“After life”, la serie diretta, scritta, interpretata e prodotta da Ricky Gervais, si è conclusa lo scorso 14 gennaio con le sei puntate della terza stagione: avevamo lasciato Tony alle prese con il lutto per la perdita della moglie, malata di cancro al seno, e con la sua ricerca di vendetta facendo e dicendo qualsiasi cosa: lui lo considera il suo «super-potere», che lo distrae dai pensieri suicidi – ma è, in realtà, il super-potere delle persone che gli stanno attorno, che lo rendono (in)volontariamente una persona migliore.
La serie originale Netflix, interrotta lo scorso anno dalla pandemia, non è certo l’unico titolo del piccolo schermo che affronta il tema della morte: paradisi, funerali e aldilà hanno infatti già ispirato lungometraggi, film animati, documentari e serie, sia drammatiche che commedie; ecco allora dieci titoli, fra tutti quelli disponibili sulle varie piattaforme streaming.
Soul
Joe sognava di essere un musicista jazz, invece si ritrova – senza troppo entusiasmo – a insegnare alle scuole medie. Passa accidentalmente a miglior vita e finisce per aiutare un’altra anima a trovare la sua vera passione. 7 Annie Award, 2 Bafta e 2 Oscar: miglior film d’animazione e migliore colonna sonora, firmata da Trent Reznor & Atticuss Ross per le parti elettroniche e dal cantante Jon Batiste per quelle jazz.
Su Disney+
Amiche per la morte – Dead to me
Serie in tre stagioni (ma sono disponibili solo le prime due), in cui Christina Applegate perde il marito e, frequentando un gruppo di supporto, incontra un’altra sedicente vedova, Linda Cardellini. Nonostante le evidenti divergenze, e un segreto, stringeranno una forte amicizia. James Marsden interpreta il doppio ruolo dei gemelli Steve e Ben Woods, entrambi spasimanti di Applegate. 5 nomination agli Emmy.
Su Netflix
Kidding – Il fantastico mondo di Mr. Pickles
Jim Carrey, alias Mr. Pickles, è un’icona della televisione per bambine e bambini che con gli anni si è trasformata in un’azienda milionaria a gestione famigliare: il padre Frank Langella produce lo show, la sorella Catherine Keener cuce i costumi dei personaggi. Su tutto e tutti aleggia, però, l’ombra della morte di un figlio. Michel Gondry dirige 8 dei 20 episodi, 2 nomination ai Golden Globe nel 2019.
Su Now
Dick Johnson is dead
Documentario diretto da Kirsten Johnson che indaga sulla malattia del padre Richard, immaginando e mettendo in scena una serie di modi possibili in cui, alla fine, l’uomo potrebbe morire: da una caduta per le scale fino al sanguinamento per un colpo al collo. Il genitore, colpito dalla demenza, partecipa allo humor nero mettendo in scena persino il suo funerale. Premio Speciale della Giuria al Sundance 2020.
Su Netflix
Six feet under
Una delle serie che ha reso HBO ciò che è adesso, vincitrice di 9 Emmy e 3 Golden Globe, incentrata sull’impresa di pompe funebri della famiglia Fisher. Quando Nathaniel muore investito da un autobus, i due figli e la figlia e la moglie si ritrovano in mano le redini dell’azienda. Il creatore Alan Ball, reduce dall’Oscar per “American beauty”, ci ha poi regalato un’altra serie di morte e d’amore: “True blood”.
Su Now
Departures
L’orchestra si scioglie e un violoncellista si ritrova senza lavoro: torna nella città natale con la moglie e risponde a un annuncio che dice, appunto, «departures». Lui immagina un’agenzia di viaggi, invece si tratta di un professionista delle pompe funebri che prepara i corpi per la sepoltura. Regia del prolifico Yôjirô Takita; miglior film straniero agli Oscar 2009 e altri 39 premi internazionali.
Su Prime Video e Chili
The good place
Kristen Bell si risveglia nell’aldilà e incontra Ted Danson, creatore del Good Place del titolo – un’utopia simile al Paradiso per chi ha condotto una vita giusta. Lei si sorprende e, quando capisce di esserci finita per sbaglio, cerca di diventare una persona migliore. 50 episodi per 4 stagioni, candidate a 12 Emmy soprattutto grazie agli attori e alle attrici (Maya Rudolph, William Jackson Harper, D’Arcy Carden).
Su Netflix
Charlie – Anche i cani vanno in paradiso
Un burbero pastore tedesco dall’oscuro passato evade dal canile municipale con l’aiuto del suo amico bassotto: sulle tracce del compagno di giochi d’azzardo, si imbatte in una bambina che riesce a parlare con gli animali… Dirige Don Bluth, che negli Anni 80 lasciò la Disney per fare animazione in autonomia; dal film furono tratti un sequel e una serie animata nel 1996 e, nel ’98, un racconto di Natale.
Su Prime Video
Non è mai troppo tardi
La «bucket list» del titolo originale è la lista dei desideri da esaudire prima di morire. Ed è l’unica cosa in comune tra un miliardario aziendalista (Jack Nicholson) e un operaio meccanico (Morgan Freeman), che decidono di lasciare la loro stanza d’ospedale per fare tutte le cose che avrebbero sempre voluto fare prima che la malattia abbia la meglio. Dirige Rob Reiner, con Nicholson già in “Codice d’onore”.
Su Netflix
L'amore che resta
Dodicesimo film di Gus Van Sant, reduce dai due Oscar per “Milk” di tre anni prima. Mia Wasikowska interpreta una malata terminale che trascorre il poco tempo che le resta studiando la natura: si imbatte in Henry Hopper, orfano di entrambi i genitori, che gira per funerali con il suo amico immaginario Hiroshi, fantasma di un pilota giapponese della Seconda Guerra. L’amore fra i due è inevitabile.
Su YouTube e Chili
Dead like me
Serie creata dallo statunitense Bryan Fuller (più noto per “Star Trek”) andata in onda in Italia fra il 2004 e il 2005. La diciottenne Georgia Lass muore nell’episodio pilota e apprende che il suo compito è rimuovere le anime dalle persone prima che trapassino, per condurle verso la vita ultraterrena. Cancellata dopo la seconda stagione, la serie ha generato un film omonimo nel 2009 con una sorta di sequel.