Gli pseudonimi delle star. I loro nomi? Ecco perché li hanno scelti

Dalla A alla Z, le curiosità più inaspettate su 15 grandi volti della televisione italiana

Amadeus
24 Settembre 2020 alle 08:55

Volete sapere quali sono i veri nomi dei personaggi più amati della tv? E perché hanno scelto un nome d’arte? Ecco la nostra indagine!

Alvin (Alberto Bonato) Il conduttore ha sempre avuto una certa attitudine per gli pseudonimi, frequenti nel mondo dal quale proviene, la musica. Il nome viene da “Alvin rock ‘n’ roll”, cartone degli Anni 80 che ha come protagonista uno scoiattolo che, con i suoi amici, vuole diventare un cantante famoso.

Amadeus (Amedeo Umberto Rita Sebastiani) Negli anni del suo esordio in radio fu scoperto da Claudio Cecchetto, grande talent scout che per primo l’ha notato. A Radio Deejay Amedeo è diventato Amadeus, nome che ricorda il compositore Wolfgang Amadeus Mozart.

Raffaella Carrà (Raffaella Maria Roberta Pelloni) La Carrà deve il suo cognome allo sceneggiatore Dante Guardamagna. Associò la sua persona al pittore moderno Carlo Carrà, noto per lo stile rivoluzionario.

Barbara D’Urso (Maria Carmela d’Urso) Quando da ragazza si è trasferita a Milano in cerca di fortuna, si destreggiava tra servizi fotografici di moda incontrando pregiudizi verso le sue origini del Sud e così ha preferito scegliere un nome simbolico: Barbara in greco antico vuol dire, infatti, “straniera”.

Mago Forest (Michele Foresta) Dopo tanti programmi condotti anche non in veste di prestigiatore comico (la sua specialità) viene chiamato da tutti “Mago” e non Michele. “Forest” in inglese significa “foresta”.

Pippo Franco (Francesco Pippo) Volto storico della tv e, soprattutto, conduttore degli spettacoli del “Bagaglino”, ha invertito il nome (abbreviandolo a Franco) con il cognome. In molti l’hanno scoperto quando il figlio Gabriele Pippo ha preso parte alla seconda edizione di “Temptation Island Vip” nel 2019.

Lilli Gruber (Dietlinde Gruber) La protagonista del talk politico “Otto e mezzo” si chiama Dietlinde, nome tedesco traducibile in italiano come Teodolinda: significa “benevola verso il popolo”. Il diminutivo è proprio Lilli.

Teo Mammucari (Teodoro Mammuccari) Teo, nato da papà Mammuccari (con due “emme” e due “ci”), si è ritrovato con una “ci” sola per un errore in anagrafe. Nel 2004 si è deciso a ritornare al cognome originale. Teo è il diminutivo di Teodoro.

Pif (Pierfrancesco Diliberto) È stato il collega Marco Berry a chiamarlo così durante una trasferta per “Le iene” come abbreviazione di Pierfrancesco.

Platinette (Maurizio Coruzzi) Forse conoscete le “drag queen”: sono artisti che evocano sembianze femminili usando spesso parrucche. E con una chioma platino si è fatta conoscere Platinette, la drag queen più popolare in tv.

Pupo (Enzo Ghinazzi) Gli artisti di nuova generazione scelgono spontaneamente il loro pseudonimo, ma negli Anni 70 erano spesso imposizioni. Fu Freddy Naggiar, il fondatore della sua prima etichetta (la Baby Records), a chiamarlo Pupo perché sembrava molto più giovane della sua età.

Gerry Scotti (Virginio Scotti) No, il nome non è una variante diminutiva di Virginio. In realtà è l’evoluzione di Gary, lo pseudonimo che Scotti aveva già usato a Radio Hinterland Milano 2. Ha iniziato poi a farsi chiamare Gerry a Radio Deejay.

Mara Venier (Mara Povoleri) Agli esordi era un’attrice e le serviva un nome semplice. Povoleri, cognome raro in Italia, diventa così Venier, lo stesso di una famiglia patrizia di Venezia, città natale della conduttrice.

Fabio Volo (Fabio Bonetti) Pochi lo sanno: Fabio è stato anche un cantante! Uno dei primi brani realizzati per l’etichetta bresciana Media Records negli Anni 90 si chiamava appunto “Volo”. Da cui il cognome d’arte.

Zoro (Diego Bianchi) Il conduttore di “Propaganda Live” era già noto con il suo blog “Z di Zoro”. “Zoro” è il modo “alla romana” per citare il celebre eroe mascherato armato di sciabola.

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