Mentre Apple Tv+ annuncia la produzione di un nuovo film, riscopriamo il fascino senza tempo degli eroi di Charles M. Schulz
Se fosse vivo oggi Charles M. Schulz, il papà di Charlie Brown, avrebbe 101 anni. Suo “figlio” Charlie Brown invece ne ha 73 (la striscia è nata nel 1950) e continua a crescere nel cuore di grandi e piccoli di tutto il mondo. Come dimostra l’annuncio che nel 2024 Apple Tv+ produrrà un nuovo film con protagonisti i “Peanuts”. Nell’attesa, riscopriamoli insieme attraverso 12 curiosità.
Il nome originale
Schulz aveva chiamato la sua striscia “Li’l folks” (Piccola gente), ma la United Feature Syndicate, un grande distributore di fumetti americano, impose il titolo “Peanuts”, che significa “noccioline” ma anche “quisquilie, cose da poco”.
50 anni di strisce
Esistono 17.897 strisce dei “Peanuts”, create personalmente da Schulz nell’arco di 50 anni. La prima apparve il 2 ottobre 1950 e aveva già per protagonista Charlie Brown, un bambino goffo e malinconico, ma di buon cuore e con tanti amici.
Il cane parlante
Il personaggio del bracchetto Snoopy è ispirato a un cane che Schulz ebbe da bambino. All’inizio nel fumetto non parlava e camminava solo a quattro zampe. Poi è diventato addirittura uno scrittore e un pilota di aerei (nella sua fantasia).
L’arrivo in Italia
I “Peanuts” sono stati tradotti in più di 20 lingue e pubblicati in circa 70 Paesi. In Italia le strisce di Schulz compaiono per la prima volta nel 1965 sulla rivista “linus” (scritto in minuscolo), che prende il nome dal migliore amico di Charlie Brown: Linus van Pelt.
Il fan Umberto Eco
«Se poesia vuol dire capacità di portare tenerezza, pietà, cattiveria a momenti di estrema trasparenza, come se vi passasse attraverso una luce e non si sapesse più di che pasta sian fatte le cose, allora Charles Schulz è un poeta». A dirlo è stato il grande filosofo e scrittore Umberto Eco.
Sulla luna
Negli Anni 60 la popolarità del fumetto era tale che, durante la missione Apollo 10, il modulo lunare venne chiamato “Snoopy” e il modulo di comando “Charlie Brown”.
La vera ragazza dai capelli rossi
Charlie Brown è perdutamente innamorato della “ragazzina dai capelli rossi” (che nel fumetto non appare mai). Il personaggio si ispira a una vera “fiamma” dell’autore, che lavorava con lui nel 1950: Donna Mae Johnson Wold.
L’amico rock
L’uccellino Woodstock, grande amico di Snoopy, è apparso per la prima volta nel 1967, ma Schulz gli ha dato un nome solo nel 1970, in omaggio al celebre Festival del rock.
Niente adulti
I protagonisti sono tutti bambini e gli adulti non appaiono mai, se non... a pezzi: per esempio ogni tanto si intravede un paio di gambe adulte. Perché? «Non c’è bisogno di grandi nel mondo dei “Peanuts”» spiegava Schulz. «Gli adulti portano in scena la realtà e la fantasia collassa».
Cocomeri o zucche?
Nel fumetto si parla spesso della “Grande zucca” ma i traduttori, temendo che i lettori non afferrassero i riferimenti alla festa di Halloween, al tempo poco popolare in Italia, cambiarono la frase in “Grande cocomero”.
Mai in ferie
Schulz iniziò a disegnare una striscia al giorno nel 1950 e prese la sua prima vacanza solo 47 anni dopo. Però di cinque settimane: dal 26 novembre al 31 dicembre 1997.
L’ultima striscia...
...venne pubblicata il 13 febbraio 2000, il giorno dopo la morte dell’autore.
Sono in arrivo con Sorrisi
Gli appassionati potranno acquistare delle speciali statuine 3D di Charlie Brown e i suoi amici in vendita con Sorrisi. Si inizia il 19 dicembre con “Buon Natale Snoopy” e il poster dei Peanuts (tutto in vendita a euro 12,99 escluso il giornale). In totale le uscite saranno 30.