Torna a condurre su Canale 5 "Lo show dei record" e rivela a Sorrisi dove è un... campione nella sua vita di ogni giorno

Aveva giusto un paio di mesi tranquilli, dopo “Caduta libera” e “Tú sí que vales”, e Gerry Scotti cosa fa? «Ho pensato bene di metterci dentro una delle cose più difficili da realizzare: “Lo show dei record”» commenta ridendo il presentatore che non contento questa settimana è anche a “Striscia”.
Dunque Gerry, dopo sette anni torna con “Lo show dei record”. Le mancava una dose extra di adrenalina?
«Mi è stato chiesto di tornare al timone di questa edizione perché avevano bisogno di un esperto del settore. Stiamo lavorando con grande difficoltà a livello internazionale per via dei permessi e del Covid; da metà gennaio siamo chiusi in studio dalla mattina alla sera a montare e smontare strutture enormi. Inoltre, per le riprese esterne abbiamo beccato le settimane più fredde dell’anno e i personaggi che abbiamo invitato sono tutti molto particolari, vengono da diversi Paesi, ognuno ha le sue richieste e vanno accontentati, sono primedonne. Ma anche se la mole di lavoro è impegnativa, spero che il risultato sia piacevole come sfogliare il libro dei Guinness».
In ogni puntata avrà accanto a sé uno sportivo: cosa farà?
«Ci saranno personaggi come Martin Castrogiovanni, Vanessa Ferrari e Max Biaggi che commenteranno le difficoltà di alcuni record».
Invece il campione di apnea Umberto Pelizzari sarà all’autodromo di Monza per le prove più spettacolari. Perché lui?
«Ho voluto un recordman “omologato”. È un piacevole ritorno il suo e verrà anche in studio, come pure Marco Frigatti, tra i massimi responsabili del Guinness World Records: ci porterà dei contributi che noi non abbiamo potuto realizzare per via della pandemia».
A proposito di Monza, le piacciono la velocità e le automobili?
«Per me la parola record, non essendo un grande sportivo, evoca i motori. Sono malato di moto, macchine e velocità. Quindi mi ha entusiasmato come un bambino passare una giornata all’autodromo. Ho provato auto storiche e da corsa, mi hanno dato un premio come ai veri piloti. Da ragazzino avevo la Fiat 500 che al massimo andava a 110 chilometri all’ora eppure il sabato pagavo 20 mila lire per correre mezz’ora all’autodromo. In seguito ci sono tornato con modelli preparati, prototipi o da rally».
Che velocità record ha raggiunto?
«Dieci anni fa all’autodromo di Vairano, vicino Pavia, con una Lamborghini sono arrivato a 340 chilometri all’ora. Non ho avuto paura, mi sono esercitato per essere sicuro del mezzo e dei miei nervi. Altro record di velocità “certificato” è quello rilasciato dal Concorde che dimostra che ho viaggiato a 2.080 chilometri all’ora. Era il 1991: da New York a Parigi ci ha messo 3 ore e 19 minuti».
Con “Chi vuol essere milionario?” detiene il record mondiale di puntate condotte: 1.593. Pensa di aumentarlo ulteriormente?
«È stato già aumentato con le puntate che ho registrato negli scorsi anni in Polonia. Entro la sesta puntata di “Lo show dei record” attendo la consegna di un secondo certificato. Inoltre penso non ci sia stato né in Italia, né in Europa e forse nemmeno nel mondo, un professionista della tv con il mio ruolo che abbia avuto per 38 anni di seguito un contratto di esclusiva con la stessa emittente televisiva, Rti. Sfido gli addetti ai lavori a dimostrare il contrario».
Non si ferma mai: qual è il record di giorni in cui non ha lavorato?
«Sono un grandissimo lavoratore, ma anche uno dei massimi ottimizzatori dei tempi televisivi. I miei due mesi e mezzo di vacanza riesco a farli».
Il record di messaggi ricevuti dai fan in quale occasione l’ha stabilito?
«Quando ho pubblicato su Instagram la mia foto del ritorno a casa dall’ospedale dopo il Covid: ha ricevuto 400 mila “mi piace”, ma l’hanno vista un milione e 276 mila persone. Mi ha molto stupito e commosso. Al secondo posto, con 232 mila “like”, c’è la mia foto con Virginia in carrozzina. Le cose su cui i fan mi hanno dimostrato più affetto riguardano i fatti più importanti della mia vita negli ultimi due anni: la malattia e la nascita di mia nipote».
A proposito di sua nipote, a quale cifra record di regali è arrivato?
«Ho perso il conto. Ogni volta che la vedo le porto anche solo una “stupidata”, dovrei limitarmi. L’altro giorno al parco le ho donato una puzzola di peluche, che ha preso e buttato nelle foglie secche. Era più interessata a dare baci a un bambino!».
La canzone che ha ascoltato più volte in assoluto?
«“Azzurro” di Adriano Celentano. Nel 1968 i miei genitori cambiarono quartiere e mi dissero: “O spendiamo soldi per il trasloco o facciamo le vacanze”. Così ho passato l’estate a Milano in un oratorio che non conoscevo e dove non c’era neanche un prete con cui chiacchierare. Quella canzone mi ha sempre accompagnato con struggente allegria».
Record di ore dormite?
«Nel 1988. Finito di registrare a Ibiza il “Festivalbar” alle due di notte, siamo andati a festeggiare e alle sei ho preso l’aereo. Tornato a Milano ho pranzato con il regista Mario Bianchi, sono arrivato a casa e ho dormito dalle 16 fino alle otto del mattino dopo. Mia mamma stava per chiamare la polizia».
La cifra record che ha speso?
«Ora mi accontento del gommone, ma tra i 40 e 50 anni ho avuto delle belle barche e mi sono molto divertito, me ne occupavo personalmente. Ho smesso di comprarle quando mi sono accorto che non potevo più prendermene cura».
Infine, in quale hobby potrebbe stabilire un nuovo primato?
«Sono uno dei più grandi giocatori mondiali di Scala 40. Gioco in famiglia e con gli amici ma faccio anche tornei internazionali online sotto falso nome: sono tra i più bravi e fortunati che conosca!».