Abbiamo chiesto a cinque esperti di insegnarci il modo corretto di stare davanti al piccolo schermo. Occhi, orecchie, schiena, stomaco, cervello: davanti alla tv vanno protetti per godersi lo spettacolo senza danneggiare la salute. Ecco i loro consigli

La nuova stagione tv sta per accendere i motori. Ai nastri di partenza ci sono decine di programmi, fiction, film, serie e show pronti a farci compagnia per i prossimi mesi. Senza contare le maratone da guardare tutte d’un fiato che ci offre la tv in streaming e on demand. Non a caso, secondo una ricerca pubblicata da Ihs Technology, in media noi italiani passiamo davanti alla tv 4 ore e 40 minuti al giorno. Un vero record che ci fa schizzare al primo posto in Europa. Ma c’è un modo corretto per guardare la televisione senza danneggiare salute e rapporti interpersonali? Sì, come ci hanno spiegato i nostri esperti.

L’oculista
Francesco Loperfido, responsabile del servizio di Oftalmologia generale dell'irccs Ospedale San Raffaele di Milano
A quale distanza va tenuta la tv?
«Oggi si comprano apparecchi sempre più ampi per avere l’effetto cinema senza valutare la grandezza della stanza. Per un 65 pollici la distanza deve essere di 4 metri, per uno di 55 pollici almeno 3 e per uno da 42, da 2 metri e mezzo a 3».
In quale modo va guardata?
«Per avere una visione ottimale bisogna stare seduti di fronte al televisore, ma oggi grazie ai monitor curvi sia ha un’ottima visione anche laterale. Se ci si avvicina troppo, l’immagine si sgrana e perdiamo l’immagine d’insieme. Anche se con i televisori in 4K, con i loro 8 milioni di pixel, si hanno immagini nitide anche a distanze inferiori».
E se si portano gli occhiali?
«Quando si guarda a una distanza di oltre due metri, miopi o ipermetropi devono indossare gli occhiali. Dopo i 40 anni si usano spesso occhiali progressivi e multifocali. Anche in questi casi vanno indossati per guardare la tv, ma bisogna stare nella posizione giusta, ossia ben seduti e dritti. Se ci si sdraia all’indietro la postura ci costringe ad avere il capo sollevato e quindi vediamo con la gradazione intermedia delle lenti, cioè male. Quando ci si sdraia, basta abbassare verso la punta del naso l’occhiale progressivo per recuperare meglio la visione da lontano. Invece a letto non guardate la tv completamente sdraiati perché se il televisore non è frontale costringete l’occhio ad “accomodazioni anomale” a volte con cefalea accentuata dalla postura sbagliata. Basta mettere due cuscini dietro la schiena per assumere una posizione semi sdraiata».
La luce degli schermi fa male?
«Oggi ci sono in commercio occhiali anti luce blu e anti ultravioletti che proteggono l’occhio quando si usano tablet e smartphone. Vedere la tv su questi schermi piccoli significa stare molto tempo a contatto, a distanze ridotte, con emissioni di luce blu che possono determinare danni retinici nel tempo (ci sono molti studi in corso). Anche i televisori a led e oled emettono questa frequenza di luce, anche se le distanze di visione riducono ampiamente il rischio».
Per quante ore possiamo guardarla?
«Davanti a uno schermo si ammicca (si sbattono gli occhi) di meno e questo significa avere meno ricambio lacrimale. Chi ha l’occhio asciutto (dopo i 50 anni la lacrimazione diminuisce), tende ad avere bruciore. Al bisogno, idratate l’occhio con delle lacrime artificiali, ricordatevi di ammiccare spesso e, anche se non avete problemi, fate una pausa dopo tre o quattro ore».
Luce accesa o spenta?
«Ai tempi del vecchio tubo catodico c’erano molti più casi di glaucoma acuto (pressione alta nell’occhio) perché si guardava la tv al buio e gli schermi erano piccoli e poco luminosi. Quindi, particolari occhi predisposti al glaucoma lo manifestavano. Oggi ci sono meno rischi perché le tv sono più luminose e grandi. Inoltre c’è più informazione per cui sono cambiate le abitudini. Bisogna avere sempre una minima illuminazione in casa. Posizionate una luce anche molto bassa dietro il televisore oppure di lato, basta che ci sia un minimo di irraggiamento per non affaticare l’occhio».
E per chi la tv la guarda su tablet e smartphone?
«L’occhio si affatica molto di più e si mettono in evidenza difetti visivi non corretti. Quindi si soffre di mal di testa, lacrimazione, fotofobia. In questo caso fate esercizi per gli occhi (tenendo la testa ferma guardate il perimetro della stanza per qualche secondo oppure fissate un punto lontano) e mettete gli occhiali (graduati, se necessario) anti luce blu».

