Marisa Laurito: «Per “Mina Settembre” ho accettato i capelli grigi!»

Sarà zia Rosa nella seconda stagione della fiction con Serena Rossi

23 Agosto 2022 alle 08:29

Per tutta la durata dell’intervista Marisa Laurito, a bordo della sua barca a vela, si è lasciata cullare dalle onde del mare della Croazia. L’attrice napoletana, che da sempre apprezziamo per la simpatia e l’allegria contagiosa, lontana dal palcoscenico è una persona semplice e riflessiva. In vacanza ha un altro ritmo, parla piano ma la comicità ce l’ha nel sangue. Me ne accorgo da un dettaglio che la dice lunga sulla sua verve ironica. A un tratto la sento chiamare più volte “Piero”. Con tono severo dice: «Smettila. Non andare lì. Vieni qua. Siediti accanto a me!». Mi viene subito in mente che lei chiama il compagno proprio Piero (abbreviazione per Pietro Perdini, ndr). Da qui ha inizio il siparietto...

Mi scusi Marisa, ma tratta sempre così il suo compagno?
«(Ride). No, Piero è il nome del cane».

Come le è venuto in mente di chiamare il cane con il nome della sua dolce metà?
«È stato lui a suggerirmelo! Mi ha detto: “Così quando mi chiami, arriva direttamente il cane e io sono libero” (sorride)».

Di recente ha dichiarato che se un giorno deciderete di sposarvi, sarà sul mare. Che quest’anno sia la volta buona?
«No. Il mio fidanzato mi continua a ripetere che non ci conosciamo ancora abbastanza bene (in sottofondo sento Pietro ridere, ndr). Stiamo insieme da 20 anni. È come se fossimo già marito e moglie».

La rivedremo in tv nella seconda stagione di “Mina Settembre”. Ci racconti: cosa l’ha spinta ad accettare il ruolo di zia Rosa?
«La fiction ha avuto molto successo e io ho trovato convincente tutto il progetto. Interpreto la sorella di Olga (l’attrice Marina Confalone, ndr), la mamma di Mina. Le due hanno caratteri opposti. Mentre Olga non è una persona facile, zia Rosa è una donna solare che entra nella vita di tutti e diventa un punto di riferimento per la nipote».

Per esigenze di scena, la sua folta chioma nera ha lasciato il posto alla capigliatura sale e pepe. Come si vede?
«All’inizio non ero molto convinta del look ma mi sono lasciata guidare dalla regista che mi ha voluto con questa acconciatura grigia. Non è la prima volta che interpreto un’anziana signora. Spero che anche il pubblico apprezzerà questa mia nuova pettinatura».

Aiuterà Mina a scegliere tra Mimmo, l’attore Giuseppe Zeno, o Claudio, Giorgio Pasotti?
«Zia Rosa ce la metterà tutta ma la nipote spesso fa di testa sua. Ne vedrete delle belle».

Per girare “Mina Settembre” è tornata nella sua Napoli...
«Amo questa città, adoro la mia gente. E confesso, nella fiction ci sono delle scene stupefacenti».

Anche Serena Rossi è napoletana come lei...
«La conoscevo come artista e l’ho ritrovata in questo progetto. Serena è una compagna di lavoro strepitosa, sempre disponibile. Entrambe siamo solari, sorridenti, l’espressione vera della nostra città. Senza parlare di un’altra napoletana doc, Marina Confalone. Lei è una bravissima attrice ed è pure un’amica. Abbiamo cominciato a lavorare insieme a 18 anni nella compagnia di Eduardo De Filippo. Il mio ruolo, nella fiction, non sostituisce ma si aggiunge al suo».

Ci racconta qualche aneddoto?
«Al trucco e parrucco, tutto il cast era fissato con la mia canzone, quella che portai a Sanremo nel 1989, “Il babà è una cosa seria”. La cantavano ogni volta a squarciagola. E quanto più io protestavo, tanto più loro alzavano la voce».

Nella vita privata è come zia Rosa?
«Non ho esperienza come zia ma sono una donna molto accogliente, piena di attenzioni nei confronti degli altri. Ho una marea di amici che spesso e volentieri ospito a casa. Io e zia Rosa siamo simili, solo che lei è una casalinga borghese».

È stata protagonista in molti film e trasmissioni storiche. Le piace la televisione di oggi?
«Non molto, anzi, e non faccio molta televisione per questo motivo. Io adoro la creatività, il guizzo, la voglia di essere originale. Non amo per niente i reality. Ho cominciato quando c’era il mito di Antonello Falqui e con lui tutti dovevano sapere cantare, ballare e recitare. Poi siamo arrivati noi con “Quelli della notte”, programma che ha tagliato a metà il tempo, con una televisione sì trasgressiva ma, soprattutto, intelligente e mai volgare».

Lei è rimasta sempre legata a Renzo Arbore e a tutta la famiglia di “Quelli della notte”.
«Arbore e Luciano De Crescenzo sono stati la mia famiglia. Grazie a loro ho conosciuto il mio attuale compagno. Renzo lo sento un giorno sì e uno no. Siamo rimasti tutti in contatto. Grazie alla passione per la cucina, con le mie cene, ho fatto da collante. Sono persone care per me».

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