Michelle Hunziker: «I miei cani Leone e Odino fanno parte della famiglia»

Ci parla del suo amore per i cani: «Per me sono come dei figli e non so come si possano abbandonare»

12 Maggio 2022 alle 08:27

Se c’è una persona che ama i cani, quella è Michelle Hunziker, che nel corso della nostra lunga chiacchierata mi manderà in tempo reale le foto dei suoi cani per farmi vedere che, nell’ordine, dormono sul divano (bianco) di casa, Odino si sveglia per darle un bacino e Leone, gelosissimo, gli lancia un’occhiataccia. E se a casa ci sono loro, a “Striscia” ogni sera l’aspetta la cagnolina Pace: «Lo è di nome e di fatto: è brava, tenera e tranquillissima».

Ha già trovato casa?
«Ponderiamo molto bene a chi dare i nostri cani e aspettiamo fino all’ultimo prima di affidarli, spesso a persone che conosciamo».

Di cani sul bancone di “Striscia” ne sono passati tanti. Sei mai stata tentata di adottarne uno?
«Ce ne sono stati 18 solo con me. Tante volte Gerry e io siamo stati tentati, ma ora vivo in un appartamento a Milano. Se avessi una casa in campagna ci farei un pensierino, anche perché i cagnetti di “Striscia” sono piuttosto grossi. Prima avevo tre cani ma tutti piccoli, ora uno che è Leone. Odino ogni tanto viene da me e poi sta con il suo “papà”, Tomaso (Trussardi, l’ex marito, ndr)».

Sono stati i tuoi a trasmetterti questo amore?
«Mia mamma è sempre stata un’amante degli animali. Nella nostra famiglia li adoravamo e ne abbiamo avuti di tutti i tipi. Prima che nascessi io, c’è stato addirittura un leoncino nato in un zoo che mia madre ha svezzato. Sono cresciuta con tanti gatti e Duchessa, il mio primo cagnolino. Quando sono andata a vivere da sola non potevo tenere cani, ma quando è nata Aurora avevo sette gatti! Vivevamo in Brianza. Il primo è stato Tony, ci ha scelto lui. Sembrava un maschio, ma un giorno sento un urlo di Eros (Ramazzotti, ndr): aveva scoperto che era una femmina! Poi abbiamo avuto un labrador, Giambo: l’ho portato a casa io dopo averlo salvato da un cassonetto. Ma era tardi e aveva il cimurro: mi è morto tra le braccia. Per tanto tempo non ho più avuto cani. Ma “Auri” a 13 anni continuava a chiedermene uno e così è arrivata Lilly, poi suo figlio Leone e infine Odino».

Qual è la cosa che ti danno i cani e di cui non potresti fare a meno?
«L’amore con cui ti guardano. Lilly è morta ad agosto e ho ancora l’immagine di lei che mi seguiva ovunque andassi in casa e mi fissava. Con lei avevo una simbiosi stupenda. Leoncino è la sua continuazione ma è un po’ più “pirla”. Lei aveva un’intelligenza molto femminile. I maschi sono come gli umani: teneri, coccoloni, giocosi ma la simbiosi mentale ce l’hai con la femmine».

Anche le tue bimbe Sole (8 anni) e Celeste (7) amano al tuo stesso modo i cani?
«Li adorano. Crescere insieme serve tanto perché imparano a convivere, a rispettarli e aumenta la loro sensibilità. Leone le mette spesso al loro posto: quando ci giocano e vorrebbero mettergli il bavaglino e la cuffietta, lui abbaia per avvertirle che stanno esagerando e loro lo rispettano».

E i tuoi cani “rispettano” le regole, come salire sul divano solo se invitati?
«Ora sono sul divano che dormono beatamente (ride). Con i cani piccoli che non perdono il pelo lo puoi fare, inoltre i miei sono molto puliti. Tornati dal parco, prendo uno straccetto e pulisco le zampe. Non sono in grado di dare regole, vengono trattati come membri della famiglia. L’unica regolina è di non chiedere cibo a tavola. Mangiano dopo di noi, e se rifiutano la pappa tiro via la ciotola e gliela ridò la sera».

Il più viziato?
«Leone l’ho educato io e alle 21.30 va a dormire da solo nella cuccia con il suo peluche. Odino, che è stato educato dal papà, essendo “nudo” ha freddo. Hai voglia a metterlo nella cuccia... piange, vuole dormire a letto, sotto le coperte. Io mi sono opposta con tutta me stessa, finché alla fine ho ceduto...».

Leone e Odino vanno d’accordo?
«No, sono gelosissimi l’uno dell’altro. Quando arrivo a casa c’è la lotta per salutarmi. Prima ci sono le bimbe e abbaiano come pazzi, si sovrastano, così ho imparato a carezzarli in stereo: una mano ciascuno».

Qual è la loro attività preferita?
«Odino ama rubare i peluche delle bimbe, sbavarli e farli puzzare con il suo alito fetido, e noi puntualmente dobbiamo lavarli. Leone ruba i vestiti dalla cesta, tipo calze e mutande, se li porta nella cuccia e li sbrindella».

La cosa più tenera che fanno?
«Quando sono triste, me li trovo con il muso sul petto. Non mi mollano un secondo».

Questa estate cosa faranno i tuoi cagnolini?
«Verranno con noi ovunque andremo. È la prima regola: se hai un cane deve essere trattato come un figlio. Non so come si possano abbandonare».

Potresti mai vivere senza?
«Il dolore che ho provato quando Lilly è morta è stato forte. Se non ci fossero stati Odino e Leone, non avrei preso un altro cane. Non puoi sostituire un affetto così grande. Soffriva di edema congenito al cuore, aveva 11 anni. Dovevo andare via una settimana e poi partire con lei, così ha fatto i controlli e sembrava tutto a posto. Invece ha aspettato che me ne andassi per morire. I cani lo fanno. Tendono a nascondersi per non farti soffrire. Era il giorno prima che rientrassi, mi trovavo in mezzo al mare, è stato terribile. L’ho fatta cremare e adesso riposa sotto una pianta di mandorlo che ho in terrazzo, simbolo di rinascita».

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