Maria Chiara Giannetta è bravissima, bella, simpatica e il pubblico stravede per lei

Da Blanca a Don Matteo, passando per Sanremo, è la rivelazione della stagione tv: «Ora mi piacerebbe un ruolo da cattiva...»

Maria Chiara Giannetta ha da poco vinto anche il Nastro d’Argento 2022 come attrice protagonista di “Blanca”  Credit: © Pigi Cipelli
9 Giugno 2022 alle 08:15

«Mamma mia che emozione ricevere il Telegatto! E poi guardi, è dello stesso color magenta del mio vestito di Sanremo!». Maria Chiara Giannetta stringe felice il premio che ha appena ricevuto dal direttore di Sorrisi Aldo Vitali per la sua straordinaria stagione televisiva, dal successo di “Blanca” alla partecipazione al Festival di Sanremo, alla conferma dell’amore del pubblico per la capitana Anna Olivieri in “Don Matteo”.

È raggiante Maria Chiara. Si siede sul divano per l’intervista e sistema il Telegatto accanto a lei: non lo molla un istante. «Ora bisogna dargli un nome» dice sognante.

Provi a sceglierne uno...
«Vediamo... potrebbe essere “Ventiventidue”: il biennio che mi ha portato così fortuna».

Dove lo metterà?
«Immagino nella zona dell’“altarino musicale” che ho in casa. Ho diversi strumenti musicali: una pianola elettrica, due chitarre e poi tanti strumenti etnici, che colleziono. “Ventiventidue” lo sistemerò sul cajon (strumento a percussione a forma di scatola rettangolare, ndr). Chissà che suono fa il Telegatto sul cajon: glielo farò provare (ride)!».

Cosa significa per lei aver ricevuto il Telegatto?
«Una sorta di punto e a capo. Il mio percorso è cominciato tanto tempo fa, quando a 19 anni ho lasciato Foggia e mi sono trasferita a Roma per studiare al Centro Sperimentale. Ci sono state le conferme di “Don Matteo”, di “Buongiorno, mamma!”, di “Blanca”, del Festival di Sanremo, ma il cerchio non si chiude qui, questo premio è un girare pagina. Ora comincia un nuovo capitolo».

Quale tra queste cose le è costata di più e dunque le ha dato più soddisfazione?
«Blanca».

Come mai?
«Mi è costata di più da un punto di vista di sacrificio della mia vita. Nei sette mesi di riprese è esistita solo Blanca, è stata totalizzante».

Più di Anna in “Don Matteo”?
«Sì. Le riprese di “Don Matteo” durano circa nove mesi, ma lasciano più respiro, diciamo così. In “Blanca”, essendo la protagonista, giravo tutti i giorni in tutte le scene. E poi il coinvolgimento fisico ed emotivo era più tosto da sostenere».

È appena terminata la 13a stagione di “Don Matteo”, la terza per lei: ormai la divisa della Capitana la sente comoda?
«In effetti rivedendomi in tv percepisco che la indosso in modo meno rigido rispetto all’inizio. Quando sono entrata in scena anni fa ero letteralmente fasciata dall’uniforme. Ricordo che la stringevo, chiudevo la cintura strettissima perché mi aiutava nell’interpretazione di Anna, che all’inizio era una donna assai rigida. Poi piano piano nel corso delle stagioni il carattere di Anna si è ammorbidito, la divisa l’ho allentata ed è diventata più comoda».

La sua storia in “Don Matteo” è cominciata molto prima di arrivare come capitana...
«È vero. Nel 2014 ho fatto una protagonista di puntata in “Don Matteo 9”, ero una ragazza sospettata di omicidio. Ed è stata la mia prima volta su un set!».

Che cosa ricorda?
«La notte precedente non ho chiuso occhio per l’agitazione. Ricordo che eravamo in piazza Duomo, al centro di Spoleto, Terence Hill mi ha visto lì da sola, si è messo vicino a me e ha iniziato a chiacchierare, mi ha chiesto chi fossi, cosa stessi studiando... è stato molto carino».

Il successo della scorsa stagione televisiva è stato “Blanca”. Come ci si prepara per fare un provino di una ragazza non vedente?
«Innanzitutto c’è stata una coincidenza curiosa. Ero negli studi della Lux a Formello e avevo appena fatto il brindisi di fine riprese di “Buongiorno, mamma!”. Da lì mi sono spostata, sempre negli stessi studi, in un altro teatro per fare il provino con il regista Jan Michelini. La mia idea era questa: rendere l’impressione che fossi non vedente spegnendo il fuoco dello sguardo, ha presente quando ci si incanta e si vede tutto sfuocato? Ecco, sono andata a fare quel provino con le idee chiare».

E infatti l’hanno scelta.
«Eppure ero così tesa che ho avuto un piccolo blocco emotivo: credo di non essere andata neanche al massimo».