La fisiatra
Luigia Brugliera, fisiatra responsabile Riabilitazione specialistica motoria dell’Irccs Ospedale San Raffaele
Dove va guardata la tv?
«Non esiste un posto ideale. È preferibile tuttavia scegliere sistemi di seduta dotati di schienale».
E la posizione ideale?
«Se vi mettete sulla sedia o sul divano assicuratevi sempre di appoggiare la schiena allo schienale e di avere i piedi ben piantati a terra. Questa posizione vi permetterà di non sdraiarvi e di mantenere una posizione eretta che permette una corretta postura della colonna».
Invece quale posizione non bisogna assolutamente assumere?
«Occorre evitare sedute troppo morbide. Quando siamo seduti sul divano dobbiamo stare attenti che il bacino non sia più in basso delle gambe e a non assumere posizioni errate che, se mantenute a lungo, possono portare a ipercifosi (dorso curvo) o iperlordosi (curvatura in avanti della colonna lombare), con conseguenti dolori alla schiena».
In camera da letto dove va posizionato lo schermo?
«Se guardate la tv da sdraiati, occorre posizionarlo su un piano rialzato per evitare posizioni scorrette del rachide cervicale che alla lunga potrebbero essere causa di torcicollo, cefalea e di contratture dei muscoli paravertebrali».
Quali precauzioni prendere per vedere i programmi sul tablet?
«Occorre posizionare il dispositivo su un tavolo con la sua maggiore inclinazione, in pratica più verticale possibile, come fosse lo schermo di un portatile. Questo è il modo migliore per salvaguardare collo e spalle, perché il grado di flessione è minore».
Invece al computer qual è la posizione corretta?
«Bisogna mantenere la schiena dritta per non accumulare tensione nel corpo: la colonna vertebrale dovrebbe trovare il giusto sostegno con lo schienale della sedia. Le spalle devono essere “aperte”. Le gambe non vanno accavallate per evitare stasi venosa».
Quali segnali ci dicono che siamo nella posizione sbagliata?
«Il sintomo più evidente di una cattiva postura è il dolore alla schiena e alle spalle, in questo caso occorre modificare spesso la posizione, muoversi ed effettuare blandi esercizi di stretching».
Quali esercizi possiamo fare mentre guardiamo la tv?
«Possiamo effettuare esercizi di mobilizzazione del collo in estensione, flessione, rotazione e inclinazione bilaterale, blandi esercizi di stretching sia degli arti superiori che inferiori e fare brevi pause per alzarsi ed evitare di mantenere posture scorrette».
Altre regole per salvarci la schiena e il collo?
● Il bacino deve essere perfettamente aderente allo schienale del divano.
● La parte lombare è staccata in modo da mantenere la fisiologica curvatura. Può essere utile mettere un piccolo cuscino dietro la curvatura lombare.
● Il dorso deve stare in contatto con lo schienale.
● La testa e il collo devono restare diritti, in linea con la colonna vertebrale e possibilmente appoggiati a un sostegno per poter rilassare la muscolatura ed evitare contratture.
● Le cosce devono essere perpendicolari alla schiena e disegnare con essa un angolo retto o di 110 gradi.
● Le gambe possono seguire la posizione seduta o essere sollevate.

La psicologa
Maria Rita Parsi, psicologa e psicoterapeuta
La tv è una buona «amica»?
«Anche se per molti è una compagnia, la tv non va tenuta sempre accesa come sottofondo. Una fruizione passiva fa recepire immagini non sempre felici che riempiono il nostro immaginario. E questo è nocivo. Meglio ascoltare la musica, un racconto, un audiolibro o la radio, che lasciano libera l’ immaginazione. In certi casi (anziani, malati, ecc.), la tv è positiva perché riempie uno spazio di solitudine, ma fate attenzione a cosa guardate: cercate, e pretendete, programmi di qualità oppure che favoriscano l’interazione, anche usando Internet».
Mentre si è a tavola con la famiglia va accesa o spenta?
«Dovrebbe essere spenta, come i telefonini. Però se diventa un modo per commentare assieme quello che si vede e per parlare, va bene. Se invece la si guarda stando tutti in silenzio, è meglio spegnerla».
In camera da letto: sì o no?
«No, è da evitare perché nelle coppie non favorisce l’intimità e nemmeno il sonno. Vietatissima poi nella camera dei bambini che altrimenti potrebbero guardare programmi non adatti e avere conseguenze serie per la loro psiche. Allo stesso modo bisogna vietare ai più piccoli di portarsi in camera telefonini e tablet: siate irremovibili!».
Come guardarla assieme ai figli?
«L’ideale è fare un “palinsesto familiare”: guardarla insieme ai ragazzini fino a 12 anni è un’occasione per confrontarsi. Però a decidere cosa guardare devono essere i genitori. La fruizione corretta è dalle tre alle cinque ore al giorno».
Se guardo programmi che mettono ansia o paura, come faccio a rilassarmi prima di andare a dormire?
«L’ideale è fare qualcosa di piacevole, ascoltare musica, leggere un libro, giocare a carte, far giochi assieme. Ai bimbi togliete l’abitudine di “vedere” e imponete quella di “ascoltare”, magari raccontando loro una favola. Infine un consiglio: prima di scegliere quale film vedere, leggete la trama ed evitate argomenti che possano turbarvi. Imparate a prendervi cura di voi».

