Massimiliano Gallo: «Sono un fragile “bastardo”»

Massimiliano Gallo è il commissario Luigi Palma nella serie "I Bastardi di Pizzofalcone" e lo ritroveremo nella nella nuova stagione di “Imma Tataranni - Sostituto procuratore” nei panni del marito Pietro De Ruggeri

Massimiliano Gallo
17 Ottobre 2021 alle 09:03

A cinque anni già recitava nella compagnia per piccoli attori messa su dalla mamma ed era protagonista di alcuni telefilm per bambini sulla Rai. L’arte è stato il marchio di famiglia e il talento, oltre dalla mamma Bianca Maria Varriale, Massimiliano Gallo l’ha ereditato dal papà Nunzio, tra i maggiori interpreti della canzone napoletana e italiana. L’attore, nel cast de “I Bastardi di Pizzofalcone”, sarà nella nuova stagione di “Imma Tataranni - Sostituto procuratore” dove interpreta il marito mite e accomodante Pietro De Ruggeri. L’intervista è alle nove di sera dopo una giornata, la sua, trascorsa sul set per le riprese di “Vincenzo Malinconico. Avvocato” che andrà in onda il prossimo anno su Raiuno. «Finalmente qui sarò protagonista assoluto!» scherza Massimiliano che a settembre ha ricevuto il Nastro d’Argento per la serie “I Bastardi”.

Crescere all’ombra di un gigante come suo padre non sarà stato semplice…
«Non è stato semplice ma anche ora che ho un po’ di popolarità non mi sento mai divo grazie proprio a mio padre che ha lavorato con grandi artisti a partire da Totò per finire a Anna Magnani. Il suo approccio a questo mestiere era quello di un artigiano con delle doti che ha sfruttato per conoscere il mondo. Io ho lo stesso suo entusiasmo, dal piccolo al grande progetto. La popolarità serve solo a darti la possibilità di scegliere di fare un film piuttosto che un altro. Purtroppo papà non ha fatto in tempo a vedere i miei veri successi…».

E’ il film “Fortapasc” del 2009 a farlo conoscere al pubblico dopo una lunga gavetta teatrale. Aveva 41 anni…
«E’ stato il mio primo film girato con Libero De Rienzo, che ricordo come un ragazzo puro, uno che non parlava mai male dei colleghi… In questi dodici anni ho dovuto recuperare facendo trentacinque film e quindici serie tv. Ho corso tanto».

Come ha imparato a gestire la popolarità?
«Sono consapevole che molti mi chiedono il selfie perché vado in tv ma se mi fermassi per qualche anno, non mi riconoscerebbe più nessuno tranne i miei veri fan. So che il successo è legato al momento».

E quindi quali sono i suoi punti fermi?
«Il lavoro che è una passione e la famiglia che ti fa stare sempre con i piedi per terra».

Sua figlia Giulia come vive i successi del papà?
«Con indifferenza… (sorride). Credo che non abbia visto ancora una puntata de “I Bastardi”. Mi ha assicurato che li vedrà su Raiplay. E’ contenta per la mia carriera. Nonostante l’abbia portata a teatro da quando era neonata, a lei non interessa lo spettacolo. Studia psicologia. Abbiamo un bel rapporto. Lei mi fa domande, non so se lo fa perché mi vuole psicoanalizzare… Io però in passato in analisi ci sono stato davvero».

Lei in analisi. E perché?
«Ero arrabbiato con mio padre ma non me ne rendevo conto perché lo avevo visto mito in televisione e poi lo vedevo a casa vecchio, essendo io l’ultimo di quattro figli. Non accettavo questa situazione. Se fosse vivo, oggi, sarebbe il mio più grande fan».

Lei viene da una famiglia d’arte e come compagna ha scelto un’attrice (Shalana Santana). A casa parlerete sempre di cinema e tv…
«No no però con Shalana è un confronto continuo. Mi aiuta molto a ritrovare una centralità rispetto alla confusione di questo mestiere. E’ il mio “giudice”. Lei è sempre obiettiva».

Dove vivete?
«Da quando mi sono separato, sono tornato a Napoli. Questa città ha una botta di energia che alimenta gli artisti. Shalana che è originaria di Brasilia, dice che Napoli è la città più bella al mondo per vivere e non la cambierebbe con nessuno».

Tornando alla serie, in questa terza stagione il suo personaggio, il commissario Palma, da uomo integerrimo che era prima, mette in mostra i suoi lati oscuri. E’ diventato anche lui un “bastardo”…
«Palma arriva in quel commissariato quasi come una punizione. Questa volta si scava a fondo nell’animo di Palma per tirare fuori le sue piccolezze. “I Bastardi” piace perché i poliziotti sono persone normali che fanno un lavoro straordinario. La divisa nasconde le fragilità che ognuno puo’ avere».

Fuori dal set, in che rapporti è con gli altri attori che compongono la “squadra”?
«C’è un clima familiare. Con Gianfelice Imparato e Tosca D’Aquino ci conosciamo da una vita e scherziamo sempre. Con Alessandro Gassmann si è sviluppata in questi anni un rapporto di stima reciproca».

Con Gassmann ha in comune la condizione di essere figlio di…
«Entrambi ci siamo dovuti costruire. Il primo vantaggio è che,crescendo in una famiglia di artista, vieni formato come un soldato. Il secondo è che puoi giocarti subito un jolly d’affetto del pubblico. Ma se non hai talento, ti bruci qualsiasi sia il tuo cognome. Sono felice perché in un paese dove si racconta che non esiste la meritocrazia, io ho avuto la fortuna di emergere. Nella mia vita non ho mai conosciuto un onorevole né ho avuto bisogno della spinta. La Rai mi ha premiato e ne sono riconoscente».

La rivedremo nella nuova stagione di “Imma Tataranni - Sostituto procuratore”. Cosa ci puo’ anticipare?
«Ci saranno più puntate e l’amore artistico con Vanessa Scalera si è consolidato. Ne vedrete delle belle…».

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