Lorella Boccia, tra “Amici” e “Rivelo”, il suo show in prima serata

Così raggiante e così verace nella sua napoletanità, saluta con due baci sulla guancia. «Bello fare l’intervista di persona!» dice. «Per me è la prima volta e sono felice di debuttare proprio con “Tv Sorrisi e Canzoni” perché il direttore è un mito

La conduttrice di “Rivelo” Lorella Boccia è nata a Torre Annunziata (Napoli) il 27 dicembre del 1991. Ballerina professionista, ha lavorato a Hollywood nel film “Step Up”. Si è sposata a giugno con il produttore tv Niccolò Presta. Hanno tre cagnolini: Jigen, Goemon e Fujiko  Credit: © Gianluca Saragò / LaPresse
12 Dicembre 2019 alle 12:12

Al bar degli studi Elios di Roma entra lei ed esce il sole: Lorella Boccia è così raggiante e così verace nella sua napoletanità che saluta con due baci sulla guancia. «Bello fare l’intervista di persona!» dice. «Per me è la prima volta e sono felice di debuttare proprio con “Tv Sorrisi e Canzoni” perché il direttore è un mito. L’ho ospitato nella seconda edizione del mio programma su Real Time, “Rivelo”, e ho capito che è un grande».

“Rivelo”, al via il 19 dicembre, è stato promosso in prima serata. Festeggiamo con una rivelazione su di lei.
«Così? Subito? Una cosa a piacere?».

A piacere, sì.
«Ho comprato l’albero da addobbare, le lucine e una renna decorativa, che ho chiamato Serenna (ride). Ho sempre pensato che Natale fosse una festa malinconica. Ma stavolta lo celebrerò perché, nonostante nel 2019 abbia perso mia nonna e papà, a giugno ho sposato Nick (Niccolò Presta, produttore televisivo, ndr), l’amore mio. Quindi le lucine voglio accenderle tutte su questa nuova fase della mia vita».

In questo momento magico, si definirebbe ballerina o conduttrice?
«La danza fa parte della mia vita da quando avevo 4-5 anni. Per me ballare è una cosa naturale come respirare. Ho iniziato a danzare in tv ad “Amici”, di cui ora conduco il day time, come concorrente nel 2012 e poi da professionista nel 2016. Però ora che ho maggiore consapevolezza di me stessa, vedo il mio futuro da conduttrice».

A chi si ispira nella conduzione?
«A colei che dovrò sempre ringraziare e che ha uno stile unico: Maria De Filippi. Quanto vorrei la sua naturalezza! E a Paolo Bonolis, con cui ho lavorato a “Ciao Darwin”. Di lui ammiro il modo di parlare elegante».

Che ospiti avrà a “Rivelo” il giovedì sera per 11 puntate?
«Tanti. Stefano Bettarini, Yari Carrisi, Aida Yespica... Inizio con Cecilia Rodriguez, senza maschere, la vera lei. E ne vado particolarmente fiera».

E chi sogna di intervistare?
«Se devo sognare, dico Maurizio Costanzo, il re degli intervistatori».

Alla fine dello show lei gira una carta, quella del “Cigno nero”, parlando di un lato oscuro dei suoi intervistati. Ma qual è il suo, di lato oscuro?
«Uè, ma io la giro la carta, non me la faccio girare!».

A quasi 28 anni lei ha tutto quello che una ragazza può desiderare.
«Pure troppo!».

Una mamma, la signora Maria Grazia, a cui è legatissima.
«La mia tifosa numero uno».

Sua sorella Anna, che l’ha resa zia.
«Di Gabriel, 8 anni e di Christel, che ne ha quasi 5, sì».

Un uomo che l’adora.
«Ricambiato. Ma tutto quello che ho, affetti e lavoro, me lo sono sudato. A me le cose piace conquistarmele».

È vero che Niccolò odia il verde?
«Verissimo, ho dovuto eliminare tutti i vestiti di quel colore».

In sei mesi di matrimonio gli ha mai fatto vedere i sorci verdi?
«Uh, sempre! Magari litighiamo per cose stupide, tipo che uno di noi dimentica di comprare l’acqua, ma dopo tre minuti facciamo pace. Comunque, io gli porto il caffè a letto per svegliarlo».

Niccolò è un produttore tv. Le ha mai dato consigli professionali?
«Ogni mattina, prima di uscire mi dice: “Mi raccomando, a testa alta!”».

Si avvicina l’evento televisivo per eccellenza: Sanremo. Lei è una fan?
«E chi non lo è? A me, però, più che le canzoni, piace tutto il duro lavoro che c’è dietro, la strategia».

Se le chiedessero di andarci?
«Smentisco i gossip: Sanremo lo guarderò in tv, anche se il Festival resta il sogno di tutti i conduttori. Io devo ancora fare gavetta. Poi, si vedrà. Come si dice a Napoli: “Stamm’ tutt’ sott’ ‘o cielo” (siamo tutti sotto il cielo, ndr)».

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