“L’atelier delle meraviglie”: tutto quello che c’è da sapere sui matrimoni

Dal 15 giugno si possono festeggiare le nozze. Ne abbiamo parlato con Maria Celli

27 Maggio 2021 alle 09:21

Festa grande per i futuri sposi, per le agenzie matrimoniali, per i gestori dei ristoranti. Dal 15 giugno sarà possibile festeggiare le nozze al chiuso e all’aperto con degli accorgimenti. Nell’ultimo decreto covid che contiene le nuove indicazioni per le riaperture e le regole sul coprifuoco, tra meno di tre settimane riprendono le celebrazioni civili e religiose. Per capire cosa accadrà e come ci si dovrà muovere nel mondo wedding, abbiamo interpellato Maria Celli, protagonista del programma tv “L’atelier delle meraviglie” (prodotto da Pesci Combattenti), in onda ogni giovedì in prima serata su Real Time (e disponibile sulla piattaforma streaming Discovery+). La Celli da oltre cinquant’anni realizza i sogni di tutte le spose con il suo omonimo atelier situato alla periferia di Roma. 

Dopo una lunga attesa, finalmente si riparte…
«C’era un desiderio sfrenato di apertura. Non ce la facevo più a vedere la linea malinconica negli occhi delle mie spose. Ora sono tutte più radiose. Organizzare il giorno più atteso della vita con una serie di restrizioni non è il sogno di qualunque donna. La notizia bella è che dal 21 giugno non ci sarà nemmeno più il coprifuoco. Un altro aspetto positivo è che per la difficoltà di incastrare le date disponibili, oggi non si segue più la vecchia credenza popolare “Né di Venere né di Marte, non si sposa non si parte, né si dà principio all’arte”... Tutti i giorni della settimana vanno bene».

Come cambiano i giorni della preparazione. Partiamo dalle prove.
«Durante la fine della prima pandemia, le spose per provare gli abiti venivano accompagnate da una sola persona, generalmente la mamma. Ora con queste riaperture, sono ammesse al massimo tre persone, in genere le sorelle, le zie. Diciamo che il covid ha tagliato le suocere dalla preparazione delle nozze e ha cucito quindi le loro bocche… Noi lavoriamo su tremila metri quadrati. Ho tantissimi camerini. Ogni volta vengono disinfettati e, per questo specifico lavoro, ho dovuto assumere una persona. Un tempo le spose provavano una quindicina di abiti. Ora i vestiti si sono dimezzati. E ogni volta, dopo la prova, vengono trattati con ozono e spray speciali. Va senza dire che prima di entrare, misuriamo temperatura e invitiamo le persone a usare il gel disinfettante. Nel salone prove che si estende per circa mille metri quadrati, abbiamo poltrone molto distanziate. Sembra la sala di un teatro».

Per godersi il grande giorno, sposi e invitati quali regole devono seguire?
«Agli ospiti sarà richiesto il green pass che è la certificazione verde che testimonia l'avvenuta vaccinazione oppure la  guarigione dal virus o un tampone negativo nelle 48 ore precedenti».

Quante persone possono entrare in chiesa?
«Dipende dalla capienza della struttura. Nelle cattedrali delle grandi città certamente possono entrarci tutti gli invitati. Nelle chiese piccole il numero è dimezzato perché comunque i posti a sedere restano alternati. Le panche sono ridotte ovviamente per lo spazio».

Quanti al ristorante?
«I tavoli, allo stato attuale, rimangono da quattro contro quelli da otto in situazioni di normalità. Ma all’aperto le cose potranno cambiare».

Come vengono organizzati buffet e animazione?
«Via libera a musica dal vivo sempre dopo avere rispettato tutti gli step e cioè vaccinazione o tampone. Ai buffet scordiamoci le resse… Ci sarà la coda con i dovuti distanziamenti e poi comunque si preferisce sempre essere serviti e ricevere tutto al tavolo dal personale preposto».

Le foto con i parenti e gli amici?
«E’ un rito del quale non si puo’ fare a meno. Una volta che parenti e amici sono muniti di “green pass”, non c’è più pericolo. Dobbiamo soltanto aspettare le nuove indicazioni sui baci e gli abbracci…

Quali regole sono previste per la consegna delle bomboniere?
«Resta confermata l’usanza da parte degli sposi di distribuirla agli invitati, alla fine della cerimonia».

C’è una sposa o una storia che l’ha colpita in questa seconda stagione di “L’atelier delle meraviglie”?
«Io mi emoziono ogni volta. In molte di quelle donne mi ci rivedo io da giovane, con tanta paura ma anche tanti sogni. Nell’ultima puntata che vedrete, sarò io la protagonista. I miei figli, per festeggiare i miei cinquant’anni di carriera, mi hanno organizzato una festa a sorpresa con una torta meravigliosa e con il regalo che ha coronato un altro mio desiderio: la piantina della mia nuova sartoria che sorgerà sull’Appia a Roma, lungo la strada che porta ai castelli romani».

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