L’otorino
Lucia Oriella Piccioni, otorinolaringoiatra dell’Irccs Ospedale San Raffaele
A quale volume va tenuto il televisore?
«Un livello medio è sempre corretto (il valore ideale è 50/60 decibel). Per regolarvi, mantenete il volume di tv e altri dispositivi in modo tale da poter sentire le voci e i rumori circostanti».
C’è una distanza ideale dalla fonte sonora?
«No, perché la propagazione del suono varia a seconda della fonte e dell’ambiente in cui si propaga. È bene comunque tenere l’orecchio non troppo vicino alla fonte da cui arriva il suono».
Come si fa a capire se il volume è troppo alto?
«Se si percepiscono sintomi auricolari fastidiosi quali ronzio, fischio all’orecchio o mal di testa, stanchezza, irritabilità. Il consiglio è quello di non impostare mai il volume al massimo e di abbassarlo se non si riesce a sentire chi ci parla a un metro di distanza».
I sistemi che amplificano il suono possono essere nocivi?
«Diventano dannosi se usati in maniera errata. A 85 decibel inizia la soglia di pericolosità all’esposizione al rumore, che se prolungata può determinare l’insorgenza di sintomi non solo uditivi ma anche psichici, quali irritabilità e stanchezza. Il tempo di esposizione al rumore si riduce aumentando l’intensità, ovvero a 85 decibel si può rimanere esposti per 8 ore mentre il tempo di esposizione al suono a 100 decibel si riduce a 15 minuti».
Ascoltare in cuffia: sì o no?
«Le cuffie, purché di qualità, sono la soluzione ideale, anche rispetto agli auricolari, perché riducono la dispersione del suono e consentono di mantenere un volume più basso. Il vantaggio delle cuffie è anche quello di filtrare i rumori di fondo e i suoni esterni».

La nutrizionista
Samantha Biale, nutrizionista, giornalista e collaboratrice di Sorrisi
Mangiare mentre si guarda un programma fa male alla linea?
«Lo dice la scienza: mangiare davanti alla tv può far ingurgitare oltre il 50% in più delle calorie che si assumerebbero consumando il pasto senza distrazioni. Quando mangiamo mentre siamo impiegati in altre attività, il compito di comunicare al cervello il senso di sazietà è affidato ai recettori dello stomaco che si attivano solamente quando è completamente pieno! Inoltre, non concentrandoci sul cibo, non “registriamo” mentalmente quanto abbiamo realmente consumato: il senso di sazietà dipende anche da questo aspetto, per cui, probabilmente, dopo un paio di ore, tornerà la fame».
Certi format di cucina fanno venire fame. Come controllarla?
«Ci sono programmi che più di altri ci portano a mangiare. Per esempio, chi guarda serie o film d’azione tende a mangiare il doppio rispetto a chi segue un talk show. Lo stesso vale per serie o film tristi rispetto a programmi più allegri o film romantici. Questo collegamento dipende dal livello di coinvolgimento: tutto ciò che crea uno stress emotivo alza i livelli di cortisolo, un ormone che, a sua volta, induce a mangiare per allentare la tensione».
Cosa sgranocchiare sul divano?
«L’ideale è un vassoio di verdure crude, da intingere nella salsa ketchup. Anche i sottaceti sono un’ottima idea: la loro acidità spegne la voglia di dolci».
E per non crollare davanti alla tv?
«Evitate pietanze ricche di grassi perché sono proprio i grassi a richiedere il maggior impegno digestivo: più la digestione è laboriosa, meno efficiente è il cervello, con effetto “abbiocco” in agguato».