Luciana Littizzetto: «Ho un po’ di fifa perché il 2020 non è finito…»

Lucianina è tornata in studio a "Che tempo che fa" nove mesi dopo il suo rocambolesco infortunio. «Ora posso scherzarci su»

Luciana Littizzetto  Credit: © Pigi Cipelli
8 Ottobre 2020 alle 09:14

Luciana Littizzetto è tornata in studio a “Che tempo che fa”, seduta al suo posto, sulla scrivania di Fabio Fazio, dopo nove mesi di stop forzato dovuto a un infortunio. E ha portato la sua ventata d’allegria.

Luciana, è bello rivederla sopra l’acquario. E con un nuovo taglio di capelli!
«Tornavo dal Salento e con “lu sule, lu mare e lu ientu” sembravo una Barbie. Quindi ho tagliato i capelli, ma niente di che, niente acconciature vip di Federico Fashion Style, insomma...».

Com’è andato il rientro?
«È stato come tornare a casa dopo le vacanze. Rivedi le tue cose, i mobili e senti di nuovo anche gli odori. Ecco: è la tua puzza puzzolente, ma è la tua (ride)!».

Fazio l’aspettava come il giorno di Natale e quando l’ha rivista era felice come una Pasqua. Ma nel dubbio che lei potesse ricadere, ha arruolato due crocerossine e due pompieri. Esagerato?
«Sono i suoi scherzi cretini, che fanno ridere solo lui. Ma è il varietà. E in quello lui è molto bravo».

Fazio non le mancava fisicamente?
«No! Però lo ringrazio tanto perché nei mesi in cui ero bloccata casa, sulla sedia a rotelle, lui poteva scegliere di far lavorare qualcun altro al posto mio. Invece no. E il lavoro è stata una cura».

Va meglio adesso?
«A occhio nudo sembra che cammini bene, ma non sono scioltissima. Dovrò rioperarmi, perché dopo che mi sono sbriciolata la rotula come un wafer, mi hanno messo dentro il ginocchio una specie di “rete”, tecnicamente si chiamano fili di Kirschner e vanno tolti. Vediamo, forse durante le vacanze di Natale lo farò. Ma intanto ne siamo venuti a capo».

Ora dovete stare a una distanza di un metro e mezzo, e Fazio l’ha misurata con un bastone.
«Gliel’avrei dato in testa, quel bastone! Fabio si diverte a infastidirmi, è un po’ dispettoso perché non sa cosa dirò. Ma io, da figlia unica, non sono abituata ai dispetti, non li sopporto...».

Che effetto fa ritrovare il pubblico, pur contingentato per motivi di sicurezza anti-Covid?
«Bellissimo. Fare spettacolo senza pubblico è dura. Poi ho rivisto gli “aficionados”. Ha presente la risata buffa che si sente da casa? Non è una signora, ma è un uomo, si chiama Marco».

In platea siede pure Filippa Lagerbäck: come l’ha accolta?
«Filippa era già venuta a trovarmi a Torino quando ero tutta ammaccata. Ora è tutto come al solito. Se le dai un gancio per una battuta, lei coglie al volo. E poi mi aiuta con il trucco: io non ci capisco nulla, quindi le chiedo sempre l’ultimo consiglio per capire se vado bene».

Nella prima puntata avete ospitato l’immunologo americano Anthony Fauci. Bel colpo.
«Visto? Si è distratto un attimo con noi e alla Casa Bianca è successo di tutto: positivi al virus sia Trump che sua moglie Melania».

Lei riesce a farci sorridere persino della pandemia. Ma è giusto fare satira sul Covid?
«Si fa satira sulla vita. E il Covid è il nostro presente, non si può ignorare. Ma tutto sta nella misura: mia nonna diceva con un proverbio piemontese: “A l’é ‘l ton ch’a fa la musica!” (È il tono che fa la musica, ndr)».

Entrando nel merito, lei usa i gel igienizzanti?
«Sì, ma li odio perché incollano le dita. L’altro giorno sono entrata con mio figlio in un negozio per comprargli dei jeans nuovi perché i suoi li ha strappati. E all’ingresso, vai di gel. Era come il miele di acacia! Non potrebbero farli meno appiccicosi?».

Quanto ai saluti anti contagio, preferisce quello con il gomito o quello con la mano sul cuore?
«Con il gomito si sbagliano le misure: a me, che sono piccola, il gomito dell’altro mi arriva dritto nell’occhio e io do gomitate sul fegato, meglio evitare. La mano sul cuore mi ricorda invece i calciatori che cantano l’inno nazionale sbagliato. Io saluto da lontano, come si fa dal finestrino: “Ciao, ciao”. La verità è che ho una fifa tremenda, perché questo 2020 non è ancora finito e la sfortuna è sempre in agguato. I corni, cornetti e amuleti vari che mi hanno regalato potrebbero non bastare».

Nel suo caso la sfortuna è iniziata a fine 2019...
«Era il 28 dicembre, quando sono caduta in centro a Torino come una cretina. Le cadute, a riguardarle al rallentatore, sono stupide. Avevo il cellulare in mano, rovistavo nella borsa e correvo a comprare due biglietti per il film “Parasite”, che non vedrò mai più, e sono inciampata. Ma tutto nasce dal fatto che ho il piede piccolo e le mie scarpe hanno un pezzo vuoto davanti come quelle dei clown. Quindi oggi lancio un appello: vi prego, fate le scarpe da donna misura 34!».

Nove mesi a casa, tra infortunio e lockdown le hanno cambiato la vita?
«Come tutti, mi sto abituando a una nuova normalità. Sono cambiate pure le parole: se sei ottimista non dici “penso positivo”, ma “spero negativo”. Io non vivo molto diversamente rispetto alla quarantena. Non vado al ristorante, sto molto a casa, leggo. E sto scrivendo un nuovo libro, che forse uscirà in primavera».

Speriamo che il 2021 sia più clemente del 2020.
«Basta la salute! Un tempo ci sembrava un augurio da vecchi. Ora è l’unico augurio giusto da fare».

Per lei saranno anche 30 anni di carriera in tv, dal debutto ad “Avanzi”.
«Aiuto, non ci avevo pensato, come sono vecchia...».

Festeggerà?
«Ci penserà Fabio. Avrà già in mente qualcuna delle sue stupidaggini per me».

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