordano, ciascuno con il suo stile di conduzione. Quando non la faccio ovviamente guardo “Striscia la notizia” e poi non posso fare a meno di vedere il “Maurizio Costanzo Show”: lo vorrei tutte le sere!».

Le sue serie preferite?
«“Babylon Berlin”, con la splendida colonna sonora di Bryan Ferry. E “Peaky blinders”».

Quando ci sono diverse stagioni, le guarda tutte d’un fiato?
«Gabriella, la mia compagna, potrebbe andare avanti all’infinito. Io invece sono uno che gli episodi li centellina, piano piano».

Riguarda i telefilm del passato?
«Sono pazzo del tenente Sheridan, ho appena visto che hanno messo delle chicche su RaiPlay».

Le piacciono i polizieschi e li guarda anche in replica?
«A casa abbiamo i nostri investigatori del cuore. Io amo il tenente Colombo, so le battute a memoria per quante volte ho visto ogni episodio. Gabriella invece è sempre ipnotizzata da Jessica Fletcher, non resiste a “La signora in giallo”».

Altre passioni?
«I documentari di storia, geografia, archeologia, musica. Mi hanno tenuto compagnia in convalescenza quando ho avuto il Covid e li guardo spesso per rilassarmi».

Sua nipote Virginia è ancora troppo piccola per guardare la tv o ha già visto qualche programma pensato per i bambini della sua età?
«I suoi genitori ogni tanto le fanno guardare qualche cartone per la primissima infanzia. Ma non esagerano con il “babysitteraggio” televisivo. Sa, mia nipote riconosce la voce del nonno in tv. Quando c’è un programma mio in sottofondo gira la testolina, come a cercarmi».

Orgoglio di nonno! Quando sarà il momento, si occuperà anche lei dell’educazione televisiva della bambina? Che cosa le spiegherà del piccolo schermo?
«Le dirò che la tv può essere anche una buona maestra. Ma serve cautela e ai genitori consiglio di usare il “parental control”: meglio non bruciare le tappe e seguire i consigli sui programmi vietati ai minori».

E cosa le consiglierà di guardare?
«Mi piacerebbe se recuperasse “Finalmente soli”, la mia sitcom con Maria Amelia Monti. Sarei proprio felice se diventasse un classico per lei come lo sono stati per me da bambino i telefilm con il tenente Sheridan o con il commissario Maigret».

Ci raccontava prima che ha conservato le registrazioni di alcune sue cose televisive. Per caso ha anche il nastro del suo debutto nel 1983 a “Deejay Television”?
«No, quello no. Ma ogni tanto emerge da qualche archivio nei sottoscala di Mediaset e lo ripropongono nei filmati in cui si ripercorre la mia carriera».

L’anno prossimo come festeggerà i suoi 40 anni di tv?
«Lavorando, suppongo».

Una puntata celebrativa di “DeeJay Television”?
«Sarebbe divertente. Una sola però, in seconda serata. Non amo le (auto)celebrazioni, i lustrini...».

Ma cos’è rimasto del Gerry degli inizi? Cosa c’è di quel ragazzo che aveva i capelli lunghi nel Gerry di oggi, sempre gioviale, a “Caduta libera” come dietro al bancone di “Striscia”?
«Quasi tutto. Mi ritrovo nelle stesse caratteristiche professionali, nel rispetto dei telespettatori, negli atteggiamenti. Ho gli stessi amici di sempre e sono innamorato delle stesse cose: della bella musica, della radio e della buona tv».

Seguici