Pensi se fosse andata al massimo!
«(Ride). Sì, ha avuto un successo incredibile, a novembre cominciamo le riprese della seconda stagione. Sono molto felice».

Amadeus ha spiegato di averla scelta per Sanremo proprio dopo averla vista in “Blanca”.
«Per me il Festival è stata una esperienza unica, ha presente una bambina al parco giochi? Io e Maurizio (Lastrico, ndr) avevamo preparato il nostro sketch provandolo e riprovandolo nelle pause pranzo sul set di “Don Matteo” davanti a Nino Frassica, Flavio Insinna e Francesco Scali: dalle loro reazioni capivamo se una battuta funzionava oppure no».

Che cosa le è rimasto di quell’esperienza?
«Gli occhi e lo sguardo felice di Amadeus nel vedere gli artisti esibirsi. E quello che ho imparato da lui standogli accanto: non farmi prendere dall’ansia, mantenere i tempi. Amadeus era sempre divertito, padrone di tutta la macchina. E poi la soddisfazione di aver indossato, inconsapevolmente, per oltre quattro ore delle scarpe con tacco 13».

Inconsapevolmente?
«Sì, nello scegliere gli abiti mi ero raccomandata: tacchi non più alti di 10 centimetri, perché io sono sempre in scarpe da ginnastica e non sono abituata. Invece alla fine in camerino mi hanno confessato che erano più alti ma non me lo avevano detto per non farmi prendere dal panico...».

Nella serie che sta girando ora i tacchi non le servono. Anzi, non indossa proprio le scarpe!
«È vero (ride)! Abbiamo appena iniziato a girare la seconda stagione di “Buongiorno, mamma!”. Sarò di nuovo distesa in coma per tutta la serie, c’è ancora la mia impronta sul materasso! Ma mi sono attrezzata».

In che modo?
«Sotto le coperte ho il telefonino, il libro da leggere e le sceneggiature da studiare durante le pause: c’è un mondo sotto le coperte!».

Come le è cambiata la vita in questo biennio?
«Ma mica tanto, sa? La vita cambia se la testa cambia, ma la mia è sempre uguale. Certo, ora i fan mi riconoscono per strada... che poi come faranno? Nella vita sono così diversa dai personaggi che interpreto! È un mio obiettivo: scelgo di interpretare tutto tranne me stessa. Prenda la Maria Chiara di Sanremo: se fossi stata me stessa, sul palco dell’Ariston sarei andata in jeans e scarpe da ginnastica!».

Ha appena compiuto 30 anni.
«Sì. Tutte le mie amiche sono del 1992: non la finiamo più di festeggiare. Ci diamo abbracci e pacche sulle spalle domandandoci: chissà cosa cambierà? Ma forse non cambia niente. Continuerò ancora almeno per qualche altro mese a dire che la mia età ha il 2 davanti. Sappiatelo (ride)!».

Buoni propositi per i 30 anni?
«Vorrei fare un film per il cinema».

E nella vita?
«Vorrei andare a vivere due mesi a Parigi per migliorare il mio francese e per vivermi la città, che amo tanto. E poi “Blanca” è stata acquistata dalla tv francese e andrà in onda anche lì!».

Quando era bambina si immaginava così a 30 anni?
«Direi di no. Sono sempre stata una persona con i piedi per terra, anche da bambina, e ho sempre sognato poco. La mia idea è: vuoi fare una cosa? Ti impegni e la fai. Se hai un obiettivo, lo raggiungi procedendo passo dopo passo».

E il suo obiettivo era fare l’attrice?
«Sì, ma sono sempre andata per gradi. È partito come un hobby, poi sono entrata a far parte della compagnia del Teatro dei Limoni a Foggia e mi occupavo di tutto: spettacoli per bambini, lezioni, biglietteria. Lavoravo fino a 15 ore al giorno. E mi piaceva più che studiare all’università (facevo Lettere ma ho lasciato dopo il secondo anno). Così ho provato a entrare al Centro Sperimentale, mi hanno preso e a 19 anni mi sono trasferita a Roma, dove ero totalmente concentrata sullo studio».

È secchiona?
«Come no? Studio, vado a letto presto, sono molto disciplinata».

Vivere da sola così giovane in una nuova città le è pesato?
«Al contrario: venendo da una famiglia in cui eravamo in sei (siamo tre sorelle e un fratello), ero felice di avere i miei spazi. Piccoli, ma solo miei».

C’è qualcosa che le fa paura?
«Il mare profondo. Ho imparato a nuotare tardi e mi fa paura nuotare dove non riesco a vedere il fondo. È un timore che grazie a Blanca ho in parte superato perché lei ha un rapporto bellissimo con l’acqua».

Dopo questo biennio da incorniciare ora quale ruolo sogna di interpretare?
«Uno che affronti la mia “dark side”. Una “cattiva”, una donna che deve fare i conti con la sua parte oscura. E ora che ho il mio Telegatto, non mi ferma più nessuno!».

Seguici