L’estate di Rudy Zerbi a Riccione

Passerà il mese di agosto a Riccione per lavoro ma non si sentirà solo...

Rudy Zerbi
1 Agosto 2021 alle 08:32

Stamani Rudy Zerbi si è svegliato alle sei di mattina e si è messo a lavorare. Poi ha controllato con una certa severità i compiti delle vacanze del figlio Edoardo. Le vacanze, quelle vere, sono vicine. Fra qualche giorno Rudy, Edo, l’altro figlio Leo, il bassotto Paco e il gatto Kit Cat partiranno tutti insieme per la riviera romagnola.

Destinazione Riccione, dove dal 30 luglio a fine agosto ogni mattina Rudy si collegherà con gli ascoltatori di Radio Deejay. Per il resto della giornata sono previsti sole, mare, figli, divertimento. E ovviamente, come c’è da aspettarsi da Zerbi, tanta musica.

Rudy, la tribù Zerbi chi comprende?
«Tommaso, 21 anni, Luca 16, Edoardo 12 e Leo 6».

Quattro figli maschi: come li gestisce durante le vacanze?
«Edo e Leo stanno con me a Riccione ad agosto. Tommaso e Luca, che sono più grandi, vanno e vengono».

Fare il papà single in vacanza è impegnativo o rigenerante?
«Io sono un sostenitore del fatto che i figli diano linfa vitale e ispirazione, anche per quello che riguarda il mio lavoro. Mi danno spunti che io ascolto».

Cosa riuscite a fare d’estate che durante l’anno è impossibile?
«Più di tutto abbiamo il tempo per stare insieme, per giocare, andare in spiaggia di sera o a ballare in piscina. La vita normalissima dell’italiano in vacanza. Io sono “un italiano fiero e vero”, come canta Toto Cutugno».

Un’esperienza da ricordare?
«Nel nostro hotel di Riccione viene una signora romagnola che avrà più di 70 anni, tendente agli 80, ci insegna a fare la piadina a mano, la cuociamo e la mangiamo. O anche gli strozzapreti. Il cibo e il gioco sono il comune denominatore delle vacanze».

Quali giochi?
«Con gli amici ogni tanto mi concedo un torneo di burraco, quando vinco mi diverto come un pazzo. Qualche settimana fa a Forte dei Marmi ho giocato con Mara Maionchi, lei a burraco è agguerritissima, non si controlla, perde tutto il suo humour».

Chi è più “smanettone”: lei che ha oltre 2 milioni di follower su Instagram o i suoi figli?
«In verità i due grandi sono più “vintage” di me. Tommaso si è appena laureato in Lettere ed è il tipo del “poeta-filosofo”, Luca è più razionale e imprenditoriale. Edoardo è l’artista di casa, dipinge, cuce e disegna vestiti, ed è un grande appassionato di musica. Leo è il più ironico e spiritoso, quando io faccio una battuta lui la fa diventare un tormentone».

Le raccomandazioni per le vacanze di papà Rudy?
«Quest’anno sono testimonial della campagna “Proteggi i tuoi polmoni” (proteggiituoipolmoni.it) e quindi raccomando di fare molta attenzione. La vacanza deve essere divertimento, ma dobbiamo proteggerci, non cascare nell’illusione che il Covid sia finito».

Con gli allievi di “Amici” era inflessibile su pulizie, orari, ginnastica. E con i suoi figli?
«Un gran rompiballe. I miei cavalli di battaglia sono: stare dritti e composti a tavola, la pulizia e l’ordine delle camere. Con quattro ragazzi maschi ci sono pantaloni e scarpe buttati ovunque, calze appese anche ai lampadari. Sto diventando un sergente».

Se dovesse associare a ognuno una canzone di quelle che si sentono in queste settimane?
«Per Edo direi “Malibu”, perché è un fan di Sangiovanni: si veste e si pettina come lui. A Leo piace “Mille” di Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro, è il classico tormentone a prova di bimbo. Luca è più sul genere “Mi fai impazzire” di Blanco e Sfera Ebbasta che sta esplodendo ora e sarà una delle canzoni dell’estate. Tommaso lo associo a “Marea” di Madame, un pezzo più concettuale e profondo».

E per lei quali sono i tre pezzi chiave dell’estate 2021?
«“Mille”, “Malibu” e “Mi fai impazzire”. Tra l’altro questa è un’estate totalmente “italianocentrica”, sono pochissimi i pezzi stranieri di successo e nessuno lontanamente, neanche Ed Sheeran, può combattere non solo con questi tre pezzi, ma nemmeno con i BoomDaBash, Giusy Ferreri o Carl Brave e Noemi».

Si stupisce?
«Una situazione musicale come questa mi ricorda gli Anni 80, quando avevamo pezzoni italiani tipo “Vamos a la playa” o “Tropicana”, successi che spazzavano via tutto il resto da quanto erano universali».

“Malibu” di Sangiovanni, suo ex allievo ad “Amici”, sta spopolando.
«“Malibu” unisce le generazioni e questo fa la differenza in un successo. Dai bambini agli adulti, la cantano tutti».

L’allievo chiede ancora consigli al maestro?
«Sì, con Sangiovanni siamo sempre in contatto. Ma proprio pensando a lui, che ha 18 anni, c’è un’altra cosa particolare di questa estate musicale».

Che cosa ha notato?
«Che ci sono tanti artisti che non hanno neanche 20 anni, mi viene in mente la giovanissima Ariete. Se vado a ripescare nei ricordi si sta ricreando la situazione degli Anni 60 quando c’erano i Morandi di 16 anni e le Rita Pavone di 15».

Sta già pensando alla prossima stagione di “Amici”?
«Per ora sto ancora aspettando di essere riconfermato. Nel caso, potrei dire che ho delle aspettative molto alte. L’anno scorso è stato un raccolto così bello, stimolante e ricco che mi auguro un crescendo e cose completamente diverse. I tentativi di replica artistica dell’anno precedente non funzionano».

Questa estate è già andato a ballare al Perla Blu?
«Ah ah ah! In effetti mi chiedono tutti quando farò il Perla Blu».

Ci spiega da dove ha origine il Perla Blu?
«È un gioco che facevo durante l’ultima edizione di “Amici“. Mi sono immaginato un vecchio locale, un dancing come quelli che una volta avevano certi nomi, dove si ballava e si cantava, si faceva la pizza e pure la grigliata. È un mio sogno e non è detto che un giorno non compaia da qualche parte».

Nella sua vita c’è stato un locale del genere?
«Io ho iniziato da ragazzo facendo il dj al Covo di Nord-Est a Santa Margherita Ligure, la passione per la musica parte da lì. Quello era il “Perla Blu” degli Anni 70-80-90, lì si sono esibiti tutti i più grandi al mondo, da Vasco Rossi a Frank Sinatra e a Barry White. Finito il concerto l’artista scendeva dal palco e io mettevo i dischi. Ecco, io ero quello che veniva dopo di loro, ero il “contentino” finale».

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