Ora più che mai può restituire ai nostri figli chiusi in casa svago e normalità: parola di pedagogista. Così il piccolo schermo accende il buonumore
Ci sono regole per fare la spesa, per gli atleti, per lo smart working, il lavoro a casa. Per chi ha i cani e per chi fa jogging. Ma, in questo momento di crisi dovuto alla pandemia, ci siamo dimenticati dei bambini? I più grandicelli, alcuni bene, altri con qualche affanno dovuto a piattaforme tecnologiche traballanti, seguono le lezioni scolastiche via Internet. Però questo non basta. Mancano gli svaghi, manca lo sport. Tanto che molti pediatri ed educatori hanno chiesto a gran voce “l’ora d’aria” in cui
loro possano passeggiare con un genitore vicino casa per muoversi un po’. Tra questi c’è Alberto Pellai, medico e pedagogista dell’età evolutiva, papà di quattro figli, a cui abbiamo chiesto alcuni consigli pratici per far trascorrere più serenamente questi giorni ai nostri bambini.
Sonno e orari regolari
«Dato che non c’è l’urgenza dell’andare a scuola, si può posticipare di un’ora la fase dell’addormentamento e, di conseguenza, consentire il risveglio un’ora dopo rispetto alla norma» dice Pellai. «Ma bisogna mantenere le 9-11 ore di sonno regolari. Prestiamo attenzione al rito della buonanotte. È normale che i bambini ci chiedano più coccole, per sedare le loro ansie. Assecondiamoli, è importante rassicurarli con il contatto fisico e la lettura condivisa o l’ascolto di una fiaba».
Vestiti comodi e travestimenti
«Manteniamo la scansione delle giornate: separiamo la vita attiva dal riposo. Di giorno, non si sta in pigiama, ma con abiti comodi, adatti a stare in casa» consiglia l’esperto. «Un paio di volte alla settimane ci si può sbizzarrire con gli abiti: travestirsi da pirati per giochi di avventura o vestirsi eleganti per organizzare una “cena di gala” in famiglia restituiscono gioia e normalità a questo tempo “sospeso” della reclusione».
Cibo sano
«Può succedere che i bambini ripetano spesso: “Ho fame”. Non sempre è fame vera, ma a volte è una richiesta di attenzioni» avverte Pellai. «Ma rimpinzarli di merendine e dolcetti è pericoloso. Manteniamo gli orari dei pasti e le porzioni regolari. Piuttosto, coinvolgiamoli nella preparazione dei pasti. Per merenda, si può gustare una torta fatta insieme, preparata con cura, con le loro mani, lasciandoli impastare e infornare, che dà molta soddisfazione».
Compiti senza ansie
«Non è ora di pensare ai voti, al profitto, ai programmi» esorta Pellai. «In questo momento, dobbiamo allenarli all’autonomia e alla concentrazione, senza aggiungere ansie da prestazione. Mettiamo un timer: lasciamoli lavorare da soli sulle nuove piattaforme, e poi guardiamo insieme i compiti, mostrandoci interessati e segnalando con dolcezza eventuali errori, ma lasciamo agli insegnanti il compito di correggerli. La lettura è ora più che mai un’alleata preziosa per i bambini perché aiuta a “evadere”. In questo momento racconti di avventura, fantasy, o del mistero, ma anche di viaggio, aiutano a volare con la fantasia».
Giochi a sorpresa
«Diversifichiamo le attività» suggerisce il pedagogista. «Alterniamo quelli da “laboratorio” e di manualità (esperimenti, lavoretti, disegni, puzzle e costruzioni) ai giochi da tavola: Monopoly, Taboo, Risiko… Io stesso ne ho creato uno, che si chiama Family Party, in cui si possono coinvolgere tutti. Tra famiglie di amici, ci si può impegnare a turno anche nell’organizzare, per esempio, piccole cacce al tesoro: si nascondono degli oggetti in casa, si scrivono gli indizi via WhatsApp e ci si lascia guidare dai ragazzi per trovarli, a distanza, tramite telefonino.
Sole e ginnastica
«Chi ha un cortile condominiale, inviti i vicini di casa a rivedere le regole trasformandolo in spazio in cui, a orari precisi, si può giocare a palla prendendo un po’ di sole» consiglia l’esperto. «Altrimenti, il sole si prende in balcone o aprendo la finestra. Il movimento si può fare anche in spazi stretti. Colleghiamo al televisore un tablet e seguiamo i tutorial di ginnastica su YouTube, oppure recuperiamo la Wii con i giochi di movimento come Just Dance, e un trampolino per saltare o, semplicemente, mettiamo un po’ di musica e balliamo in libertà, per almeno mezz’ora al giorno».
Gli amici e i nonni
«Ai bambini manca la socialità. Usiamo il più possibile gli strumenti che la tecnologia ci offre» sottolinea Pellai. «Non neghiamo i videogiochi in cui possono “chattare” con gli amici, va benissimo anche fare i compiti insieme, usando Zoom o altre piattaforme di conversazione a distanza. E usiamo FaceTime per chiamare i nonni, con cui i bambini possono anche fare, per esempio, il gioco dei mimi. È un modo divertente per distrarre anche i nostri anziani da argomenti di discussione tristi e per tenerli mentalmente allenati».
La tv
«Dobbiamo fare di necessità virtù: è sbagliato limitare il consumo televisivo dei bambini, che in questo momento storico per loro è una finestra di libertà» nota lo psicologo del’età evolutiva Alberto Pellai. «Impegnamoci, però, a costruire un palisesto a misura dei più piccoli che contempli 5 “ingredienti”.