MARCO CARTA: «Perché ho deciso di tornare nel serale di AMICI

«Ho detto subito sì, non sono stato a pensarci, mi è venuto istintivo accettare di tornare». Marco Carta, il primo vero idolo pop nato nelle aule della scuola di «Amici», spiega il significato e le motivazioni della sua scelta di rimettersi in gioco quattro anni dopo il trionfo nella settima edizione...

28 Marzo 2012 alle 10:12

«Ho detto subito sì, non sono stato a pensarci, mi è venuto istintivo accettare di tornare». Marco Carta, il primo vero idolo pop nato nelle aule della scuola di «Amici», spiega il significato e le motivazioni della sua scelta di rimettersi in gioco quattro anni dopo il trionfo nella settima edizione. «Non ho dovuto ragionarci perché le proposte di Maria De Filippi arrivano sempre già ragionate. Il nuovo meccanismo mi ha convinto subito. Vedrete, sarà una gara avvincente».

Come i suoi compagnì, che incontriamo durante la realizzazione della cover di Sorrisi, anche Marco non vede l’ora di duettare con le star internazionali ospiti di questa edizione. «Non è come rifare l’esame di maturità» spiega. «Non siamo più ragazzini, e la tensione che sentirò è la stessa che fa parte di questo mestiere, è l’emozione che si prova ogni volta, qui, a Sanremo, ai Wind Music Awards, agli Mtv Awards».

In queste aule Marco ha trovato la gloria e la popolarità ma, pur ricordando il suo anno di corso come «un’esperienza positiva da rifare», non dimentica le difficoltà incontrate: «Indubbiamente ho avuto i miei momenti difficili» dice. «Ma hanno fatto strada a tutto quello che di più bello è venuto. Adesso sono rilassato, so che non si può piacere a tutti».

Il ritorno di Marco nella gara era stato in qualche modo anticipato a novembre, quando fu annunciato che il suo nuovo album, «Necessità lunatica» (in uscita il 10 aprile anticipato dal singolo Mi hai guardato per caso), sarebbe stato inciso negli studi di «Amici».«Sentivo il desiderio di una riformazione» rivela «e sapevo che qui l’avrei realizzato». E non hai pensato al rischio di essere etichettato per sempre come il cantante di «Amici»? «Quell’etichetta mi è stata data e me ne vanto» risponde senza esitazione. «Con quello che ho fatto qui ho poi realizzato altro, se ogni volta che esco da qui posso rifare quello che ho fatto, ben venga».

A differenza della maggior parte degli altri Big che si sfideranno a partire da sabato, Marco non minimizza l’importanza della gara: «Chi vuole perdere? Questo non vuol dire che se arrivo terzo o quarto mi strappo i capelli , perché nella vita non si può vincere sempre. Ecco, non mi piace dire “Voglio vincere” ma è anche vero che non voglio perdere».

Dei suoi «rivali» Marco si è fatto un’idea precisa: «Ognuno di noi è stato convocato per le sue peculiarità. C’è chi ha avuto molto successo, c’è chi ha vinto Sanremo come me, chi ha delle incredibili doti vocali, chi ha una penna fantastica, eccetera. Ognuno ha le proprie armi e se le gioca. È vero che ci sono dei cantanti che hanno avuto più successo degli altri, ma il pubblico del serale è così vasto e noi siamo cambiati, per cui le carte sono state rimescolate. A questo punto è veramente difficile prevedere le dinamiche della gara».

L’ultima domanda è uguale per tutti: se la gara fosse a 10 e non a 9 quale ex allievo faresti entrare? Marco ci mette un po’ a rispondere, ripercorre velocemente tutte le passate edizioni e alla fine dice: «Loredana Errore».

ANTONINO SPADACCINO, L’INTERVISTA

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